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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Andra sidan , uscita: 23-10-2020. Regista: Tord Danielsson.

The Other Side: la recensione del film horror svedese di Mellander e Danielsson

09/06/2022 recensione film di Sabrina Crivelli

I due registi esordiscono al lungometraggio con un'opera derivativa, ma diligente

the other side film 2022

La casa stregata è uno degli scenari horror per eccellenza ormai sedimentati nell’immaginario collettivo da decadi. Dal primo Amityville del 1979 e Poltergeist di Tobe Hooper, fino agli episodi di Hill House di Mike Flanagan, passando per la saga di The Conjuring, centinaia di fosche storie di fantasmi e possessioni demoniache tra film e serie TV hanno sullo sfondo una di queste spettrali magioni dal passato oscuro e dai soffitti scricchiolanti. Con un’eredità così invadente, fatta di immagini e atmosfere precise, di situazioni cristallizzate e di cliché, è difficile quindi dire nel 2022 qualcosa di nuovo, rompere gli schemi.

È con queste premesse che arriva ora nei cinema The Other Side (The Evil Next Door), film svedese sceneggiato e diretto da Oskar Mellander e Tord Danielsson, i quali non hanno tentato di avventurarsi in qualcosa di rivoluzionario o cercato di sconvolgere il vocabolario di genere. Al contrario, i due registi si sono avvalsi di ingredienti ben rodati per realizzare una storia del terrore derivativa ma ben confezionata che, seppur manchi un po’ di estro creativo, ha come punti di forza una certa suspense combinata a qualche inevitabile jumpscare, disseminato qua e là quasi per tener desti gli spettatori.

The other side film horror 2022 posterShirin (Dilan Gwyn) si trasferisce insieme al marito Fredrik (Linus Wahlgren) e al figliastro Lucas (Eddie Eriksson Dominguez) in una nuova, moderna villetta bifamiliare in un piccolo centro abitato. Il nuovo capitolo della loro vita insieme sembra iniziare sotto ai migliori auspici, ma alcune ombre si addensano presto all’orizzonte.

Fredrik si deve subito assentare per lavoro e, seppur non senza qualche remora, lascia il bambino alle cure della compagna. Shirin accetta di buon grado di prendersi cura di Lucas, ma allo stesso tempo è spaesata e sente il peso del ruolo genitoriale. Non vuole risultare invadente: le pare ingiusto prendere il posto della madre del bambino, morta di cancro non molto tempo prima. Eppure, cerca di dare al piccolo, palesemente ancora spaesato e scosso, una certa stabilità.

Le premesse di The Other Side abbozzano un background emotivo su cui si dovrebbe poi impiantare l’elemento più smaccatamente horror, paranormale, un po’ alla Babadook, almeno stando a come è stato presentato il film in fase promozionale.

Insomma, in teoria, si dovrebbe insinuare una qualche incertezza se all’origine del crescendo di eventi inquietanti ci sia la realtà o la psicosi – e magari mantenere suddetta incertezza lungo buona parte del minutaggio. Ebbene, qualora vi aspettaste la resa in salsa horror della fenomenologia allucinata di un logorante rapporto madre-figlio con un ‘Uomo Nero’ – forse vero, forse immaginato – nascosto nell’armadio, potreste rimanere delusi.

Va constatato invece che The Other Side è assai più assimilabile, nella trama come pure nell’economia della narrazione, a quei film di case stregate ‘standard’ che costituiscono il nutrito Conjurverse ideato da James Wan, le stesse che hanno fatto (profittevolmente) balzare sulle poltroncine dei cinema stuoli di spettatori fin dal 2013 a cadenza praticamente annuale.

Il paragone è presto fatto. Secondo un copione che si scrive da solo, anche in The Other Side un’ignara famigliola trasloca in una proprietà appena acquisita con un passato truce – di cui ovviamente nessuno dei nuovi inquilini è a conoscenza.  Sin dal primo giorno, succedono cose strane: rumori nella notte, oggetti che si muovono da soli, ombre che si spostano più o meno silenziose per i corridoi, soprattutto nottetempo. Uno dei membri della famiglia, di norma il più piccolo – perché spiriti maligni e demoni sono attratti dall’infanzia – viene ‘agganciato’ da una qualche entità.

I genitori – ovviamente – credono che sia il solito ‘amico immaginario’. Peccato che oltre a giocare con palle di gomma che rotolano di vita propria, il pargolo inizi a comportarsi in maniera diversa, alterni soliloqui apparentemente innocui a stati di rabbia e momenti di angoscia. Questo desta preoccupazione verso la salute emotiva del piccolo/a, almeno fintanto che il paranormale si fa strada più violentemente tra capricci e stramberie bambinesche …

the other side film 2022L’evoluzione degli eventi in The Other Side è prevedibile: il Male emerge con manifestazioni sempre più palesi, si indaga sulle sue origini e sui passati crimini legati alla proprietà, il tutto porta inevitabilmente allo scontro finale – qui però senza esorcisti, demonologi o esperti di paranormale alla coniugi Warren. Al netto di questa differenza, e limitando parzialmente gli effetti speciali più pirotecnici, il resto della rodata formula è impiegato appieno.

Tra le immagini e le dinamiche narrative di repertorio da cui i registi di The Other Side pescano a piene mani abbiamo in ordine sparso: porte che sbattono da sole e si serrano magicamente con il povero Lucas dentro, spider walk di ispirazione friedkiniana, mostri nascosti nell’ombra sotto al letto e sagome che appaiono e scompaiono alle spalle dei personaggi, soprattutto Shirin, giusto per suscitare qualche spavento comandato per movimentare un po’ la visione.

Al contempo, nonostante il tragico background di Lucas lo consentirebbe, il lutto dovuto alla recente scomparsa della madre e le sue implicazioni emotive non sono esplorate in maniera approfondita. Al contrario, le psicologie dei protagonisti, il loro travaglio, sono tratteggiati in modo stereotipato e generico, almeno quanto la descrizione dell’entità maligna e le sue azioni, che sovente seguono la dogmatica e imperturbabile ‘logica’ ultraterrena (perché battere colpi contro una porta quando sei un’entità fatta di puro spirito e quindi in grado di entrare come vuoi?).

the other side film 2022 horrorLo stesso vale quando ci si addentra un po’ più a fondo nel valore metaforico di The Other Side. Come è facile estrapolare, le peripezie vissute nella nuova casa sono leggibili come proiezione – delle difficoltà che Shirin attraversa in concomitanza all’entrata in un nucleo famigliare a cui lei è in qualche modo ‘estranea’. Viene in parte respinta da Lucas, fatto comprensibile visto la recente perdita della madre, e non supportata a sufficienza da Fredrik.

Le paure legate a un ruolo materno a cui non sembra essere del tutto pronta prendono forme spettrali, di una sovrumana minaccia al piccolo che le è affidato. Il fatto che non sia creduta dal compagno quando gli rivela ciò che ha scoperto sul pericolo che il figliastro corre fornisce un ulteriore spunto in tal senso.

Purtroppo, però, nonostante le performance di Dilan Gwyn e del piccolo Eddie Eriksson Dominguez siano sufficientemente credibili e coinvolgenti, i dialoghi e la parabola dei loro personaggi mancano di vero slancio, attestandosi – anche in questo caso val la pena ripetersi – su livelli decisamente pronosticabili.

Tornando perciò alle considerazioni iniziali, preso come ‘la risposta svedese a Babadook‘, The Other Side rischia fortemente di spiazzarvi. Se, altresì, affronterete la visione aspettandovi una storia del terrore facilmente fruibile e senza troppi intellettualismi, con un ritmo dignitoso e un’atmosfera discreta condita da qualche improvviso salto sulla sedia, allora passerete 90 minuti piacevoli.

Di seguito trovate il trailer italiano di The Other Side, nei nostri cinema dal 9 giugno: