Voto: 6/10 Titolo originale: Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings , uscita: 01-09-2021. Budget: $150,000,000. Regista: Destin Daniel Cretton.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli: recensione del film Marvel di Destin Daniel Cretton
02/09/2021 recensione film Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli di William Maga
Simu Liu, Tony Leung e Michelle Yeoh sono i protagonisti di un cinecomic che pesca dalla tradizione del Wuxia per provare a dire qualcosa di nuovo in vista della Fase 4 del MCU
Con il ‘ciclo’ di Infinity War ormai concluso, è giunto il momento per la Marvel di rivolgere la sua attenzione al prossimo arco narrativo di lunga durata. Mentre lo scopo del recente Black Widow (la recensione) è stato principalmente quello di risolvere alcune questioni in sospeso, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) rappresenta invece il primo passo verso il futuro del MCU. Alcuni volti familiari compaiono in ruoli secondari ma, per la maggior parte, questo film presenta nuovi personaggi, un’estetica inedita e un modo ‘diverso’ di fare le cose. Durante la prima metà, sembra più un Wuxia vecchio stile che una tradizionale saga di supereroi hollywoodiana come abbiamo imparato a conoscerle. Sfortunatamente, l’ultima ora perde gran parte di quell’originalità, per conformarsi al multiverso in cui è ambientata.
Alcuni hanno scritto che Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli fa per le culture asiatiche ciò che Black Panther (la recensione) aveva fatto per gli eroi di colore. C’è del vero in questo, ma il cinecomic del 2018 presentava una storia più solida, risultando un lavoro complessivamente superiore. La decisione di dare al semi-sconosciuto Shang-Chi – il ‘maestro del kung-fu’ – un film a sé stante (qualcosa che in realtà era in fase di pianificazione da quasi due decenni …) in questo momento è la testimonianza della sensibilità in costante evoluzione della Marvel in merito alle diversità. Quando Avengers è arrivato sugli schermi nove anni fa, cinque dei sette protagonisti erano uomini bianchi (gli altri erano una donna bianca, la Vedova Nera, e un uomo di colore, Nick Fury). La prossima volta, le cose saranno decisamente diverse. Film come Black Panther e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli stanno abbattendo le barriere multiculturali al cinema, fornendo storie e personaggi con cui tutti gli spettatori possono relazionarsi.
Shang-Chi, tra l’altro, rappresenta una serie di ‘prime volte’: è il primo film d’azione per il regista hawaiano Destin Daniel Cretton (il cui lavoro precedente più noto è stato Just Mercy del 2019), il primo ruolo importante per Simu Liu, il primo film in lingua inglese per il veterano Tony Leung (Infernal Affairs) e il primo film di supereroi per Awkwafina (Ocean’s 8).
Ambientando la maggior parte di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli in un piccolo angolo isolato dell’MCU, i suoi realizzatori sono in grado di impostarlo in pratica come un tipico stand-alone, anche se due personaggi di supporto che sono apparsi in precedenza nei film Marvel aiutano a formare un ponte e non mancano comparsate celebri e alcuni riferimenti diretti nei dialoghi.
Se è vero che nelle coreografie dei combattimenti c’è una forte iniezione di arti marziali, sfortunatamente non si tratta di scene alla Jackie Chan, in cui le star cinese si applicava sul set in ardite mosse acrobatiche al punto da rischiare dolorose conseguenze fisiche. I miglioramenti favoriti dalla CGI rendono infatti qui piuttosto difficile stabilire quanto dell’atletismo messo in mostra appartenga davvero agli attori e quanto sia il risultato di ‘aiutini esterni’, rendendo meno ‘vero’ il tutto.
E mentre la presenza dell’onnipresente Michelle Yeoh nel cast richiama alla mente inevitabilmente La Tigre e il Dragone, pare proprio che il balletto surreale del wi-fu sia stato soppiantato da un più sicuro e-fu. Tuttavia, è divertente vedere i protagonisti affrontarsi in modi diversi rispetto a quelli che di solito si vedono normalmente nei film di supereroi (alla fine ci sono mostri giganti ed esplosioni di energia, ma per fortuna non si vedono che verso il terzo atto).
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli si apre con un prologo che prevede un simpatico incontro tra l’affamato di potere Wenwu (alias “Il Mandarino”, interpretato da Tony Leung) e la sua futura moglie, Jiang Li (Fala Chen). La ragazza difende la propria casa dall’invasore indesiderato sconfiggendolo a sorpresa in uno scontro di arti marziali. Poco dopo, i due si sposano e hanno due figli: Shang-Chi e sua sorella minore, Xialing. Quando ritroviamo Shang-Chi (Simu Liu), è diventato un parcheggiatore in un hotel di San Francisco, passa le giornate con la sua migliore amica Katy (Awkwafina) e fa del suo meglio per non fare o essere qualcosa di ‘speciale’.
Il suo tempo nell’anonimato scade però quando un pericoloso killer (Florian Munteanu) si presenta alla sua porta. Dopo un’epica battaglia a bordo di un autobus senza freni (forse la sequenza più memorabile assieme a quella dell’apparizione del dragone più avanti), Shang-Chi si rende conto che la sorellina (Meng’er Zhang), che non vede ormai da dieci anni, è in pericolo. Seguendo una pista, si imbarca così su un aereo diretto a Macao, con Katy al seguito. Questo viaggio lo porta a ulteriori corpo a corpo, incluso uno sulle impalcature di un altissimo grattacielo, e culmina nella riunione a lungo rinviata tra il figliol prodigo Shang-Chi e Wenwu.
Tecnicamente, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli è una storia delle origini, ma non lo sembra. Le dinamiche padre / figlio sono standard ma oneste, e l’MCU fa ancora una volta ciò che sa fare meglio, ovvero avvolgendo l’antagonista principale in sfumature di grigio (come nel caso di Thanos, qui c’è molto di più al lavoro che un semplice megalomane in cerca di potere.) Le motivazioni sono adeguatamente complesse. L’unico motivo per cui il finale fatto con lo stampino, totalmente prevedibile, è assai deludente è perché molti degli ingredienti messi in pentola prima stavano indicando una risoluzione meno prevedibile.
Come detto, è difficile dare un giudizio ‘normale’ sulle sequenze di arti marziali, soprattutto a causa della manipolazione al computer che può far sembrare ogni gesto impressionante (e sappiamo quando la ‘credibilità’ sia importante in un film tradizionale di kung-fu), senza contare che le prevedibili restrizioni del PG-13 incidono pesantemente sul livello di violenza (si veda lo scontro tra ‘buoni’ e ‘cattivi’ nel finale, roba che nemmeno nei film di Bud Spencer e Terence Hill …).
Tuttavia, se non ci si aspetta un film alla John Woo prima maniera (e chi mai potrebbe aspettarselo??) il risultato è sufficientemente divertente di per sé e un paio di momenti sono un mix squisito di azione e tensione.
Relativamente poco avvezzo al lungometraggio, il 32enne Simu Liu mostra di avere sufficiente talento per poter crescere. Ricorda un po’ il Christopher Reeve di Superman – non sempre il miglior attore sullo schermo, ma sempre capace di trasudare un certa presenza scenica. Awkwafina è una simpatica partner/interesse amoroso: il suo modo di comunicare è letale almeno quanto la sua mira con arco e frecce.
In ogni caso, per quelli avvezzi a una certa cinematografia, le vere star di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli sono Michelle Yeoh e Tony Leung. La prima è piuttosto nota ormai anche al pubblico mainstream, ma il secondo decisamente meno. La gravità che conferisce a Wenwu contribuisce a renderlo un personaggio almeno bidimensionale. L’altro nome di alto profilo nel cast è invece quello di Sir Ben Kingsley, infilato a tradimento principalmente come spalla comica, oltre che per chiudere alcune importanti questioni rimaste in sospeso con Iron Man 3.
In definitiva, essendo un film a sé stante senza collegamenti con nient’altro, Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli si erge come un imperfetto ma affascinante cinecomic, anche se resta da vedere come si incastrerà nel piano generale della Marvel per la Fase 4. Riceviamo indizi su dove potrebbero andare le cose (ci sono un paio di scene post credits naturalmente), ma ci vorranno ancora alcuni film prima che i pezzi inizino seriamente a mettersi al loro posto. Eppure, mentre l’MCU prova a riemergere dalla lunga ombra della saga del Guanto dell’Infinito, i nuovi membri dell’ensemble in continua espansione dimostrano di poter essere degni di candidarsi a prossimi Avengers.
Di seguito trovate il full trailer italiano di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, nei nostri cinema dall’1 settembre:
© Riproduzione riservata