La straordinaria vita di Weng Weng, piccola grande star del cinema action filippino
05/02/2019 news di Sabrina Crivelli
Alla riscoperta della carriera dell'attore, alto soli 88 centimetri, esperto di arti marziali e protagonista di innumerevoli b-movies tra gli anni '70 e '80
L’aspetto non conta, ancor più se si ha una grande personalità. Eppure, purtroppo, ci sono casi in cui l’altezza impatta davvero sulla vita di una persona. Insensato, irrazionale, ma realtà fin troppo diffusa è stata la discriminazione verso coloro che sono affetti da nanismo o, secondo il termine medico, displasia scheletrica.
Se torniamo indietro in un passato nemmeno di troppo lontano, a momenti più bui, individui affetti da questa patologia erano trattati come fenomeni da baraccone, emarginati e guardati dalla società come ‘diversi’. Poi è arrivato il cinema. Vi ricordate la “The Doll Family” nel controverso Freaks di Tod Browning. Certo scandalizzò parecchio ai suoi tempi.
Comunque sia, inizialmente i piccoli e talentuosi attori erano relegati a poche parti, molte delle quali in costume, ma poi finalmente giunse il momento della riscossa. E un vero e proprio anticipatore fu il grande e fin troppo poco conosciuto – specie in Italia – Weng Weng (al secolo Ernesto de la Cruz). Con la sua statura di poco più di 88 centimetri, l’attore di origini filippine recitò in parecchi action movies all’inizio degli anni ottanta, tra cui diverse parodie della saga di James Bond – 007. Non solo, è anche il detentore di uno dei Guinness World Records come interprete di film dalla statura più piccola comparso in un ruolo principale. Così, mentre altri suoi colleghi affetti da nanismo ricoprivano solo parti minori, lui riuscì a ritagliarsi un posto di primo piano sotto i riflettori. E la sua storia è decisamente avvincente.
Dalla scatola di scarpe ai set cinematografici
Weng Weng nacque in una famiglia umile nell’area circostante a Baclaran il 7 settembre 1957. Era il minore di cinque figli. Il padre faceva l’elettricista, mentre la madre la lavandaia. I genitori della futura star furono molto sorpresi quando videro che il figlio era così piccolo. Difatti, stando a quanto raccontato dal fratello Celing, il nuovo arrivato per i primi mesi della sua vita fu riposto addirittura dentro una scatola da scarpe, che i suoi famigliari avevano riadattato a mo’ di culla per tenerlo al caldo il più possibile.
Inoltre, Celing ha rivelato nel documentario televisivo Tunay na Buhay per la GMS che i suoi familiari non pensarono in alcun modo di chiamare un dottore a causa delle anomale dimensioni del neonato. Semplicemente erano convinti che fosse dovuto alla devozione e fascinazione della madre per l’immagine sacra del Bambin Gesù, che era tenuto in grembo da Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, dalla cui immagine – secondo quanto riferito – sarebbe stata la donna richiamata quando era incinta proprio di Weng Weng. Stando a una differente versione invece, il lattante dovette essere lasciato per i primi 12 mesi di vita in ospedale dentro un’incubatrice, e si temette per la sua precoce dipartita, ma sopravvivette in maniera miracolosa. Fosse stato per questo o per la fede della genitrice, oppure solo perché tutti nel vicinato lo trovavano adorabile, il bambino veniva ciclicamente vestito da Santo Niño durante l’annuale parata religiosa per le strade di Baclaran.
Una volta cresciuto però, Weng Weng accantonò le vesti del Redentore, preferendo alle processioni sacre le arti marziali! Il giovane si allenava infatti con tale entusiasmo che il suo istruttore decise a un certo punto di presentargli un produttore cinematografico, Peter Caballes, che lavorava per l’indipendente Liliw Productions. Quest’ultimo lo presentò ad altri del settore e in questa maniera iniziò la sua carriera davanti alla macchina da presa.
Ricostruire la fase iniziale della filmografia di Weng Weng non è comunque compito facile. Il suo debutto è probabilmente riconducibile al 1972, col biblico Go Tell It On The Mountain. Nella pellicola epica a carattere religioso, la star ai suoi primordi incarnava un giovanissimo Mosé, mentre a vestire i panni del liberatore del popolo d’Israele dall’Egitto in età adulta era nientemeno che colui che qualche decade dopo (tra il 1998 e il 2001) sarebbe divenuto presidente delle Filippine, Joseph Estrada. Purtroppo non si hanno altre notizie a riguardo del film, come di molti altri titoli filippini del periodo di cui si sono perse del tutto le tracce, ma – stando a quanto riportato da fonti dell’epoca – pare essere l’unico film biblico ad essere stato filmato in 3D.
Comunque sia, non trascorse molto prima che l’attore tornasse sul set, questa volta per interpretare addirittura una creatura proveniente da un altro pianeta! Era il 1973 e troviamo infatti Weng Weng nel film di fantascienza indipendente diretto da Pedro Manoy MoonBoy From Another Planet, in cui impersonava un amichevole alieno che, precipitato sulla Terra con la sua navicella spaziale, diveniva amico di un ragazzino disagiato. Fatto curioso, l’opera precedette di quasi una decade un classico assoluto della fantascienza che tutti conosciamo: E.T. l’extra-terrestre di Steven Spielberg, uscito nelle sale americane nel 1982. La vicinanza nel soggetto, ossia l’amicizia tra un adolescente e un extraterrestre, fecero pensare a Manoy che il maestro americano avesse copiato la sua idea, tanto da chiamarlo addirittura in giudizio per plagio.
Procedendo verso la fine degli anni ’70, Weng Weng fu assoldato per diverse comparse in altri low budget di stampo sci-fi e action (tra cui nel 1978 Chopsuey Met Big Time Papa, con Ramon Zamora), fino a che, sempre grazie a Peter Caballes, conobbe Dolphy (ovvero Rodolfo Vera Quizon Senior). Il celebre comico e produttore era in procinto di realizzare nel 1980 con la sua RVQ Productions The Quick Brown Fox, che lo avrebbe visto protagonista e che sarebbe stato diretto Jett C. Espiritu. Dunque la star cercava qualcuno per incarnare il suo braccio destro, ispirato al celebre Kato (avete presente la spalla della serie americana sul Calabrone Verde, aka Bruce Lee?) e Weng Weng era sembrato semplicemente perfetto. Fu il primo ruolo di spicco di quest’ultimo in una pellicola ad alto budget. Ma non è tutto; il successo riscosso fece sì che nel 1984 venisse girato un sequel, Da Best in da West diretto da Romy Villaflor, che vide il ritorno dei due interpreti principali affiancati dalla new entry Lito Lapid.
Intanto Weng Weng trovò un ruolo da protagonista. Nel 1981, Peter e Cora Caballes produssero la spy action comedy For Your Height Only (anche conosciuto come For Y’ur Height Only), parodia diretta da Eddie Nicart di For Your Eyes Only (in Italia conosciuto come Solo per i tuoi occhi), che come si evince dal gioco di parole riprendeva il titolo del dodicesimo capitolo della saga di James Bond, uscito nei cinema quello stesso anno. Nella pellicola, l’Agente in codice 00 (Weng Weng) era incaricato di fermare i loschi piani del pericoloso signore della guerra Mr. Giant, il quale aveva rapito lo scienziato Dottor Kohler (Mike Cohen), venuto a Manila per offrire al governo filippino la sua ultima invenzione, la potentissima Bomba-N. Il malvagio antagonista voleva difatti usare l’ordigno per conquistare il mondo. La spia, dotata di un ampio repertorio di gadget tecnologici e aiutata da uno stuolo di donne bellissime, riusciva però a infiltrarsi nell’organizzazione del villain e a sventare alla fine il suo perfido disegno.
For Your Height Only ebbe un notevole successo di pubblico e fu un vero e proprio trampolino di lancio per Weng Weng, il quale lungo tutti gli anni ’80 fu la star assoluta di altri 6 film. Inoltre, data la fama acquisita, fu nominato membro onorario dei Servizi Segreti filippini e gli fu regalata dal Segretario della Difesa, Fidel Valdez Ramos, una pistola calibro 25 personalizzata. Inoltre, Weng Weng divenne ospite ricorrente in tutti i più popolari show televisivi autoctoni, ai festival di cinema e alle premiazioni ufficiali.
Tornando invece al suo curriculum cinematografico, prese parte nel 1981 Stariray, commedia musicale di Romy Villaflor ancora una volta al fianco di Dolphy, e all’action di Tony Ferrer Legs Katawan Babae. Nel 1982 invece, recitò in The Impossible Kid, seguito di For Your Height Only diretto dal medesimo regista, in cui tornava a interpretare l’Agente 00, ora in missione per la sezione di Manila dell’Interpol per rintracciare gli autori di rapimento ed estorsione ai danni di un importante uomo d’affari. Sempre nel 1982, lo ritroviamo in D’Wild Wild Weng, sempre di Eddie Nicart, in cui Mr. Weng (Weng Weng) e il suo aiutante Gordon (Max Zuma Laurel) danno la caccia a un gruppo di banditi messicani e di sinistri esperti di arti marziali (simili ai ninja) nelle selvagge lande californiane nel XVIII secolo, salvando anche una bella giovane vittima di rapimento da un malvivente della zona. Infine, lo vediamo in The Cute … the Sexy n’ the Tiny (1982) sempre di Nicart, e nel già citato sequel Da Best in da West.
Le abilità attoriali, la verve comica e l’agilità di Weng Weng sono innegabili. In particolare, la star filippina si allenava coltivando diverse arti marziali con grandi maestri: dal Jeet Kune Do insegnato da Dan Inosanto, alla disciplina ibrida del Ju Gran Chaud col suo creatore Laurent Painchaud e da Matthew “Granimal” Granahan, il quale poi girò tutto il Sud Est asiatico promuovendone le mosse. Non solo, oltre al combattimento si cimentò anche nel canto, e ai massimi livelli! Quando ricevette per mano della first lady Imelda Marcos un riconoscimento speciale dalla Film Industry filippina, Weng Weng si unì infatti a lei per una performance a due, cantando My Way. La registrazione non autorizzata di quel magico momento fu poi diffusa in un nastro bootleg, che vendette in patria ben 200.000 copie.
Astro splendente dell’action filippino, Weng Weng purtroppo si spense alla giovanissima età di 32 anni. Morì infatti a Pasay City nel 1992 per un attacco di cuore, patologia a cui gli affetti da displasia scheletrica sono tragicamente molto esposti a causa delle complicanze nel sistema cardiovascolare che affligge molti di loro. Sebbene ingiustamente non abbastanza conosciuto in Occidente (al contrario ad esempio di Hervé Villechaize per esempio), l’importanza della sua figura ha ispirato diverse produzioni in tutto il mondo, dal documentario dell’australiano Andrew Leavold del 2008 The Search for Weng Weng, che ne racconta l’incredibile storia, al tributo/paradia del duo di comici brasiliani Hermes & Renato dal titolo The Impossible Kid / Um Capeta em forma de guri, in cui l’attore filippino veniva raffigurato come un ragazzino malizioso e insignificante. In ultimo, nel 2010, sia un episodio dello show canadese This Movie Sucks! che un documentario sui lungometraggi filippini degli anni ’70 e ’80, Machete Maidens Unleashed, ne hanno ripercorso la sua carriera e l’intera cinematografia.
Di seguito potete godervi il trailer internazionale di For Your Height Only:
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Fonte: Esquire