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Voto: 6/10 Titolo originale: Sympathy for the Devil , uscita: 20-07-2023. Regista: Yuval Adler.

Sympathy for the Devil: la recensione del film di Yuval Adler col diabolico Cage (Fantasia 2023)

04/08/2023 recensione film di Marco Tedesco

L'attore 59enne regala un'altra performance imprevedibile delle sue, che salva da sola una visione altrimenti molto convenzionale

SYMPATHY FOR THE DEVIL film cage

Sympathy for the Devil – presentato al recente Fantasia di Montreal – mette in scena un’idea di thriller piuttosto familiare, che non sorprende nemmeno un po’ fin dall’inizio. Il film si apre con il protagonista, l’Autista (Joel Kinnaman), che sfreccia verso l’ospedale dove la moglie è in travaglio. La regia non perde comunque tempo per entrare a capofitto nel conflitto centrale: mentre l’Autista entra nel parcheggio dell’ospedale, il criminale chiamato semplicemente il Passeggero (Nicolas Cage) sale nell’auto e lo costringe, sotto la minaccia di una pistola, ad andare via.

La trama di Sympathy for the Devil viene quindi immediatamente alimentata da una serie di domande: chi è questo Passeggero? Cosa vuole? Perché ha deciso di prendere in ostaggio quest’uomo? Dove sono diretti i due?

Diretto da Yuval Adler (The Operative – Sotto copertura), Sympathy for the Devil non trascende i confini del suo genere di appartenenze, soprattutto se si considera che il concept generale richiama in modo piuttosto evidente film difficili da eguagliare come il superbo Collateral di Michael Mann.

Sympathy for the Devil film poster 2023Purtroppo, la serie di scenari di ‘negoziazione’ tra Autista e Passeggero suonano quindi un po’ troppo familiari, un aspetto che finisce per appiattire inevitabilmente la suspense generale. Un senso di déjà vu che uccide la tensione aleggia infatti per tutta la durata del film, come nella scena in cui Autista e Passeggero vengono fermati da un poliziotto ficcanaso, e continua ogni volta che i due incrociano altri passanti o si impegnano in pericolosi giochi psicologici tra di loro.

La trama funziona come un nastro trasportatore: gli eventi procedono con regolarità e senza sorprese, e gli scambi tra i due protagonisti sono spesso appesantiti dalla suddetta familiarità del sottogenere.

Dove Sympathy for the Devil ha successo è invece nel garantire a Nicolas Cage lo spazio per sfoggiare la sua innata – e singolarissima – abilità artistica. Con un folto pizzetto, i capelli rossi tinti e la giacca abbinata, l’attore 59enne offre infatti una delle sue proverbiali performance altamente surreali, quasi da teatro kabuki nel suo espressionismo barocco.

Nella sua interpretazione di questo diabolico folletto imbroglione, Nicolas Cage richiama alla mente alcune delle sue memorabili caratterizzazioni di cattivi del passato: quando imita le battute taglienti da gangster di Edward G. Robinson, riecheggia l’omaggio a Bogart in Cane mangia cane di Paul Schrader del 2016 (la recensione), mentre le sue maniacali esplosioni di furia e di ilarità rimandano a il Bacio della morte di Barbet Schroeder, Face/Off di John Woo e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans di Werner Herzog.

In effetti – e non a caso forse – Sympathy for the Devil funziona meglio se visto come un puro veicolo per scatenare ancora una volta la verve imprevedibile di Nicolas Cage. Il punto culminante del film è una lunga sequenza ambientata in una tavola calda, fatta su misura per le virtuose espressioni di lucida pazzia dell’attore.

Iniziando con l’obiezione del Passeggero alla clausola di ‘non sostituzione’ del menu laminato, la sequenza continua a montare di pari passo con la rabbia del truffatore dalla capigliatura cremisi, fino a sfociare nella sua squilibrata performance canora al classico da jukebox di Alicia Bridges, “I Love the Nightlife”.

SYMPATHY FOR THE DEVIL film 2023 cageQuesti momenti sono la perfetta dimostrazione dell’attitudine unica di Nicolas Cage a manipolare il tono del film in cui si trova di volta in volta.

Come per molti dei suoi precedenti personaggi, la star reinterpreta questo ruolo stereotipato per adattarlo al suo personalissimo approccio drammatico singolarmente ipnotico e spesso sperimentale. Mina la trama di Sympathy for the Devil, a volte stancantemente convenzionale, con esplosioni di sinistra commedia demenziale, rianimando la tiepida idea centrale ogni volta che lui è sullo schermo (e fortunatamente è sullo schermo per la maggior parte del tempo).

Nel bene o nel male, Nicolas Cage è un attore come nessun altro. Sfrutta una presenza scenica senza pari all’interno del cinema di genere, simile a quella di un James Cagney o di un Bela Lugosi (già), ma è capace anche di offrire ai suoi seguaci caratterizzazioni sempre nuove che complicano – e ampliano – questo suo status.

L’energia che porta in Sympathy for the Devil è quella del Nic Cage d’annata, ma non va scordato che lui è pur sempre stato anche quello seriosamente stoico di Bangkok Dangerous e Pig (la recensione), quello pacatamente affabile in The Family Man e Segnali dal futuro e quello comicamente astratto di Peggy Sue si è sposata, Stress da vampiro, Zandalee e L’ultimo inganno.

Proprio come per l’opera di uno scrittore di genere con uno stile di prosa ben distinto, il lavoro di Nicolas Cage è imbevuto di qualcosa di costante e di innato: una voce artistica pura, genuina e inimitabile. Ultimo nato di questa enorme e variegata filmografia, Sympathy for the Devil si può tranquillamente annoverare tra i titoli da non saltare a cuor leggero per i suoi ammiratori. E tutti gli altri possono comunque tentare e dargli un’occhiata, potrebbero uscirne indenni.

In attesa di capire quando verrà distribuito in Italia, di seguito trovate il trailer internazionale di Sympathy for the Devil: