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Voto: 5/10 Titolo originale: The Prodigy , uscita: 06-02-2019. Budget: $6,000,000. Regista: Nicholas McCarthy.

The Prodigy – Il Figlio Del Male: recensione del film horror di Nicholas McCarthy

28/12/2019 recensione film di William Maga

Taylor Schilling è la protagonista di un'opera svogliata, che si rotola nei cliché del sottogenere dei 'bambini cattivi' e non fa nulla per provare a lasciare un segno concreto

the prodigy figlio del male film 2019

C’è una tagline sul poster americano di The Prodigy – Il Figlio Del Male, ultimo titolo horror riconducibile al filone dei bambini posseduti, che recita: “C’è qualcosa che non va in Miles”. Si tratta di un eufemismo, e non solo per le ovvie ragioni. Miles è l’oggetto di molte attenzioni in The Prodigy – Il Figlio Del Male, che è stato scritto da Jeff Buhler (Prossima fermata: l’inferno) e diretto da Nicholas McCarthy (The Pact). Ma il piccolo non è mai abbastanza interessante da meritare vere attenzioni. Inoltre, non è pauroso, perché le sue azioni sono apparentemente motivate soltanto dalla necessità dello sceneggiatore di arrivare al prossimo punto della sua trama standard.

Peggio ancora: la regia è così assonnata che un certo numero di scene chiave si affievoliscono prima di poter ripagare lo spettatore con l’atteso grande spavento. Insomma, il film non funziona perché lo scenario progettato è troppo prevedibile per essere coinvolgente e la direzione di Nicholas McCarthy è troppo indecisa per essere avvincente. Uno di questi due problemi avrebbe potuto anche essere superabile, ma entrambi, contemporaneamente, finiscono per essere letali.

The Prodigy - Il figlio del male film posterAddirittura mortali: Miles (Jackson Robert Scott) è un bambino prodigio di otto anni che, ci viene detto, è super intelligente in alcuni settori non specificati, che tuttavia ha anche ritardi nello sviluppo per altre ragioni poco chiare. Realisticamente, è piuttosto difficile dire cosa c’è che non va in Miles, perché Jeff Buhler proprio non lo spiega.

Miles sembra ricadere da qualche parte all’interno dello spettro dell’autismo, basandosi sul modo in cui interagisce in modo scaltro con la sua comprensibilmente preoccupata madre Sarah (Taylor Schilling). Inoltre, si potrebbe anche pensare che Miles sembri abbastanza normale, fino a quando non inizia a maledire Sarah in ungherese, attaccando una compagna con un tubo di ferro e fare cose spiacevoli al cane di famiglia.

Ad ogni modo, vi sbagliereste, dato che The Prodigy – Il Figlio Del Male è il classico film horror che si attiene strettamente alla formula inaugurata nel 1976 da Il Presagio.

Probabilmente conoscete bene questa ricetta: una giovane madre dà alla luce un figlio violento; i simpatici dottori evidenziano i primi segnali preoccupanti, ma rassicurano la genitrice che non c’è ancora nulla da temere; il ragazzino inizia a comportarsi in modo imprevedibile; la mamma è abbastanza preoccupata da consultare uno spiritista ben intenzionato (Colm Feore), che le dice che il pargolo è irrimediabilmente divenuto il tramite per un grande Male; la giovane madre non crede allo spiritista ben intenzionato fino a quando non accadranno fatti molto cattivi e spiacevoli; allora lei deciderà di prendere in mano la situazione, ma a quel punto potrebbe essere – o non essere – già troppo tardi per aiutare il figlio del Diavolo.

È evidente che delineare questo tipo di trama per un film equivale in qualche modo a dissezionare la natura apparentemente ‘sceneggiata’ a tavolino di un qualsiasi incontro di wrestling. Quindi perché preoccuparsi tanto? Sappiamo tutti che i combattimenti sono pianificati nei dettagli e che i lottatori sono veri attori professionisti. E il pubblico apprezza lo show. Qui però bisogna rassicurare gli spettatori: non c’è nulla in The Prodigy – Il Figlio Del Male oltre a quello che si è appena delineato sopra.

Onestamente, una volta in sala si prova pure ad amare questo film, specie se si conoscono i lavori precedenti di Jeff Buhler e Nicholas McCarthy. Si possono anche cercare di ignorare tutti i piccoli cliché e i jumpscare i due hanno preso da precedenti film horror, spesso palesemente, come Shock di Mario Bava ed Amityville Possession di Damiano Damiani. Si può pure provare a concentrarsi semplicemente su quello che sta avvenendo sullo schermo, sospendendo l’incredulità abbastanza a lungo da investire di nuovo tempo e attenzione in questo tipo di personaggi e situazioni notissime.

The Prodigy - Il Figlio del Male (2019) filmSarah e il suo emotivamente distante marito John (Peter Mooney) non sono solo tediosi da guardare, ma anche inadatti all’immedesimazione. I due protagonisti non soltanto prendono generiche decisioni sbagliate, come vagare nella stanza buia sbagliata o partecipare a una gara di occhiate con il bambino posseduto sbagliato.

Sarah e John sono anche personaggi poco sviluppati. Jeff Buhler e Nicholas McCarthy fanno così tanto affidamento sulla familiarità della loro ambientazione che non si preoccupano mai di spiegare perché Sarah accetto immediatamente il giudizio dell’ipnotizzatore interpretato da Colm Feore o come, esattamente, John sia stato colpito dall’abuso infantile (possiamo immaginarlo certo, ma … ). È quasi tutto lasciato sulla superficie, perché The Prodigy – Il Figlio Del Male segue principalmente Miles mentre terrorizza altri personaggi dimenticabili senza motivi apparenti.

Quindi, se c’è qualcosa che non va in Miles, è che i suoi creatori non fanno molto con lui. Lo sguinzagliano e si aspettano che gli spettatori ne restino colpiti a prescindere, perché ehi, i bambini violenti sono inquietanti! Sfortunatamente, nemmeno le sequenze che dovrebbe far saltare sulla sedia son ben orchestrate: una camminata apparentemente inquietante lungo una scalinata immersa nell’ombra sembra richiedere una vita prima che raggiunga il suo culmine con il jumpscare più telefonato che si possa immaginare.

The Prodigy – Il Figlio Del Male non è stato realizzato da filmmaker incompetenti. Ma questo non lo rende meno sbagliato.

Di seguito il trailer italiano: