The Concierge: la recensione del film d’animazione di Yoshimi Itazu

Essere concierge in un grande magazzino di lusso può essere un lavoro assai impegnativo, soprattutto quando i tuoi clienti non sono nemmeno della stessa ‘specie’. Basato su una serie manga in due volumi di Tsuchika Nishimura pubblicati tra il 2017 e il 2018, il film d’animazione giapponese The Concierge è appunto ambientato all’interno di un centro commerciale con uno staff umano, ma con una clientela composta da animali parlanti, che va dai gatti agli elefanti fino ai pavoni.

La storia segue la giovane Akino, una concierge in corso di formazione, mentre impara le abilità necessarie per soddisfare le esigenze della clientela d’élite e multiforme del negozio. In una serie di racconti episodici, la ragazza affronta in modo goffo i suoi primi giorni di lavoro, sorvegliata dal suo responsabile di piano, che compare simpaticamente all’improvviso da corridoi e passaggi segreti per rimproverarla sulle sue scarse competenze nell’offrire assistenza.

Mentre affronta compiti sempre più complessi — aiutare un giovane ghepardo a trovare un profumo ormai fuori produzione, assicurarsi che la proposta di matrimonio di una volpe vada a buon fine — Akino guadagnerà gradualmente la fiducia di colleghi e clienti.

Prodotto da Production I.G (Ghost in the Shell) e diretto da Yoshimi Itazu (Welcome to the Ballroom), The Concierge si avvale di animazioni piacevolmente fluide e una vivida palette di colori.

Il design dei personaggi, curati da Chiyo Morita, e l’ambientazione del grande magazzino di lusso in stile retrò, dove tutti sono elegantissimi, educati e al tuo servizio, rievocano il fascino delle pubblicità dei viaggi degli anni ’60.

Il film è infatti denso di atmosfere vintage, ma la sua nostalgia per l’età d’oro dei grandi magazzini (che si può ancora trovare in luoghi come il quartiere di Ginza a Tokyo, per esempio) potrebbe avere un effetto diverso sullo spettatore a seconda delle preferenze personali nell’essere serviti in tutto e per tutto durante le compere (una scena in cui compare un cliente particolarmente insistente dimostra che anche i concierge più accomodanti hanno i loro limiti …).

Il manga da cui è tratto il lungometraggio animato (The Concierge at Hokkyoku Department Store) è stato lodato per il suo sguardo critico sul consumismo di massa e la distruzione dell’ambiente, ma questo messaggio scottante e attualissimo è stato purtroppo sepolto sotto lo strato di scintillio dato dall’esperienza dello shopping nella trasposizione per il grande schermo.

Anzi, il The Concierge appare più come una celebrazione del consumismo, anche se forse questo è il punto: gli esseri umani, che una volta hanno tratto profitto dalla distruzione degli animali, ora sono quelli che soddisfano ogni loro capriccio per la legge del contrappasso.

In definitiva, il film di Yoshimi Itazu si sofferma meno su temi profondi e una narrazione articolata e più sulle vicende umoristiche che capitano nel luogo di lavoro di Akino. Goffa e impacciata, ma sinceramente dedita al suo nuovo impiego, è una protagonista facile da sostenere, e il susseguirsi di animali diversi che incontra mantiene la trama vivace.

Con una durata di appena 70 minuti l’esperienza è allora comunque piacevole, ma leggera, rendendo The Concierge quasi l’episodio pilota esteso di una potenziale serie.

In attesa di sapere se ci saranno sviluppi in tal senso (molto difficile …), quel che resta è un piacevole passatempo che si prodiga per soddisfare il nostro desiderio di una bella serata in compagnia di un anime.

Di seguito trovate il trailer internazionale di The Concierge, nei nostri cinema SOLO il 23-24-25 settembre:

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