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Voto: 5/10 Titolo originale: Rim of the World , uscita: 24-05-2019. Regista: McG.

Rim of the World: la recensione della fanta-avventura di McG per Netflix

26/05/2019 recensione film di William Maga

Dopo La Babysitter del 2017, il regista torna a lavorare coi ragazzini per il colosso dello streaming, confezionando un coming-of-age in salsa sci-fi che cita a destra e a manca, senza originalità o adeguata verve nostalgica

Rim of the World (2019) film mcg netflix

Dopo l’horror La Babysitter del 2017 (la recensione), Joseph McGinty Nichol, meglio noto come McG, torna ora in esclusiva su Netflix con l’avventura sci-fi per ragazzi Rim of the World. Il suo secondo sforzo originale per la piattaforma di streaming è in sostanza l’ennesimo ritorno ai coming-of-age anni ’80 (sebbene sia ambientato nel presente) che racchiude una miriade di riferimenti direttissimi alla cultura pop e viene ammantato delle ormai abusate atmosfere riportate in auge dalla serie Stranger Things.

Così, le prime parole pronunciate dalla giovane ZhenZhen (Miya Cech) sono un citazione del noto discorso de Il Gladiatore “Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità”, la sequenza nella cucina è ispirata a quella molto famosa di Jurassic Park dove Tim e Lex vengono inseguiti dai Velociraptor e frequentissimi sono i riferimenti ad altri popolari film degli ultimi 20 anni, che si fanno strada sul trafficatissimo viale della nostalgia.

Rim of the world film netflix posterRicorrere a un confronto con lo show di Netflix sul Sottosopra, ma anche con Stand by Me – Ricordo di un’estate e I Goonies diventa quindi inevitabile se si hanno più di 15 anni. In effetti, a dirla tutta, si potrebbe addirittura immaginare che i personaggi di Stranger Things abbiano a un certo punto incrociato le loro strade coi quattro protagonisti di Rim of the World durante un soggiorno al campeggio estivo che porta lo stesso nome. Anche la tavolozza cromatica dai colori vibranti e la fotografia cartoonesca di Shane Hurlbut (già con McG su Terminator: SalvationLa Babysitter) rafforzano ulteriormente questa premessa .

Come anticipato, ci troviamo davanti a un classicissimo racconto di formazione del solito eterogeneo gruppetto di para-adolescenti disadattati e dal passato inizialmente oscuro (3 maschi e una femmina), che si incontrano fortuitamente al suddetto campo e che difficilmente si sarebbero parlati se all’improvviso non fosse iniziata un’invasione aliena (altro omaggio a Independence Day di Roland Emmerich), che li spinge a unire le forze per un compito tanto delicato quanto improbo.

Abbiamo il nerd dai capelli rossi che ha paura praticamente di tutto, Alex (Jack Gore), è interessato allo spazio (un dettaglio non secondario per la progressione della trama …); l’irascibile e non molto bravo in matematica Gabriel (Alessio Scalzotto), che è in fuga da un centro di detenzione minorile; la silenziosa orfana cinese ZhenZhen e il viziato e saputello Dariush (Benjamin Flores Jr.). Insieme formano il perfetto mix di antieroi che dovranno salvare il mondo dalla distruzione.

Va detto che il primo atto di Rim of the World presenta dei problemi di scrittura, specie verso i personaggi secondari, decisamente ‘inusuali’, ma la sceneggiatura di Zack Stentz (Thor) offre alcuni momenti ugualmente divertenti e buone intuizioni sulle paure dei ragazzi, propendendo poi per una convenzionale esplorazione del tema dell’amicizia, dell’unità e delle relazioni interpersonali mentre ciascun personaggio trova il modo di combattere – e vincere naturalmente – il proprio personale demone interiore.

È in definitiva un’opera sul realizzare come si debba lavorare insieme, nonostante le differenze, per poter superare un compito insormontabile. Per riuscirci, ricorre a tecnica narrativa e stilemi tipici dei titoli avventurosi anni ’80, come ad esempio l’immancabile gita in sella alle biciclette che ricorda E.T. lextra-terrestre, ma anche sfruttando effetti speciali a bassissimo costo – e risultato – per le creature aliene inseguitrici che rimandano al recente A Quiet Place – Un Posto Tranquillo. lo sceneggiatore Zack Stentz, senza tirare indietro la mano ha candidamente ammesso: “Ne uscivano un paio tutte le estati, ed erano film grandiosi, e io li amavo. Furono emotivamente importanti per me. E poi Hollywood ha smesso di produrli.” Fortuna che c’è Netflix no??

Il problema Rim of the world film netflixfondamentale di Rim of the World – oltre alla palese mancanza di idee – sta nei suoi personaggi, che invece di risultare genuinamente accattivanti e amabili, assomigliano purtroppo a caricature forzate che si scambiano dialoghi ‘da adulti’, insipidi e spesso sboccati, per portare avanti la trama del complotto.

Persino la chimica tra gli adolescenti manca del fervore e di quella goffaggine che così spesso ha fatto miracoli in titoli così generici (ad eccezione di Dariush, che ottiene le linee di dialogo più frizzanti).

La messa in scena delle sequenze d’azione è adeguatamente ‘infantile’ e ‘impossibile’, quasi come ci si trovasse all’interno di un videogioco: esplosioni di veicoli, aerei da guerra che emettono fasci di luce simili a spade laser e una città messa – poveramente – a fioco dagli alieni.

In definitiva, Rim of the World è un prodottino innocuo che non si capisce nemmeno bene a che pubblico strizzi l’occhio, visto che cita pellicole che difficilmente possono essere nell’immaginario degli odierni 12/13enni e al contempo non è sufficientemente ‘retrò’ da colpire adeguatamente al cuore i 30/40enni mai sazi di indulgere nei ricordi dei bei tempi andati. Per quanto riguarda McG, sembra trovarsi a suo agio con progetti televisivi di questo tipo, quindi non c’è motivo di fargli venir grilli per la testa di tornare al cinema.

Di seguito, sulle note di Insane in the brain dei Cypress Hill,  il trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Rim of the World, nel catalogo di Neflix il 24 maggio:

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