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Voto: 6/10 Titolo originale: The Midnight Sky , uscita: 10-12-2020. Regista: George Clooney.

The Midnight Sky | La recensione del film sci-fi di – e con – George Clooney (su Netflix)

23/12/2020 recensione film di Gioia Majuna

La star porta sul grande schermo il romanzo fanta-esistenzialista di Lily Brooks-Dalton, dedicandosi al lato umano dei personaggi più che agli eclatanti effetti speciali

the midnight sky clooney netflix 2020

È difficile esprimere adeguatamente quanto sia piacevole imbattersi in un film distopico che non sia stato pensato per l’ormai consueto mercato young adult. Sebbene a volte si avverta un po’ eccessiva l’influenza delle sue ‘ispirazioni gemelle’, ovvero Gravity e Revenant – Redivivo, The Midnight Sky riesce a mantenere lungo le sue 2 ore di durata un’identità personale esplorando come gli esseri umani – a un passo dal baratro – riflettano parimenti sulle scelte fatte che sulle strade non intraprese. Il tono generale dell’opera è elegiaco, ma senza essere deprimente. C’è una nota di speranza, una scintilla di luce, ma non cede alla tentazione di un compiacente lieto fine. The Midnight Sky si conclude con il giusto mix di catarsi e di ambiguità.

the midnight sky poster film netflixIl compito più grande affrontato dal regista – e protagonista – George Clooney è stato bilanciare due storie apparentemente non correlate fino a quando non si incastrano – qualcosa che non avviene per una bel po’ di tempo (e che, quando accade, è solo una connessione fugace). Il ritmo è occasionalmente un problema minore, con le sequenze d’azione apparentemente progettate per iniettare una dose di adrenalina in quella che altrimenti sarebbe una vicenda guidata dai personaggi e poggiata su fondamenta esistenziali. Tuttavia, George Clooney si prodiga per mantenere le cose in movimento e creare interesse a vari livelli in entrambe le trame.

Come in molti film distopici / post-apocalittici, i retroscena sono oscuri (non possiamo dire con certezza se la decisione di non descrivere la natura della catastrofe ambientale sullo sfondo sia una scelta fatta dai realizzatori del film oppure il risultato del fatto che ciò non venisse rivelato nel romanzo originale di Lily Brooks-Dalton, Good Morning, Midnight, pubblicato in Italia col titolo La distanza tra le stelle).

In ogni caso, qualcosa di non specificato ha devastato la Terra intorno al 2049, rendendola inabitabile. Piccole sacche di esseri umani sono ancora vive, ma le loro prospettive future sono deboli. Nel frattempo, nel sistema solare, un veicolo esplorativo ha visitato una “promettente” nuova luna di Giove e l’ha trovata in grado di sostenere la vita. Ma questa scoperta sembra essere arrivata troppo tardi per salvare i miliardi di abitanti del nostro pianeta.

The Midnight Sky si muove senza soluzione di continuità tra la storia di Augustine Lofthouse (Clooney), uno scienziato che lavora in un osservatorio artico, e l’equipaggio della navicella spaziale Aether, che è in viaggio di ritorno da Giove. A bordo ci sono cinque persone: il comandante Adewole (David Oyelowo) e il suo partner e ufficiale alle comunicazioni, Sully (Felicity Jones), e i membri dell’equipaggio Mitchell (Kyle Chandler), Sanchez (Demian Bichir) e Maya (Tiffany Boone). A complicare le cose è la gravidanza di Sully; tutte le decisioni prese dagli uomini e dalle donne a bordo dell’Ether devono infatti tenerne conto.

Gravemente malato di un cancro allo stadio terminale, Agostine ha scelto di affrontare la fine da solo, rifiutandosi di seguire gli altri abitanti della base quando scelgono di evacuarla. La fuga verso la salvezza è caotica, tuttavia, e una bambina di sei anni, Iris (Caoilinn Springall), viene lasciata indietro. L’uomo decide così di fare quello che può per lei nel tempo che gli resta, cercando allo stesso tempo di contattare l’Aether avvertendoli della situazione che li attende al ritorno.

Come detto, le due maggiori influenze di George Clooney sono evidenti. Le scene spaziali, che includono una passeggiata esterna sulla Aether per riparare i danni causati da una tempesta di meteoriti, illustrano quanto bene l’attore e regista abbia imparato da Alfonso Cuaron quando i due hanno collaborato nel 2013. Sarebbe ingiusto, tuttavia, etichettare The Midnight Sky come una versione ‘light’ di Gravity. E, mentre lo sceneggiatore Mark L. Smith ha in effetti co-sceneggiato Revenant – Redivivo, gli echi del film di Alejandro González Iñárritu sono limitati al viaggio artico affrontato da Augustine quando le circostanze lo costringono a recarsi in un secondo osservatorio.

The-Midnight-Sky-film-netflix-2020La dedizione di George Clooney al suo lavoro è ben nota ormai nei circoli di Hollywood, ma forse non è mai stata così evidente come in The Midnight Sky. La trasformazione fisica, sebbene non assimilabile a quella del collega Christian Bale nel suo estremismo, è sorprendente. Sebbene abbia 59 anni, la star appare tra i 10 ei 20 anni più vecchio e i suoi lineamenti notoriamente piacevoli risultano qui scarni e infossati. A seguito di una dieta drastica per perdere circa 15 kg, è stato addirittura ricoverato in ospedale con pancreatite. Per raggiungere un tale grado di realismo, ha insistito poi sul fatto che una scena critica fosse girata in condizioni ‘credibili’, qualcosa che persino James Cameron potrebbe rifiutarsi di imporre su un set.

E tutto quanto funziona. Non soltanto George Clooney tocca i suoi apici malinconici, ma ottiene anche ottime prestazioni dal resto del cast, inclusi due candidati all’Oscar (Jones e Bichir) e da una straordinaria debuttante (Springall). Il lavoro di quest’ultima, in particolare, è notevole poiché coinvolge solamente le sue espressioni facciali e il linguaggio del corpo (considerate che aveva appena sette anni durante le riprese).

A volte ci si lamenta – giustamente – del fatto che i film catastrofici / post-apocalittici ignorino il ‘peso umano’ di tali situazioni in favore di effetti speciali e sequenze d’azione eclatanti e dispendiose. In The Midnight Sky, George Clooney non lesina certo sugli elementi tecnici (si tratta di una produzione da 100 milioni di dollari in fondo …), ma la sceneggiatura si concentra sulle persone travolte dalle circostanze. Sono individui normali alle prese con una realtà impensabile e che affrontano sfide in cui la parola “scoraggiante” sarebbe un eufemismo. E il fastidio che potrebbe derivare dai continui salti tra le due storie separate diventa allora meno pesante se si considera l’ambizioso quadro più ampio.

In definitiva, con The Midnight Sky George Clooney ha realizzato qualcosa di raro e insolito nel cinema di oggi – un film di fantascienza epico che sceglie di raccontare personaggi e idee, senza snaturare il testo a cui si ispira (che peraltro adatta piuttosto fedelmente).

In attesa di vederlo nel catalogo Netflix dal 23 dicembre, di seguito – sulle note di No Surprises dei Radiohead – trovate il final trailer in versione italiana di The Midnight Sky: