Voto: 5.5/10 Titolo originale: Scream , uscita: 12-01-2022. Budget: $24,000,000. Regista: Matt Bettinelli-Olpin.
Scream (2022): la recensione del film meta-slasher di Bettinelli-Olpin e Gillett
13/01/2022 recensione film Scream di Marco Tedesco
I due registi prendono le redini della saga cercando un difficile bilanciamento tra passato e presente, costruendo un requel solo parzialmente riuscito
C’è un enorme mercato per sequel, prequel, revival e ripartenze a Hollywood e, sebbene pochi abbiano successo, continuano ostinatamente a essere realizzati. Il franchise meta-slasher di Scream è quindi solamente l’ultimo esponente di una lunga serie di film che va a unirsi ai vari Halloween, Ghostbusters, Matrix, Jurassic Park e Star Wars, combinando gli ingredienti di un tipico sequel e di un soft reboot che si appoggia fortemente alle fondamenta della saga, ma trovando nuovi modi per aprirne un nuovo capitolo, con un nuovo cast e nuovi personaggi e al contempo reintroducendo personaggi già noti e amati per attirare al cinema i fan di lunga data.
Tali “requel” sono per definizione molto complicati da realizzare con successo, e l’autoconsapevole e sfacciatissimo Scream del duo Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (Finché morte non ci separi) cerca di fare del suo meglio, ma finisce intrappolato nelle spire del suo stesso desiderio di superare in astuzia i classici stereotipi dell’horror che cerca così sfacciatamente di criticare.
Il film comincia proprio dove tutto ha avuto inizio: una ragazza, sola in casa la sera, che risponde a una telefonata da un numero sconosciuto. Non inaspettatamente, la giovanissima Tara (Jenna Ortega) finisce presto vittima dei fendenti del redivivo Ghostface, ma – questo si sorprendentemente – non muore.
Sebbene sia rincuorante che l’adolescente sia sopravvissuta, questo orribile assalto domestico segnala inequivocabilmente il ritorno di Ghostface in attività a Woodsboro a 11 anni dagli ultimi spiacevoli omicidi. L’episodio scatena quindi nuovamente il panico nella cittadina, dove in molti stanno ancora cercando di dimenticare l’ondata di violenza causata da Billy Loomis (Skeet Ulrich) e dal suo complice Stu Macher (Matthew Lillard) nel primo film del 1996.
Tentando di imparare dagli errori del passato, la vice sceriffo Judy Hicks (Marley Shelton) comincia a sospettare allora immediatamente del gruppo di amici di Tara, che include la sua migliore amica Amber (Mikey Madison, la sosia di Jodelle Ferland …), l’ex fidanzato Wes (Dylan Minnette), i gemelli Chad (Mason Gooding) e Mindy (Jasmin Savoy Brown) e la nuova fidanzata di Chad, Liv (Sonia Ammar). Come ormai dovremmo ben sapere, infatti, l’omicida è sempre qualcuno vicino alla vittima.
La sospettata principale di Hicks, tuttavia, è la sorella di Tara, Samantha, interpretata da Melissa Barrera (la sosia di Eliza Dushku …), che s’era levata di torno da un pezzo e vive col fidanzato Richie (Jack Quaid, il sosia di Joshua Jackson …), ma che corre indietro appena saputo dell’aggressione.
Diciamo solo che Sam e la Hicks non sono esattamente in buoni rapporti a causa dei molteplici scontri che la turbolenta ragazza ha avuto in passato con la polizia. Anche senza ampie prove contro di lei, Hicks ricorda costantemente a Sam che la città non la vuole e che ha una cattiva influenza sulla sorellina Tara. Focalizzarsi su Sam comunque non aiuta molto, perché se stiamo parlando di Ghostface, dovremmo ormai altrettanto sapere bene che ce ne sono sempre due. E questa apparente ‘svista’ di Hicks ha delle conseguenze.
L’aspetto whodunit è ciò che ha reso da subito Scream una visione divertente, anche – e soprattutto – quando nei sequel non ha portato sullo schermo idee del tutto innovative. Inoltre, tutti i protagonisti sono piuttosto loschi. Amber è la migliore amica più falsa che si possa avere, Mindy e Chad sono strettamente legati ai crimini del capostipite di Wes Craven, Wes è l’ex fidanzato – serve altro?! – e Liv, beh, è solamente un personaggio vagamente abbozzato e misterioso di suo. Sam subisce il peso di tutta la situazione, essendo la sorella problematica che è scappata di casa a 18 anni. Ha anche problemi di salute mentale e un profondo e oscuro segreto nel suo passato, quindi i sospetti non posso che solidificarsi intorno a lei.
Determinata a salvare la sorellina, Sam rintraccia allora Dwight Riley (David Arquette), grande esperto di misfatti di Woodsboro e delle loro dinamiche reiterate, per chiedere il suo aiuto. Non ci vorrà molto prima che anche Sidney Prescott (Neve Campbell) e Gale Weathers (Courtney Cox), che nel frattempo sono andate avanti con le rispettive vite, tornino in città, ansiose – alla maniera della Jamie Lee Curtis dei nuovi Halloween – di porre fine una volta per tutte alle gesta di Ghostface. E mentre i tre veterani ‘istruiscono’ Sam, tentando di dimostrare la sua innocenza, gli amici di Tara iniziano a morire lentamente come mosche uno dopo l’altro.
Vedere qualche vecchio volto ritornare sulle scene e mettersi in gioco dopo anni di silenzio è sempre una bella sensazione per ogni fan. Inoltre, Sidney, Gale e Linus sono ragazzi (beh, adulti ora) intelligenti e, a differenza di altri personaggi di altre saghe horror, hanno imparato dagli errori del passato. Non ripetono le medesime stupide azioni che hanno fatto contorcere gli spettatori sulle loro poltroncine la prima volta, spingendoli a urlare verso lo schermo “Perché lo stai facendo??”.
E questo è uno dei meriti meno ‘visibili’ di Scream (o Scream 5 …) rispetto ad altri requel di popolari franchise horror. L’opera di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ‘riporta in vita’ (non letteralmente per fortuna) alcuni amati personaggi, certo, proprio come faceva pure il recente Halloween Kills di David Gordon Green (la recensione), ma qui sono maturati e sono diventati più saggi.
Mentre i cittadini della Haddonfield di Halloween Kills aeccacti dalla rabbia ripetevano ancora una volta gli stessi errori, i protagonisti del ritorno di Scream hanno capito come evitarli e persino a escogitare modi per superare in astuzia il nuovo assassino. Certo, la gente viene ancora sbudellata malamente lungo la strada (cosa pensate??), ma almeno non si finisce col detestare un personaggio che un tempo ci piaceva.
Il quinto capitolo di Scream è anche abbastanza sveglio da sapere che nel 2022 è necessario stare al passo coi tempi e da capire che gli spettatori degli horror moderni cercano anche qualcosa di più dei soliti squartamenti ‘ignoranti’. Deve provare a riflettere i valori e le convinzioni dell’oggi, e pertanto la sceneggiatura infila tra le righe alcune conversazioni salutari sul sesso adolescenziale, una sottile rappresentazione queer e piccoli ringraziamenti a Jordan Peele e a titoli ‘impegnati’ come The Witch e Babadook.
Un’operazione necessaria? Se ne può discutere. Ma, ancora una volta, ritenuta dagli sceneggiatori utile a dimostrare come il franchise si stia affrancando in modo intelligente dai suoi deprecabili sequel (almeno il terzo e il quarto dai), peraltro in modi solo un pochino imbarazzanti per i fan della prima ora.
E parlando di appassionati hardcore, Scream – molto similmente a Matrix Resurrections (la recensione) – offre un commento ‘meta’ e incisivo sul fenomeno stesso dei requel hollywoodiani, concentrandosi però in modo più esplicito e consapevole (visto che l’ha sempre fatto apertamente) sul fandom tossico e sul suo decisivo ruolo nel processo produttivo di tali film.
Detto questo, Scream non può essere Scream senza barili di sangue e coltellate. Grazie ai progressi tecnologici, gli effetti visivi sono efficaci e, quindi, destinati a far vibrare gli spettatori. Ghostface non risparmia colpi bassi e fendenti spietati, quindi se state cercando emozioni splatter, sarete accontentati. Non mancano naturalmente anche tutti gli elementi classici del genere, come la vittima che striscia sul pavimento per allontanarsi dal killer mascherato o la mdp stretta su un certo personaggio mentre apre una qualche porta.
Scream, come preventivabile, mette sul piatto ogni aspetto della sua collaudatissima formula che ha fatto la fortuna della saga. Ci sono morti violenti, un colpevole insospettabile, collegamenti ai precedenti capitoli e protagonisti non troppo odiosi.
Ma un buon finale? Sfortunatamente, quello non c’è.
Una gran parte dei 120 minuti sono ovviamente dedicati al capire chi siano i killer. Scream non è esattamente una partita di Sudoku, quindi gli spettatori più svegli saranno in grado di capire chi potrebbero essere abbastanza presto. Anzi, potremmo spingerci a dire che gli assassini vengono rivelati addirittura prima del gran finale, pertanto come potrebbe la conclusione essere particolarmente scioccante?
In ogni caso, pur chiudendo un occhio sulla scarsa imprevedibilità, sono le motivazioni e i ragionamenti dei due Ghostface ad apparire semplicemente troppo convenienti e stupide per essere facilmente perdonate. Forse gli sceneggiatori stavano cercando di fare qualcosa di diverso dalla tradizione consolidata (e accettata) della saga, ma se aveva sempre funzionato, perché cambiare?
Come accennato in precedenza, i requel riusciti si contano sulle dita di una mano, e anche quelli decenti non sono certo al primo posto nel cuore dei fan o della critica. In definitiva, il quinto Scream non è così tremendo, ed è probabile che gli spettatori occasionali o chi non si aspetta molto si divertirà. Non è un film incredibilmente sbalorditivo o intelligente come vorrebbe apparire, ma se avete voglia di un paio d’ore di slasher familiare, vi darà quello che cercate. Che sia invece un requel o un requiem per il franchise, solo il box office ce lo dirà.
A margine, chissà che presto non ripartano anche gli Scary Movie, la tavola sembra apparecchiata per riprovarci.
Di seguito trovate il trailer italiano di Scream 5, nei nostri cinema dal 13 gennaio:
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