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Voto: 7/10 Titolo originale: New Nightmare , uscita: 13-10-1994. Budget: $8,000,000. Regista: Wes Craven.

Riflessione: Nightmare – Nuovo Incubo, un meta-horror dimenticato e pungente

19/01/2022 recensione film di William Maga

Nel 1994 Wes Craven riprendeva in mano le redini della saga, girando un sagace e feroce attacco al sistema hollywoodiano e non risparmiando le critiche ai fan

nightmare nuovo incubo 1994 film freddy

È sempre stato difficile descrivere quale fenomeno sia stato Scream nel 1996 a chiunque non fosse stato presente all’epoca per vivere adeguatamente quel clamoroso debutto in prima persona. Scream non è stato infatti soltanto il film che ha aiutato a mostrare che gli horror (in particolare quelli più cruenti, o slasher, rivolti a un pubblico più giovane) avrebbero potuto diventare ancora dei grandi successi al botteghino dopo anni di vacche magre; è stato il film che ha dato a una nuova generazione di fan del cinema del terrore qualcosa che potessero far propria. Da oltre 25 anni elogiamo Scream per la sua intelligenza, il suo cast, i suoi momenti spaventosi e la sua instancabile capacità di non invecchiare a ogni visione.

Più di ogni altra cosa, però, Scream viene elogiato per i suoi commenti ‘meta’ e per i modi in cui ha parimenti deriso e celebrato l’intero genere. In un momento storico in cui il cinismo della ‘Generazione X’ e l’ascesa delle videoteche avevano convinto così tanti appassionati di horror di una certa età di aver visto già tutto, Scream rievocò audacemente i nomi dei franchise più popolari squartando al contempo i loro cliché con la stessa spietata efficienza presente in quei famosi slasher. Realizzò l’impresa apparentemente impossibile di essere sia un horror divertente e di evasione, sia l’opera che traslò sul grande schermo le conversazioni che gli appassionati del genere più accesi stavano già tenendo all’interno della comunità.

Nightmare-Nuovoincubo.jpgEppure non è Scream il ‘meta’ capolavoro del regista Wes Craven. E non è nemmeno il suo miglior film meta-horror degli anni ’90. Quell’onore appartiene a Nightmare – Nuovo Incubo (Wes Craven’s New Nightmare) del 1994.

Ci sono momenti in cui Nightmare – Nuovo Incubo sembra un sogno febbrile uscito da uno dei capitoli precedenti del franchise stesso. Per chi non lo avesse mai visto (molto male, per inciso), la premessa alla base del film vede l’attrice Heather Langenkamp, ​​la protagonista dell’originale Dal Profondo della Notte del 1984 (la recensione), discutere se recitare in un altro episodio della saga di Nightmare proprio mentre una serie di strani eventi che coinvolgono lei stessa, suo marito e suo figlio portano alcuni degli orribili set di quei film un po’ troppo vicini a casa sua.

Dopo una conversazione con Wes Craven in persona (che, naturalmente, interpreta se stesso), Heather Langenkamp inizia così a rendersi conto che i film di Nightmare hanno essenzialmente risvegliato, ‘contenuto’ e reso omaggio a un antico demone che potrebbe però presto essere libero di vagare per il nostro mondo reale, ora che la serie di film si è conclusa. La donna deve quindi trovare il coraggio di interpretare Nancy ancora una volta per sconfiggere (almeno temporaneamente …) l’entità malvagia che sembrerebbe voler assumere la forma di Freddy Krueger.

Nightmare – Nuovo Incubo è talvolta indicato come “il film horror sulla realizzazione del film horror che stai guardando“, ed è certamente questo il modo in cui molto lo avranno ricordato a lungo dopo la prima visione in giovane età. L’ultima inquadratura di Heather che essenzialmente legge la sceneggiatura del film che abbiamo appena visto è un’immagine che perdura e molto potente, capace di lasciare in alcuni la controversa sensazione di aver appena visto un prodotto interessante (ma furbetto) in cui un regista attempato ha scelto di impiegare 112 minuti di girato per celebrare le sue opere e la sua genialità.

Tuttavia, Nightmare – Nuovo Incubo è molto di più di questo. È uno sguardo ponderato, complicato e critico al genere horror, sapientemente fornito da una delle poche persone a Hollywood in quel momento con la prospettiva e il potere necessari per far funzionare anche solo la metà delle migliori idee di questo film.

Wes Craven usa occasionalmente Nightmare – Nuovo Incubo per commentare l’impatto culturale dei film horror in un modo che a qualcuno è sembrato stranamente conservatore. Dopotutto, che diritto ha un regista che era balzato sulle scene con il brutale L’ultima casa a sinistra di scrivere diverse scene in cui i personaggi suggeriscono a Heather Langenkamp che i film del terrore che l’hanno resa celebre potrebbero aver anche contribuito al deterioramento dello stato mentale di suo figlio?

nightmare nuovo incubo 1994 film wes e heatherEppure, vale la pena pensare che Wes Craven fosse più interessato a usare quelle scene per riconoscere – ancora una volta – il dibattito che gli appassionati stavano avendo sugli horror piuttosto che far finta che non stesse avvenendo per comodità. Se non altro, il fatto che la Dott.ss Heffner di Nightmare – Nuovo Incubo prenda il cognome da Richard Heffner (il capo della MPAA) tenderebbe a suggerire che il regista non si stesse molto divertendo all’idea di aver avuto lui per primo un ruolo importante all’interno della società americana letteralmente in sgretolamento (grazie al terremoto di L.A.) che vediamo nel film.

Questo non vuol dire che Wes Craven non usi Nightmare – Nuovo Incubo per essere critico nei confronti del genere. In effetti, il più grande punto di forza del film è il modo in cui attacca, esamina e, in definitiva, rispetta il potere e l’influenza del fandom e le conseguenze talvolta negative dei franchise hollywoodiani.

C’è una scena in Nightmare – Nuovo Incubo che vede Heather Langenkamp far visita alla New Line Cinema: uno studio che è stato spesso chiamato “Lo studio che Freddy ha costruito”. Non a caso, vediamo presto come l’ufficio del fondatore Robert Shaye sia pieno di foto e di cimeli proprio del boogeyman interpretato da Robert Englund.

E se c’è sicuramente qualcosa di terrificante nell’idea che questo demone scatenato dal franchise di Nightmare ora abbia un tempio a lui dedicato nel centro di Los Angeles, Wes Craven sta anche chiaramente usando queste scene per commentare su la saga sia cresciuta fino a diventare questa bizzarra e quasi rassicurante istituzione culturale, in gran parte senza il suo coinvolgimento diretto. Vediamo i fan praticamente in adorazione all’altare di Freddy Krueger durante la memorabile scena del talk show del film, Robert Englund appare nei panni di se stesso in una sequenza che lo mostra apparentemente in lotta con quanto il ruolo del boogeyman si sia fatto strada nella sua vita privata, e persino il demone che ossessiona Heather è ossessionata dal ricreare gli eventi del primo capitolo in un modo che suggerisce che anche lui sta lottando per separare il film dalla realtà (o semplicemente che non desidera che ci sia tale distinzione).

nightmare nuovo incubo 1994 film englundIl dispiacere di Wes Craven per i sequel di Nightmare – Dal Profondo della Notte (così come la sua crescente stanchezza per il genere horror in quel momento storico) non sono affatto un segreto, ma c’è qualcosa di subdolo e di spassoso nel modo in cui sembra dirci che la graduale trasformazione di Freddy Krueger in un’icona culturale alimentata da una svolta comica che Wes Craven non aveva necessariamente inteso potrebbe aver fatto arrabbiare il demone rendendo le potenziali vittime meno spaventate da lui.

A un certo punto, Heather Langenkamp dice persino che “ogni bambino sa chi è Freddy. È come Babbo Natale o King Kong“, il che era certamente vero nonostante il fatto che i film di Nightmare non fossero mai stati pensati per essere visti dai minori. Non è tanto una condanna per coloro che “lasciano” che i loro figli guardino quegli horror (Wes Craven mostra che i bambini spesso riescono a trovare comunque un modo per guardarli, indipendentemente dal permesso dei grandi) quanto più un modo cupamente umoristico per ritrarci come quegli esseri umani sventurati così disperati di scattare una foto di King Kong che non ci fermiamo nemmeno dopo aver capito quanto lo stiamo facendo arrabbiare.

Per quanto divertenti siano queste osservazioni, le ‘meta’ meditazioni più cupe e ficcanti di Nightmare – Nuovo Incubo sono riservate all’impatto molto reale che questi film e franchise possono avere sulla vita di coloro che aiutano a realizzarli.

Durante Nightmare – Nuovo incubo, vediamo Heather lottare per decidere se tornare nel franchise oppure prendere alcuni degli eventi preoccupanti che si sono verificati come un segno che è giunto il momento di lasciarsi quella parte della sua vita alle spalle. Mentre alcuni leggeranno quel conflitto come un’attrice che cerca di liberarsi dal ‘typecasting’ e dal ruolo che ha definito (e intrappolato) la sua carriera, scene che coinvolgono riferimenti a qualcuno che ha perseguitato Heather Langenkamp, ​​così come alcune interazioni davvero imbarazzanti (quasi da incubo) con i fan della saga, rendono è chiaro che l’attrice ha validissime ragioni per non voler essere ricacciata sotto i riflettori nei panni di Nancy.

Mentre la questione dello stalker venne ispirata da un incidente nella vita reale che coinvolse Heather Lagenkamp e qualcuno che cominciò a perseguitarla dopo la cancellazione della serie Dieci sono pochi, è difficile riguardare oggi queste sequenze e non pensare alla storia della vita reale alla star di Nightmare 2 – La rivincita, Mark Patton.

Per chi non lo sapesse, la vita e la carriera di Mark Patton vennero stravolte dal sottotesto omosessuale di quel film e da alcune circostanze al momento dell’uscita nei cinema nel 1985. All’epoca sorse un dibattito sul fatto che i temi non così sottili del film fossero un tentativo ‘interno’ di deridere Patton (un ragazzo gay), ma l’intera esperienza complicò ulteriormente i già difficili sforzi del giovane di farcela a Hollywood in quanto attore gay in un periodo in cui l’AIDS la faceva da padrone sulle prime pagine.

nightmare nuovo incubo 1994 film talk showCome brillantemente spiegato nel documentario Scream, Queen! My Nightmare On Elm Street, Mark Patton lottò a lungo per abbracciare il suo ruolo in Nightmare 2 – La rivincita, che era diventato contemporaneamente fonte di orgoglio e di gioia ma anche una parte della sua vita che lo aveva portato ad affrontare gli orrori dell’industria cinematografica e a fare i conti con alcuni dei ‘fan’ del franchise che lo deridevano, gli inviavano messaggi di odio e generalmente suggerivano che lui e il suo film non appartenessero davvero alla serie.

Sebbene Nightmare – Nuovo Incubo sia stato scritto e distribuito prima che la storia di Mark Patton venisse completamente a galla (Wes Craven rivelò persino di aver scritto una versione di Nightmare – Nuovo Incubo come idea originale per la sceneggiatura di Nightmare 3 – I guerrieri del sogno), il concetto di dover lottare su come accettare di far parte di un franchise che offre sia gloria che dolore è un orrore che di certo non si limita alla saga di Elm Street (pensate a cosa è successo di recente a Kelly Marie Tran con Star Wars).

Se visto in questo contesto, è facile capire perché il personaggio di Nightmare – Nuovo Incubo di Heather Lagenkamp non colga al volo l’occasione di interpretare nuovamente Nancy sul grande schermo. Le cose sono andate meglio per l’attrice nella vita reale, ma non per tutti è stato così.

Tale aspetto è ciò che rende Nightmare – Nuovo Incubo un’opera così brillante di meta-cinema. Perché per quanto Scream sia eccezionale, la sua essenza ‘meta’ è spesso espressa sfacciatamente e in un modo che vuole far pensare al pubblico che sia più intelligente di quanto non sia in realtà il film stesso. Sidney Prescott parla di correre su per le scale invece di uscire dalla porta d’ingresso, e poi fa proprio questo. Randy Meeks menziona l’assassino che si rialza da terra per un ultimo assolto poco prima che l’assassino si rialzi per un ultimo assalto. Scream spesso riconosce l’assurdità degli archetipi sciocchi di uno slasher, e poi li mette in pratica. Dobbiamo accettare l’idea che riconoscere un cliché equivalga più o meno a sovvertirlo. Anche se questo approccio può essere divertente, ci sono momenti in cui non si può fare a meno di desiderare che il film usi la sua consapevolezza di ciò che di solito accade per fare qualcosa di veramente diverso.

Nightmare – Nuovo Incubo non è immune da quei momenti che ammiccano sullo schermo, ma lo script di Wes Craven beneficia di quell’esperienza e di quella prospettiva a cui la sceneggiatura di Scream di Kevin Williamson non sempre ricorre. Nightmare – Nuovo Incubo condanna e celebra il genere horror mentre mette alla berlina la ‘cultura dei franchise’, anche se molti di coloro che sono coinvolti nel film sia dentro che fuori dallo schermo celebrano il loro ritorno a quella saga e desiderano “farlo bene”. Per tutto il tempo, riesce a raccontare una storia che sembri distintamente ‘alla Nightmare’ e che sia in linea con il resto della serie, pur giocando con le componenti fondamentali che siamo stati portati a credere che facessero funzionare quei film. Nuovo Incubo ricorre al meta storytelling come un modo per essere più riflessivo che referenziale.

nightmare-nuovo-incubo-freddySarebbe stato possibile raccontare la parte immaginaria della storia di Nightmare – Nuovo Incubo con personaggi finti e un franchise inventato, ma mettendo sul piatto il titolo Nightmare, il film stabilisce una forte connessione emotiva che rende più facile elaborare e apprezzare le sue idee più audaci. Ci costringe a esaminare il ruolo unico del franchise di Nightmare all’interno del nostro mondo mentre racconta una storia in cui quella saga (e la sua star) sono sia un demone letterale che metaforico.

Si può capire perché Scream abbia avuto molto più successo commerciale di Nightmare – Nuovo incubo (173 milioni di dollari contro 19 milioni). È un film più ‘spensierato’, che riesce a proporre frammenti di meta-commento sul genere molto intelligenti (soprattutto per l’epoca) senza sacrificare troppo l’aspetto ‘whodunnit?’ della vicenda slasher al suo interno (e che – forse – beneficiò della mancata apertura americana contro Pulp Fiction, come capitò a Nuovo Incubo …).

Eppure, mentre su base mensile vediamo sempre più ‘sequel spirituali’ seguire le orme di Scream che affermano di star sovvertendo i canoni salvo cadere negli stessi errori che criticano, non si può fare a meno di provare un po’ di amarezza per il fatto che lo slasher del 1996 sia diventato questo punto di riferimento culturale per il meta-cinema, mentre Nightmare – Nuovo Incubo venga troppo spesso definito “il film che Wes Craven ha girato prima di Scream“.

Insomma, Nightmare – Nuovo Incubo potrebbe non diventare mai il popolare Scream, ma il suo uso del meta-commento come un modo per sfidare il pubblico a considerare attentamente se stesso, il genere, i franchise, il fandom e il modo in cui i blockbuster americani rimodellino la nostra cultura lo rende il film (e scusate il cliché) di cui abbiamo davvero bisogno in questo momento.

Di seguito il trailer di Nightmare – Nuovo incubo:

Fonte: DofG