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Titolo originale: The Electric State , uscita: 07-03-2025. Budget: $320,000,000. Regista: Anthony Russo.

The Electric State: confronto impietoso tra il film e il libro di Simon Stålenhag

16/03/2025 news di Gioia Majuna

I Fratelli Russo e Netflix non hanno proprio capito niente di quello che avevano per le mani

the electric state film e libro

Ci sono grandi adattamenti cinematografici, come la trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, e pessimi adattamenti, come La fabbrica di cioccolato di Tim Burton. E poi c’è un abisso di mediocrità, sotto il quale si trova The Electric State (la recensione). Il presunto kolossal da 320 milioni di dollari dei Fratelli Russo per Netflix è un disastro sotto ogni punto di vista: cameo inutili, sceneggiatura imbarazzante e sequenze d’azione che fanno sorgere una domanda inevitabile: che fine hanno fatto tutti quei soldi?

Normalmente, un film del genere verrebbe semplicemente archiviato come un passo falso. Ma il problema qui è che il libro da cui è tratto, The Electric State di Simon Stålenhag, è un capolavoro. Eppure, essendo ancora relativamente di nicchia nonostante il crescente successo dell’autore, per molti spettatori il film Netflix diventerà la versione definitiva di questa storia—un’ingiustizia simile a quella di Dragonball Evolution o L’ultimo dominatore dell’aria di M. Night Shyamalan.

Se non conoscete Simon Stålenhag, è un artista digitale svedese noto per i suoi libri che combinano illustrazioni spettacolari a narrativa testuale. I suoi mondi fantascientifici, spesso ambientati in realtà alternative o futuri prossimi, vengono costruiti attraverso dipinti digitali inquietanti che trasmettono un senso di isolamento, declino sociale e collisione tra tecnologia avanzata e paesaggi rurali. In The Electric State, però, i Russo e il loro team hanno completamente frainteso il senso del libro, trasformandolo in qualcosa di generico e privo dell’anima dell’opera originale.

the electric state film 2025Chiunque legga appena cinque pagine del libro dopo aver visto il film noterà immediatamente quanto siano diversi in tono e contenuti. Il romanzo è una cupa rappresentazione di un’America in rovina, distrutta dagli effetti di una guerra civile meccanizzata e dall’influenza incontrollata della realtà virtuale della megacorporazione Sentre.

Il confronto più vicino nel mainstream è probabilmente The Last of Us, dato che entrambe le storie seguono coppie di protagonisti attraverso un paesaggio americano devastato, evitando creature inquietanti (nel libro, le masse di persone dipendenti dai neurocaster) e cercando una zona sicura per il “bambino speciale” della storia.

Il film Netflix, invece, non è nulla di tutto questo. Non c’è una guerra civile (anzi, la guerra ha una connotazione completamente diversa), non c’è nulla di post-apocalittico e manca completamente quell’atmosfera solitaria e inquietante che permea il libro.

Ovviamente, un adattamento può prendere delle libertà e modificare alcuni aspetti della storia per adattarsi al nuovo medium. Ma in questo caso, ogni singolo cambiamento operato dalla produzione rende la trama meno interessante e più banale. Il film dei Fratelli Russo è anche totalmente confuso sul suo pubblico di riferimento: ogni tanto cerca di affrontare le tematiche sci-fi del libro, ma per la maggior parte del tempo ha una vibrazione da Spy Kids. Se dovessi stimare un target di riferimento, direi che questo film è pensato per bambini di otto anni—un’idea assurda considerando il budget e il materiale di partenza.

Il film The Electric State di Netflix si inserisce nella lunga e discutibile tradizione di Hollywood di creare metafore superficiali sul razzismo nei film per ragazzi, talmente scollegate dalla realtà da perdere qualsiasi significato o rilevanza. Nella pellicola, gli esseri umani creano robot senzienti come Mr. Peanut (sì, proprio lui), che poi rivendicano pari diritti. Ne scaturisce una guerra che si conclude con una tregua e una serie di monologhi stucchevoli su come “siamo tutti uguali dentro”, un approccio che risulta infantile e privo di sostanza.

Questa interpretazione è completamente diversa dal materiale originale di Simon Stålenhag—e in senso negativo. Nel libro, gli Stati Uniti sono devastati da una seconda guerra civile combattuta interamente tra esseri umani, con enormi droni controllati a distanza tramite i visori neurocaster sviluppati dalla Sentre. Qui la guerra è uomo contro uomo, senza il pretesto di un conflitto tra umani e macchine.

the electric state film 2025 millieSi può comprendere perché alcuni registi possano trovare più comodo trasformare una storia in un’avventura sci-fi leggera per ragazzi piuttosto che affrontare le implicazioni politiche di una guerra civile americana. Ma quando il libro che stai adattando parla di capitalismo sfrenato, influenza incontrollata delle grandi aziende tecnologiche, collasso ambientale e militarizzazione della società, è una scelta codarda buttare tutto nel cestino per lasciare spazio a Mr. Peanut.

La guerra non è l’unico elemento stravolto nel film dei Fratelli Russo. Anche la storia di Michelle e Skip—interpretati da Millie Bobby Brown e Woody Norman—viene completamente riscritta. Nel film, i due bambini restano coinvolti in un incidente stradale in cui muoiono i loro genitori. Christopher/Skip viene dichiarato morto, ma in realtà è tenuto in vita e collegato alla rete centrale di Sentre.

Perché? Apparentemente il suo cervello è l’unico in grado di far funzionare l’intera infrastruttura del neurocaster. Come? Non si sa. Forse perché è incredibilmente intelligente? Oppure perché Stanley Tucci vuole vivere in una realtà virtuale dove sua madre è gentile e gli prepara dolci italiani? Non ha alcun senso.

Nel libro, invece, la madre di Skip e Michelle muore a causa della mancanza di cure mediche—un chiaro riferimento alla crisi sanitaria e all’abbandono della popolazione da parte dello Stato. Viene anche suggerito che Skip sia stato concepito dalla coscienza collettiva creata dai neurocaster, un’entità digitale semi-senziente nata dalla mente interconnessa degli utenti. Michelle intraprende un viaggio per trovare il corpo reale del fratello perché una setta di estremisti cibernetici lo considera una sorta di messia, e lei deve portarlo fuori dal continente.

Sì, è una trama complessa e surreale, ma è anche profondamente radicata nei temi centrali del libro: dipendenza digitale, estremismo religioso e una società completamente abbandonata sia dallo Stato che dalle grandi corporazioni. Il film di Netflix, invece, elimina ogni profondità e lo trasforma in un’avventura generica senza mordente.

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“The Electric State” era perfetto per un’adattamento cinematografico, e non bisogna cercare lontano per capire come sarebbe potuto essere se fosse stato gestito meglio. Nel 2020, Prime Video ha realizzato una serie live-action di otto episodi basata su Tales from the Loop, il primo libro di Simon Stålenhag.

Quella serie era silenziosa, visivamente mozzafiato e fedele ai temi e all’atmosfera dell’opera originale.

Pur essendo un’opera concettualmente più complessa e bisognosa di un budget elevato, The Electric State avrebbe potuto funzionare con la giusta visione.

Il libro contiene una quantità incredibile di tematiche in un testo relativamente breve: queerness (sì, nel libro Michelle è gay), terapie di conversione (tema che i Fratelli Russo non avrebbero mai toccato), religione e la devastazione materiale di un capitalismo in declino.

L’epidemia di dipendenza dai neurocaster nel libro riflette la crisi degli oppioidi, mettendo in luce l’avidità delle grandi corporazioni. Era una brillante e inquietante odissea cyberpunk, e avrebbe potuto essere un film potente e risonante per il nostro tempo.

Invece Chris Pratt (sì, lo nominiamo solo ora) con una parrucca terribile. Non sarà forse il peggior adattamento mai realizzato, ma considerando la forza e il potenziale del materiale di partenza, si avvicina molto.

Di seguito – sulle note di Good Vibrations di Merky Mark – trovate il final trailer doppiato in italiano di The Electric State:

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