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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Sick , uscita: 11-09-2022. Budget: $83. Regista: John Hyams.

Sick: la recensione del film slasher pandemico di John Hyams

31/01/2023 recensione film di Sabrina Crivelli

Lo sceneggiatore di Scream, Kevin Williamson, torna al suo genere preferito, ma il risultato è molto meno innovativo di quel che sembra

sick film horror 2023 slasher

È innegabile che Kevin Williamson – lo sceneggiatore dietro a Scream – possa contare su una lunga pratica quando si parla di slasher. Non si può dire poi che non padroneggi le dinamiche e gli stereotipi del genere. Il suo approccio irriverente e fortemente meta-cinematografico è stato uno dei maggiori pregi della longeva saga. Con Sick, ultimo film scritto a quattro mani con l’esordiente Katelyn Crabb e diretto da John Hyams (Alone), Williamson aggiorna ora il suo repertorio ormai rodato, contestualizzandolo furbescamente ai tempi del Covid-19 e delle relative quarantene e lockdown.

Come affrontare una catastrofe globale di cui ancora sentiamo i funesti effetti? Sick lo fa riproponendo l’impianto narrativo e le dinamiche chiave della classica home invasion – da Scream a The Strangers (il nostro speciale), scegliete voi un titolo tra i mille: anche nel film di John Hyams misteriosi squilibrati dal volto incappucciato e armati di coltelli si introducevano nottetempo in una casa isolata e ne aggredivano gli ignari e indifesi occupanti.

sick film 2023 posterI personaggi e gli eventi cambiano lievemente, le motivazioni sono differenti e più ‘immediate’, ma il concetto varia di poco, ci siamo capiti. Anzi, non solo Sick perde l’occasione di rendere in maniera tangibile ed evocativa il clima di paranoia e il senso di claustrofobia che hanno afflitto molti cittadini durante la pandemia, ma Kevin Williamson pare anche aver smarrito (consciamente) pure il dark humor in salsa meta-cinematografica che era un punto di forza degli Scream, probabilmente nel tentativo di evitare un mero clone ‘made in 2023’.

Nella scena iniziale di Sick siamo davanti all’entrata di un supermercato. È l’aprile 2020. Munito di mascherina, un ragazzo va a fare la spesa. Un numero privato gli invia una serie di messaggi invitandolo a una festa, poi lo chiama, ma lui ignora messaggi e chiamate. Tornato a casa, sta sistemando la spesa, quando viene aggredito da uno maniaco in passamontagna e, dopo una – relativamente – breve colluttazione, viene ucciso.

Sembra proprio di essere tornati al 1996, a quell’incipit del primo Scream in cui uno sconosciuto chiamava ripetutamente Casey Becker (Drew Barrymore), la terrorizzava con frasi sempre più inquietanti e, infine, l’accoltellava a morte in giardino.

Il film di John Hyams si apre quindi allo stesso modo, al netto dei necessari aggiornamenti – i cellulari, gli SMS e il Covid-19. Tuttavia, il preambolo manca dello slancio innovativo e della tensione del classico diretto da Wes Craven. Oltretutto, poco ha a che fare con ciò che verrà dopo, risultando così più che altro una sterile citazione per i fan, presagio di quanto avverrà.

Stacco. Due amiche, Parker (Gideon Adlon, Il Rito delle Streghe) e Miri (Bethlehem Million) lasciano il campus per rifugiarsi insieme nella villa di famiglia della prima e affrontare in mezzo alla natura il periodo di isolamento forzato. La connotazione psicologica delle protagoniste è uno dei pochi frangenti in cui Sick si sofferma sulle implicazione sociali e psicologiche della pandemia, seppur in modo piuttosto blando e stereotipato.

Le due – non le tipiche ‘bonazze da macello’ – incarnano infatti due opposti modi di vivere la pandemia: Parker è più preoccupata della propria vita sociale e amorosa che di indossare una mascherina, mentre Miri è in principio piuttosto attenta e meticolosa. Igienizza tutto ossessivamente e non scorda mai di tenere su bocca e naso dispositivi di sicurezza, almeno fino all’arrivo alla lussuosa destinazione.

Poi gradualmente ogni paura o preoccupazione si dissipano. Così, quando si presenta DJ (Dylan Sprayberry, la serie Teen Wolf) – il flirt di Parker – senza invito e senza mascherina, Miri recalcitra per qualche minuto e poi si unisce alla festa fatta di alcol, fumo e danze nello scantinato allestito a discoteca. Premesso ciò, nonostante le discrete performance di Gideon Adlon e Bethlehem Million, le personalità dei loro personaggi faticano ad emergere per scarsità di approfondimento psicologico o degna caratterizzazione.

Non trascorre troppo e – finalmente – arrivano anche i killer. Secondo uno schema ormai familiare a tutti i cultori dello slasher, prima si intravvedono le sagome scure degli invasori. Poi parte la caccia … e il fuggi fuggi. Le prede tuttavia sono poche e le occasioni per giocare con le aspettative del pubblico anche meno. È vero che alcuni stereotipi del genere vengono in parte ribaltati, ma si seguono strade ormai ripetutamente percorse. Così, la rottura delle convenzioni passate diventa in Sick mera ripetizione di ‘nuovi’ cliché.

Se poi, come anticipato, battute e meta-cinematografico lasciano il posto a un tono generale decisamente molto più serio, né il ribaltamento degli stereotipi del genere, né la psicosi da Covid-19, avvantaggiano in alcun modo la suspense, l’atmosfera, o l’evoluzione degli eventi, che risultano altresì piuttosto prevedibili.

sick film horror 2023Paragonato a film come ad esempio il pochissimo citato 10050 Cielo Drive di John R. Leonetti (la recensione), Sick sfocia nella solita sequela di inseguimenti dentro e fuori casa, con qualche variazione. Né la macchina narrativa ci regala ritmati colpi di scena, o un susseguirsi ben congegnato di sviluppi inaspettati come nel recente – e assai più irriverente se vogliamo – Bodies Bodies Bodies di Halina Reijn (la recensione).

Non è solo una questione di costruzione della giusta tensione e azione: uccisioni – e uccisori – sono altrettanto modesti. Inoltre, il generale livello di gore e violenza si attesta entro parametri piuttosto blandi, specie per un’opera classificata Rated-R.

Seppure un po’ di punto in bianco, Sick riesce comunque a recuperare in parte, almeno in termini di originalità, una volta arrivati alla resa dei conti. Alcuni spunti di riflessione un po’ più intriganti sulla pandemia legati alle motivazioni degli aggressori e sprazzi di umorismo macabro fanno infatti capolino nelle scene finali. Ma da qui a gridare al ‘nuovo classico’ come molti stan facendo ce ne passa.

La sceneggiatura non trova il coraggio di osare qualcosa che possa almeno in parte scioccare, sorprendere, o anche solo far riflettere seriamente sulla situazione pandemica (che, a conti fatti, si rivela allora un semplice pretesto per rendere ‘diverso’ Sick dai suoi simili), arrivando così a un epilogo assai scontato.

Insomma, Sick nei suoi 90 minuti scarsi tenta di approcciare in maniera innovativa l’ormai esploratissimo filone slasher coi killer mascherati e di affrontare la contemporaneità con piglio autoriale, ma rimane in fin dei conti un piccolo horror adoloscenziale a basso budget per una serata sul divano con gli amici caciaroni e nulla più (non è un caso che sia finito dritto su Peacock senza passare dai cinema).

Di seguito trovate il trailer internazionale di Sick, al momento senza una data di distribuzione per l’Italia: