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Voto: 6/10 Titolo originale: The Doll , uscita: 27-10-2016. Regista: Rocky Soraya.

The Doll e The Doll 2 | La recensione degli horror di Rocky Soraya

23/01/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

Esaminiamo da vicino i primi due capitoli della saga del terrore indonesiana che strizza un po' troppo l'occhio a The Conjuring e Annabelle da poco arrivata in esclusiva su Netflix

The Doll netflix

Quello della bambola indemoniata è un sottofilone dell’horror assai nutrito, che sin dalle origini del cinema ha collezionato vari titoli, molti rimasti nell’immaginario collettivo. Prima ancora dei celebri franchise che tutti conosciamo, infatti, il maligno pupazzo per ragazzine già terrorizzava il pubblico: era il lontano 1936 quando debuttò nei cinema americani La bambola del diavolo (The Devil-Doll) diretto da Tod Browning. Se poi non tutti conoscono il film del terrore in bianco e nero, certo molto più celebre è il letale Chucky, giocattolo per bambini in cui è imprigionata l’anima di un serial killer al centro della longeva serie di La bambola assassina. Molti estimatori della cinematografia del brivido avranno inoltre dimestichezza con i molti capitoli di Puppet Master, saga grottesca popolata di burattini con istinti omicidi, oppure con Giocattoli infernali (Demonic Toys, 1992) di Peter Manoogia – sempre della Full Moon -, o ancora con l’inquietante Dolls (1987) di Stuart Gordon.

Vena non ancora esauritasi, alcuni dei recenti horror americani con più seguito, come Annabelle (2014) di John R. Leonetti – e prequel -, o The boy (2016) di William Brent Bell declinano in maniera diversa la stessa idea di un bambolotto dalla sinistra natura sovrannaturale pronto a fare del male. Tuttavia, non solo in Occidente imperversa questo genere, ma anche in Indonesia le bombole hanno ispirato una mini saga del terrore messa ora a catalogo da Netflix: quella composta da The Doll, The Doll 2 e Sabrina, tutti diretti da Rocky Soraya.

Dopo avervi parlato di Sabrina (la nostra recensione) e con la possibilità di potersi gustare i film da casa sulla piattaforma di streaming, abbiamo quindi deciso di esplorare gli altri due capitoli di questa insolita trilogia.

 The Doll: primi insicuri passi nell’immaginario della bambola demoniaca

Siamo nel 2016, sono trascorsi due anni da quando Annabelle ha riportato sul grande schermo con successo il terrificante volto di ceramica di un bambolotto posseduto, costituendo una fruttuosa aggiunta al già più che remunerativo universo di L’evocazione – The Conjuring e contribuendo con ben 257 milioni di dollari a livello globale (da un budget di soli 6.5 milioni). Si tratta indubbiamente di un concept oltremodo redditizio che non necessita di grandi risorse e che al contempo è in grado di attirare stuoli di spettatori che bramano qualche brivido a buon mercato. Se ne deve essere accorto anche il produttore e regista indonesiano Rocky Soraya che, presi alcuni degli elementi fondamentali del franchise lanciato nel 2013 da James Wan, decide allora di rimestarli un po’ a caso e dargli un tocco di colore locale, dando vita così al suo primo The Doll.

Gli ingredienti fondamentali – come detto – sono essenzialmente gli stessi. Anzitutto c’è un duo di potenti medium, Dedi (Demian Aditya) e Laras (Sara Wijayanto), una versione autoctona dei coniugi Warren che però si avvalgono di riti islamici per scacciare gli spiriti maligni (non temete di rimanere smarriti, gli esorcismi sono molto simili a quelli a cui siamo abituati da L’esorcista di William Friedkin in poi). Il regista proveniente dal sud-est asiatico non si limita, tuttavia, a prendere ispirazione dalla serie americana incentrata sulla coppia di demonologi, ma attinge a piene mani anche dalla storia al centro di Annabelle. Il canovaccio è sempre il medesimo: due novelli sposi, Daniel (Denny Sumargo) e Anya (Shandy Aulia) si trasferiscono in una nuova casa (vi ricorda qualcosa?). Inoltre, lei ha una passione per le bambole e una stanza ad esse dedicata; quindi quando ne compare una dal nulla, decide malauguratamente di tenerla, nonostante in The Doll (al contrario di Annabelle) essa sia malconcia, spelacchiata e le abbiano cavato gli occhi, che sono tutti ricoperti di nero e di sporco.

Il preambolo è rappresentato da una lieve variazione dei termini fondamentali della trama, ma il concetto è sempre quello; lui, che lavora nell’edilizia, s’imbatta in un sinistro giocattolo appollaiato su un albero da abbattere in un terreno in costruzione – fatto quantomeno singolare, che avrebbe dovuto farlo riflettere sul da farsi-. Gli operai, a conoscenza di quanto è accaduto in quella zona, si rifiutano caldamente di abbattere la pianta, ma lui non solo imperterrito procede nel suo intento, ma raccoglie anche lo strano giocattolo e la porta a casa da buttare! Non contento, quando la moglie afferma che sia carina, fa spallucce e gliela fa tenere, senza proferir parola sul funesto passato dell’oggetto.

The Doll - 2Come di consueto, iniziano a verificarsi inspiegabili fenomeni. Il repertorio, prolungato a dismisura, è sempre il medesimo: scricchiolii, odori strani, oggetti che si muovono (in particolare il pupazzo che par godere di vita propria) e luci che saltano. Rocky Soraya, tuttavia, non solo ripropone i soliti cliché, peraltro ripetuti alla nausea in situazioni sempre uguali, ma decide di anticipare i fatti con nefasti spiegoni spiattellati da una invadente vicina con la passione per il sovrannaturale, che descrivono pari pari la fenomenologia spiritistica a venire. Quale ne sia la funzione non è ben chiaro, forse si tratta di aiutare il pubblico inesperto a meglio comprendere i segnali … Il risultato però è che, se già la sorpresa è poca per uno spettatore avvezzo all’horror, in tal maniera viene del tutto annichilita. La sensazione generale è invece che per buona parte di The Doll succeda poco o niente, che si dilunghi all’infinito nell’attesa di concretizzare le premesse con mille escamotage fin troppo ingenui e oltremodo ridondanti, infine che molti dei colpi di scena e sviluppi siano più che prevedibili.

Non c’è ritmo e la narrazione è piatta, tanto da non concederci nemmeno dei veri e propri jumpscare! Questa incertezza nel maneggiare le leve del terrore è scusabile in parte con l’inesperienza di Rocky Soraya, per cui The Doll costituisce il primo horror paranormale e il terzo film, dopo le commedie romantiche Chica e Sunshine Becomes You. Bisogna riconoscere anche che sul finire, nonostante qualche altro stereotipo (come il solito corpo che fluttua abbruttito dalla possessione) il livello migliora un poco. Il cineasta arrischia la sua opera con qualche effetto speciale non del tutto malvagio e un po’ più cruento (con succulenti brandelli di pelle e lingue strappati a morsi o teste mozzate che volano!) e, soprattutto, esiste una backstory che motiva l’astio dello spirito infestante. Si giunge a suggerire, idea più intrigante del totale fatalismo occidentale, che le vittime non siano scelte casualmente, ma abbiano delle colpe da espiare.

The Doll 2: un lieve miglioramento in un universo horror confuso

The Doll 2 NetflixTrascorre un anno appena, siamo nel 2017, e prontamente viene girato un sequel di The Doll, intitolato semplicemente The Doll 2. Anzitutto, è necessario sottolinearlo, siamo davanti a un seguito in teoria ‘diretto’, ma la consequenzialità dei due capitoli è davvero labile e molti elementi sono quantomeno lasciati nell’ombra. Pochi sono i trait d’union palesi che, ad essere onesti, si limitano più che altro alla presenza di Laras (Sara Wijayanto) la quale, dopo un tragico evento, è decisa ad accantonare le sue attività di esorcista, ma che dovrà rivedere i suoi piani. A ciò si somma l’impalcatura non lontana dal predecessore del 2016, in cui una coppia, Aldo (Herjunot Ali) e Maira (Luna Maya), affrontano come un pupazzo spiritato, che rivela però una precedente colpa di uno dei due protagonisti.

Il tono, però, è del tutto differente sin da principio; The Doll 2 si apre con un registro assai più drammatico, con i due coniugi che, per un malfunzionamento ai freni della macchina, sono vittima di un tragico incidente, in cui la loro amata figlioletta perde la vita. Proprio per superare il lutto, la madre afflitta ricorre a una strana formula tesa ad evocare la piccola scomparsa e, come previsto dalle istruzioni, una bambola è il tramite per entrarvi in contatto (un corpo per lo spirito). Qualcosa però va storto e l’occupante rimane nel nuovo simulacro, manifestando un temperamento tutt’altro che mansueto. Giusto per essere precisi, va sottolineato che il vecchio giocattolo malridotto viene abbandonato sin dai primi fotogrammi del sequel e sostituito dalla più accattivante Sabrina, che tornerà successivamente nel terzo film.

In The Doll 2, come anticipato, la coerenza della diegesi e il livello dell’intreccio migliorano decisamente. Vero è che si ripresentano ancora alcune trovate ingenue, come la combinazione rumori, luci e oggetti auto-animatisi. Vi sono poi alcune aggiunte non esattamente originali, come mani e presenza che si palesano alle spalle, immateriali assalti, lenti a contatto colorate e così via. Va riconosciuto al regista però che qualche buon salto sulla sedia sia in grado di suscitarlo. Inoltre, questi trucchetti sono comuni a tutto il sottogeneri e sono sin da principio accompagnati da dettagli orrorifici più succosi e da una storia più articolata. Nota positiva, la bambola posseduta è solo uno spunto per esplorare un dramma familiare fatto di crisi coniugali, tradimenti e tentati omicidi, con tanto di colpo di scena, questa volta non scontato. Gli umani danno vita a momenti di tensione ben superiori rispetto a quelli di origine ultraterrena. Particolarmente esaltanti sono le coltellate, i tentati soffocamenti col gas e le cadute dalle scale! Un po’ meno ben costruiti sono i mutamenti psicologici di uno o dell’altro personaggio, ma non si può avere tutto. D’altronde, come nel capostipite, il karma non risparmia nessuno e sono gli spiriti a far emergere le colpe dei mortali e a punirle.

Per concludere, altrettanto sfilacciato è il collegamento con il terzo film, Sabrina appunto, arrivato nel 2018, che ancor una volta riproduce su per giù lo stesso schema dei due precedenti con tanto di rivelazione e digressione.

Di seguito i trailer ufficiali di The Doll e The Doll 2: