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Voto: 5.5/10 Titolo originale: The King's Man , uscita: 22-12-2021. Budget: $100,000,000. Regista: Matthew Vaughn.

The King’s Man – Le Origini: la recensione del film prequel di Matthew Vaughn

04/01/2022 recensione film di William Maga

Ralph Fiennes e Gemma Arterton sono i protagonisti di un terzo capitolo fiacco e non troppo ispirato

Fiennes the king's man film 2022

Il problema con The King’s Man – Le Origini non è tanto che sia un ‘brutto’ film (e non lo è), quanto piuttosto che non sia affatto ‘necessario’ (come praticamente ogni sequel, prequel, reboot o remake). Nella misura in cui Hollywood avesse ritenuto ai tempi di avere per le mani una storia utile da raccontare al cinema di questo universo nato sulle pagine dell’omonimo fumetto di Mark Millar, questa era stata presentata adeguatamente nel film di Matthew Vaughn del 2014 Kingsman – Secret Service.

Il sequel, arrivato nel 2017, aveva reso evidente che il neonato ‘franchise’ avrebbe già potuto tranquillamente essere interrotto dopo il primo capitolo. Tuttavia, gli incassi parlano chiaro da quelle parti, e il successo al botteghino di Kingsman – Il Cerchio d’Oro (la recensione) hanno spinto Matthew Vaughn – e i 20th Century Studios – a mettere in piedi un terzo progetto.

the king's man film 2020 posterInvece di andare avanti, però, hanno scelto di raccontare una ‘storia delle origini‘. The King’s Man riporta così indietro l’orologio ai primi due decenni del XX secolo ed esplora gli inizi della segretissima organizzazione di spionaggio. Con una struttura a episodi che offre tre segmenti bizzarramente diversi tra loro, il film almeno osa essere ‘altro’, anche se parlare di operazione riuscita in toto risulta un’affermazione piuttosto discutibile.

I super completisti di Kingsman apprezzeranno quasi sicuramente il risultato, tutti gli altri potrebbero giustamente invece chiedersi perché dovrebbero mai preoccuparsi di spenderci 130 minuti di vita.

Seguendo un prologo ambientato intorno alla fine del secolo scorso, The King’s Man – Le Origini fa un salto ai mesi precedenti la prima guerra mondiale. Gli inizi della cricca che diventerà più avanti i Kingsmen – ovvero Duke Oxford (Ralph Fiennes), la sua cameriera Polly (Gemma Arterton), il suo servitore Shola (Djimon Hounsou) e suo figlio Conrad (Harris Dickinson) – sono al loro posto e Re Giorgio (Tom Hollander) li invia in missione per impedire l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando (Ron Cook).

Non hanno però successo nell’impresa, e i loro compiti successivi – limitare l’espansione della guerra in Europa e garantire il coinvolgimento americano – sono oltretutto ostacolati dall’interferenza del famigerato mistico Grigori Rasputin (Rhys Ifans). La performance di Ifans, che rimanda a quella di Tom Baker in Nicola e Alessandra del 1971 (con un po’ di scherma nel mix), garantisce un’energia folle al primo atto di The King’s Man – Le Origini. E l’uso ispirato della Ouverture 1812 di Il’ič Čajkovskij per adornare una scena di combattimento è tra gli apici del film.

Il segmento centrale cupo e straziante di The King’s Man – Le Origini si sviluppa principalmente nelle trincee della prima guerra mondiale. A suo merito, Matthew Vaughn non tenta di trasformare questa ambientazione in qualcosa di ‘simpatico’ o di eroico, ma il cambiamento radicale di tono è suscettibile di causare perplessità negli spettatori.

Per circa 30 minuti, sembra infatti che un altro film (diciamo 1917 di Sam Mendes) sia stato innestato in mezzo a un prodotto di intrattenimento altrimenti di pura evasione. L’atto conclusivo si concentra sul prevedibile assalto al quartier generale del cattivo, con la posta in gioco che è l’ingresso degli Stati Uniti in guerra. Sebbene la rivelazione della figura oscura che sta dietro alla ‘Lega degli Straordinari Villain’ sia zoppicante, resta comunque molto per cui divertirsi nel guardare i ‘non ancora Kingsmen’ mettere in mostra il loro coraggio.

Nonostante Matthew Vaughn faccia il bello e il cattivo tempo con la Storia (anche se non ai livelli del revisionismo di Quentin Tarantino di Bastardi senza gloria), The King’s Man – Le Origini probabilmente funzionerà meglio per quella fetta di pubblico che possiede una conoscenza pratica del background e degli eventi chiave della prima guerra mondiale (se non sai cos’è il Telegramma Zimmermann, potresti non riuscire a cogliere uno dei punti principali della trama).

The King's Man - Le origini film rasputinIl regista popola inoltre il cast di supporto di un elenco di nomi storicamente riconoscibili: Re Giorgio, lo Zar Nicola II (sempre Tom Hollander, ma con un po’ più di trucco …), il Kaiser Guglielmo II (di nuovo Hollander, con ancora più make-up), Rasputin, Mata Hari (Valerie Pachner), Lenin (August Diehl), Woodrow Wilson (Ian Kelly), e il misterioso “Uomo coi baffi” (che non è, nonostante quello che possa sembrare, Stalin).

In ogni caso, sia come film di spionaggio ispirato a James Bond oppure come una semplice avventura a fumetti rétro, The King’s Man – Le Origini odora di stantio e scarsa ispirazione. La frizzante freschezza di cui Matthew Vaughn aveva impregnato il suo primo film (qualcuno ha forse dimenticato la baruffa nella chiesa o l’ultima scena??) è, se non del tutto mancante, almeno notevolmente affievolita qui.

Proprio come avvenuto con gli X-Men, aleggia forte la sensazione che i 20th Century Studios abbiano voluto spremere come un limone la property, e l’apatia generale che sta circondando l’uscita di The King’s Man – Le Origini indica, in effetti, il raggiungimento dell’obiettivo.

In un momento storico in cui le gite al cinema da parte del pubblico sembrano riservati esclusivamente a pochissimi titoli altamente popolari, The King’s Man – Le Origini non pare proprio in grado di issarsi tra quelli. Chiaramente, la questione è diversa se si parla di visione domestica (aka Disney+, tra qualche settimana), dove tutto ciò che in genere l’abbonato cerca è solo un nuovo diversivo nella routine dello zapping quotidiano da una piattaforma di streaming all’altra. Se visto in quest’ottica, la sua esistenza potrebbe in effetti acquistare un significato accettabile.

Ah, c’è una scena post credits.

Di seguito trovate il red band trailer italiano di The King’s Man – Le Origini, nei nostri cinema dal 5 gennaio 2022:

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