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Voto: 6/10 Titolo originale: The Wretched , uscita: 09-03-2020. Budget: $66,000. Regista: Brett Pierce.

The Wretched – La madre oscura | La recensione del film horror di Brett e Drew Pierce

21/05/2020 recensione film di Francesco Chello

I due fratelli mescolano ingredienti conosciuti (e di vario genere) per confezionare una piacevole variazione del sottogenere con le streghe

the wretched film horror 2020

Tra i tanti titoli distribuiti in VOD in questo periodo c’è anche The Wretched – La madre oscura, horror scritto e diretto dai fratelli Brett e Drew Pierce, secondo lungometraggio del duo dopo Deadheads del 2011. The Wretched è una (piccola) produzione 2019, che tra luglio e dicembre dello scorso anno ha fatto il giro di svariati festival senza però ottenere un’uscita ufficiale. Uscita che arriva il primo maggio 2020 negli USA, dove viene distribuito sul circuito on demand. In realtà, non si tratta di una distribuzione esclusivamente VOD, visto che negli Stati Uniti ottiene anche una limited release in alcuni drive-in selezionati. Non abbiamo ancora notizie di una eventuale distribuzione italiana.

TheWretched.jpgThe Wretched si propone come variazione sul tema delle streghe, si affida ad elementi e soluzioni visive consolidate per cercare una sua identità e relativa efficacia. Prende elementi da vari filoni e li frulla con criterio ed accettabile coerenza. Sono presenti la possessione, il luogo maledetto, le presenze, la trasformazione mostruosa, gli omicidi e, appunto, la strega. La stessa struttura sembra guardare a quella del cult del 1985 Fright Night / Ammazzavampiri (la recensione), sebbene il tono del racconto sia più serioso. Non manca la classica casa in cui si verificano avvenimenti sinistri ma, proprio come nel film di Tom Holland, non è quella del teenager protagonista, bensì quella dei suoi vicini di casa. Il giovane sarà l’unico a rendersi conto della gravità degli eventi, ovviamente senza essere creduto da amici e familiari.

Il film inizia con un prologo dannatamente efficace. Siamo negli anni ’80, se non bastasse la didascalia a convincervi della cosa ci pensano dettagli espliciti come colonna sonora, giocattoli dell’epoca ed un telefono fisso (ma fisso sul serio, con quel filo attorcigliato che ormai non ricorda più nessuno). La babysitter di turno trova una macabra sorpresa, strani simboli sparsi per la casa (una sorta di A rovesciata che diventerà ricorrente, a partire dai titoli di testa) ma, soprattutto, una donna dalle fattezze mostruose impegnata a divorare una bambina.

In pratica, immagini impattanti necessarie a settare subito un mood che, in seguito, sarà anche capace di modificarsi.

La prima parte di The Wretched è dedicata a imbastire la mitologia del racconto, una fase che si concretizza per immagini senza ricorrere al classico ‘personaggio spiegone’ – il sopravvissuto di turno, il prete, o chi per esso, che attraverso i suoi racconti solitamente serve a chiarire meglio gli eventi agli spettatori. Una serie di momenti suggestivi che solleticano l’inquietudine meglio di qualche jumpscare a salve.

A cominciare dal bosco lugubre, che include un albero malefico che ricorda da vicino quello di The Guardian, film del 1990 diretto da William Friedkin (che, non a caso, in Italia è stato distribuito come L’Albero del Male), con annessi sacrifici di bambini di cui verremo a sapere in corso d’opera. La strega che vi dimora ha sembianze mostruose, un’entità capace di possedere il corpo di una donna al pari di uno spirito demoniaco, oltre a poter trasmigrare da un corpo all’altro un po’ come in The Hidden (L’Alieno, 1987) di Jack Sholder. I fratelli Pierce piazzano la presenza maligna nei momenti giusti, giocando col buio di alcune inquadrature. Ricorrono a una quantità ridotta di accettabile CGI, affidandosi per il resto a make-up ed effetti tradizionali.

The Wretched film 2020La possessione della vicina di casa (Zarah Mahler) avviene prima tramite una fase di assestamento fisico che colpisce con la crudezza di effetti sonori di carne ed ossa che si risistemano e dettagli quasi da body horror; la trasformazione fisica è il preludio di una serie di prevedibili comportamenti strani, che includono la sparizione dei figli della donna ed il totale condizionamento psicologico del marito.

Il concitato terzo atto di The Wretched è dedicato allo scontro, la strega esce allo scoperto per fronteggiare il giovane protagonista fino ad una sanguinosa resa dei conti che anticipa una conclusione apparentemente rassicurante ma volutamente ambigua.

Il giovane John-Paul Howard è un indovinato protagonista, il suo Ben è un average guy capace di trovare quel minimo di credibilità per stabilire un contatto con lo spettatore. Non è estremamente figo ma nemmeno imbranato, non è remissivo coi bulli da cui comunque le prende, non è il classico (e fastidioso) teenager problematico, ma crea quella doverosa dose di conflitto col padre. La storia viene veicolata attraverso i suoi occhi, ricorrendo ad un meccanismo narrativo legato alla memoria da recuperare e ai ricordi da ricostruire, tasselli necessari per inquadrare (e far quadrare) la situazione e fungere, allo stesso tempo, da mini twist per ravvivarla nell’atto conclusivo. Piper Mallory è Piper, il flirt di Ben, il volto amico a cui rivolgersi per ambientarsi in una comunità del tutto nuova per lui.

In definitiva, The Wretched si rivela una visione gradevole, magari non rivoluzionerà il sottogenere del ‘witch movie’, ma riesce a collocarsi nel filone con dignità e più di una freccia al proprio arco. I fratelli Pierce capitalizzano un budget risicato, evitano facili spaventi, si divertono a mescolare ingredienti conosciuti (e di vario genere) ricavando un prodotto capace di avere una sua personalità, un modo per provare a raccontare in maniera differente il classico film sulle streghe.

Di seguito trovate il trailer internazionale di The Wretched – La madre oscura: