Voto: 5/10 Titolo originale: Stowaway , uscita: 24-06-2021. Budget: $10,000,000. Regista: Joe Penna.
The woman in the yard: la recensione del film horror di Jaume Collet-Serra
04/06/2025 recensione film Estraneo a bordo di Marco Tedesco
Il regista torna sulle scene con un'opera incerta, che si muove tra simbolismo sterile e tensione mancata

Nel panorama odierno dell’horror, sempre più invaso da prodotti seriali che oscillano tra l’urlo facile e il demone preconfezionato, The Woman in the Yard si presenta come un’anomalia che promette introspezione al posto dello spavento, ma finisce per perdersi in una palude di intenzioni disattese.
Diretto da Jaume Collet-Serra, autore in bilico tra thriller muscolari e incursioni nel cinema dell’orrore, il film tenta un ritorno alle atmosfere psicologiche che lo avevano reso interessante ai tempi di Orphan e Paradise Beach – Dentro l’incubo. Eppure, il risultato è un’opera né abbastanza spaventosa per i cultori del genere né abbastanza sottile per i palati più raffinati.
Al centro della vicenda c’è Ramona (Danielle Deadwyler), madre e vedova, bloccata fisicamente da un incidente e psicologicamente da un lutto non elaborato. Suo marito è morto, la casa di campagna è isolata, le bollette non vengono pagate, e i suoi figli cercano, con poca fortuna, di mantenere una parvenza di normalità. Poi, dal nulla, una figura ammantata di nero appare nel cortile: una presenza silenziosa e immobile, apparentemente uscita da un incubo campestre. Da lì inizia una lenta discesa nei territori della paranoia, dell’elaborazione del trauma e della dissoluzione del nucleo familiare.
Il film si muove su due binari: da una parte cerca la tensione attraverso un’estetica del quotidiano disturbato – luce naturale, gesti banali, silenzi – dall’altra si ancora a un simbolismo insistito e non sempre efficace. Il personaggio della “donna nel cortile” incarna chiaramente un’idea più che una minaccia: è il dolore che bussa alla porta, il senso di colpa che avanza inesorabile. Ma questa allegoria, anziché generare inquietudine, diventa una gabbia concettuale da cui il film non riesce a evadere.
La regia di Collet-Serra è visivamente elegante ma narrativamente inerziale: costruisce inquadrature che suggeriscono più di quanto mostrano, ma poi si arresta, incapace di evolvere la tensione in autentico terrore. La sceneggiatura di Sam Stefanak, al suo esordio, appare più interessata a suggerire che a costruire. Il tema del lutto è trattato in modo programmatico, quasi didascalico: ogni dettaglio – la macchina incidentata, i compiti scolastici con lettere scritte al contrario, il cane scomparso – funziona come segnale, ma non diventa mai simbolo vivido. La suspense viene meno proprio perché tutto è già spiegato, ancor prima che accada.
Se la figura spettrale interpretata da Okwui Okpokwasili rimane d’impatto, The Woman in the Yard ne spreca il potenziale: la sua immobilità, più che alimentare l’ansia, finisce per riflettere la staticità dell’intero racconto. Quando finalmente si passa all’azione, si ha l’impressione che la regia cerchi affannosamente di risvegliarsi con effetti “paranormali” che sembrano posticci, come inseriti su richiesta del reparto marketing.
L’unica vera ancora emotiva del film è Danielle Deadwyler, che offre una prova intensa e dolorosa, benché ingabbiata da una scrittura monotona. Il suo personaggio parte già ‘spezzato’ e non evolve: la sua discesa è lineare, priva di sorprese, perché la sceneggiatura le nega ambiguità e spazio di trasformazione. I figli, Tay e Annie, interpretati con garbo da Peyton Jackson ed Estella Kahiha, restano invece troppo marginali per fornire un contrappunto efficace alla narrazione centrata sul trauma materno.
In conclusione, The Woman in the Yard tenta di inserirsi nella tradizione del “grief horror” che ha avuto esempi riusciti in Babadook o Hereditary, ma lo fa in modo superficiale e privo di forza evocativa. È un film che pensa molto e mostra poco, che suggerisce una profondità che non scava davvero, e che si perde in un tono sommesso incapace di trasformarsi in tragedia o in orrore autentico. Un’occasione mancata che, a dispetto delle buone intenzioni e di un’attrice protagonista di alto livello, finisce per evocare non tanto fantasmi quanto déjà vu.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di The Woman In The Yard, nei cinema dal 5 giugno:
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