Voto: 6.5/10 Titolo originale: Watcher , uscita: 03-06-2022. Budget: $5,000,000. Regista: Chloe Okuno.
Watcher: la recensione del film paranoide di Chloe Okuno
06/09/2022 recensione film Watcher di Gioia Majuna
Maika Monroe è la protagonista di un'opera metaforica che affronta avvalendosi dei dettami del genere horror un tema di assoluta rilevanza sociale
L’ansia trapela in ogni fotogramma di Watcher, un thriller incentrato su una ragazza in terra straniera che sospetta che qualcuno la stia perseguitando (il titolo gioca sulla doppia lettura di ‘Qualcuno che guarda/osserva’ e ‘watch her’, cioè ‘Guarda/osserva lei’), ma non riesce a farsi credere da nessuno. Il debutto alla regia di Chloe Okuno riesce a costruire atmosfere inquietanti, immergendoci nel terrore vissuto dalla protagonista, che appare molto reale anche se potrebbe essere soltanto qualcosa che lei sta immaginando.
Chiara metafora dello stalking e delle aggressioni a sfondo sessuale verso le donne – per non parlare dell’inclinazione della società a ritenere che stiano sempre ‘esagerando’ – il film è guidato dalla fragile interpretazione di Maika Monroe, che dona credibilità alla storia anche quando la narrazione inizia a puzzare di ‘già visto’.
Proiettato in anteprima al Sundance 2022, Watcher punta forte sulla capacità di tenere sotto controllo il tono generale da parte della regista e degli echi #MeToo della sceneggiatura. Ricco di elementi horror (attenzione, c’è un serial killer a piede libero), Watcher dovrebbe riuscire a far breccia tra gli appassionati del genere, ma può vantare anche un commento riflessivo e problematico che dovrebbe interessare anche un pubblico più ampio.
Julia (Monroe) è un’americana che ha abbandonato la carriera di attrice e si è trasferita a Bucarest con il marito Francis (Karl Glusman), appena promosso nella sua azienda di marketing. Non parlando la lingua – Francis, la cui famiglia è originaria della Romania, invece, la parla – e trovandosi in difficoltà mentre lui passa molte ore in ufficio, Julia inizia a notare di essere seguita da un uomo che crede essere un vicino di casa (Burn Gorman).
Francis è scettico dei sospetti, ma Julia si convince sempre più che questo sconosciuto potrebbe essere l’assassino che sta ammazzando donne in tutta Bucarest, talvolta decapitando le sue vittime.
Chloe Okuno, che è anche co-autrice della sceneggiatura, lavora con il direttore della fotografia Benjamin Kirk Nielsen e la scenografa Nora Dumitrescu per regalarci una Bucarest fatta di appartamenti eleganti e spaziosi e di inquadrature composte in modo impeccabile.
Fin dall’inizio, Watcher ci fa intendere che qualcuno sta davvero spiando Julia e Francis, e il formicolio della paranoia aumenta ulteriormente quando lei scorge una sagoma che li guarda dalla finestra di fronte. La colonna sonora di Nathan Halpern, carica di archi, amplifica il terrore, anche se Julia non ha molte prove a sostegno della sua affermazione di essere inseguita da quest’uomo al cinema o al supermercato.
C’è una nota di soggettività in tutto ciò che Chloe Okuno ci mostra: condividiamo il crescente nervosismo di Julia, ma non possiamo dire con certezza se quest’uomo sia una concreta minaccia.
Questo è, chiaramente, il punto più importante di Watcher, che allude a tutte le volte in cui le donne non si sentono al sicuro e vengono inascoltate dalle autorità, che non possono fare nulla perché non si è verificato un vero e proprio crimine (Karl Glusman interpreta Francis come un coniuge preoccupato, pur mostrando accenni alla frustrazione del personaggio, secondo il quale Julia si sta inventando tutto a causa dello stress dell’isolamento).
Watcher però drammatizza come l’ansia di Julia sia esacerbata dal rifiuto del marito e dei suoi colleghi di coinvolgerla in conversazioni in cui tutti parlano rumeno tranne lei. È già abbastanza grave che Francis faccia sentire la moglie una pazza, ma aggiunge il carico della solitudine non includendola nel suo nuovo mondo.
Maika Monroe, già protagonista di It Follows – un titolo che sarebbe stato perfetto anche per questo film – deve convincere il pubblico che ciò che Julia sta vivendo è reale, lasciando allo stesso tempo spazio a un’ambiguità tale da non darcene la certezza assoluta. Le sequenze di sogno e altre tecniche cinematografiche tengono noi e Julia in bilico, lasciandola dubitare di ciò che percepisce.
Anche la scelta di Burn Gorman come vicino di casa potenzialmente pericoloso è provocatoria: con il suo sguardo maligno e il suo taglio di capelli severo, questo sconosciuto appare minaccioso, ma per gran parte di Watcher abbiamo solo dei sospetti, niente di concreto. Quando una notte Julia decide coraggiosamente di seguirlo, il risultato è una scoperta sorprendente, ma comunque difficile da capire.
Se da un lato Watcher intende quindi illustrare come le donne si sentano impotenti a proteggersi quando nessuno dà ascolto alle loro paure di essere perseguitate, dall’altro Chloe Okuno vuole creare una suspense sufficiente a far sì che la risposta al mistero di ciò che sta accadendo non sia chiara.
Sfortunatamente, questo significa dispensare una discreta quantità di depistaggi, che spesso risultano ovvi. Allo stesso modo, la regista ricorre occasionalmente ai cliché dei generi thriller e horror, che si scontrano inevitabilmente con la sofisticata aria di disagio del film.
In definitiva, la ‘grande rivelazione’ non è poi particolarmente scioccante, ma alla fine Watcher rimane saldamente dalla parte di Julia, ben sapendo che, quando nessuno ti crede, l’unica persona su cui puoi contare è te stesso.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Watcher, nei nostri cinema dal 7 settembre:
© Riproduzione riservata