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Voto: 6/10 Titolo originale: Fate: The Winx Saga , uscita: 22-01-2021. Stagioni: 2.

Fate: The Winx Saga (stagione 1) | La recensione della serie magica di Netflix

22/01/2021 recensione serie tv di Gioia Majuna

Abigail Cowen è la fatina Bloom nei sei episodi dell'adattamento live action del popolare cartone animato, che si fa più maturo e attuale

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Contestualizzazione in breve: la serie originale italo-britannica di Netflix Fate: The Winx Saga (dove quel ‘fate’ gioca argutamente sul doppio senso tra il significato letterale in italiano, a indicare le suddette creaturine incantate, e lettura anglofona, a designare il ‘destino’ delle giovani protagoniste) racconta il passaggio alla vita adulta di cinque fatine allieve di Alfea, una scuola di Oltre Mondo. Lì dovranno imparare a padroneggiare i loro poteri magici, oltre che a gestire le relazioni amorose, le rivalità e i mostri che minacciano di distruggerle.

Toccando subito lo scomodo nodo dei (doverosi) paragoni col cartone animato originario ideato da Iginio Straffi andato in onda per la prima volta nel 2004, non si può fare a meno di notare – almeno per chi lo conosca – le assenze abbastanza pesanti di Tecna, Brandon e delle Trix (ma chissà che non le vedremo nella quasi certa seconda stagione). I personaggi di Bloom (Abigail Cowen) e Stella (Hannah van der Westhuysen) rimangono invece fortunatamente quasi intatti nell’adattamento live action, mentre Aisha (Precious Mustapha) acquisisca molta più importanza di quella che aveva nella controparte animata. Terra (Eliot Salt) è invece una ‘nuova versione’ di Flora che, insieme a Musa (qui interpretata da Elisha Applebaum), in Winx Club erano rispettivamente di origine latina e asiatica, mentre qui ‘subiscono’ l’annoso trattamento del whitewashing (attendiamo polemiche socialmediane …).

fate the winx saga serie netflix posterInoltre, lungo i 6 episodi della prima stagione di Fate: The Winx Saga Terra viene costantemente ridicolizzata e crede di non essere socialmente accettata per colpa del suo aspetto, e si capisce che è per questo motivo che è così decisamente loquace. Per non parlare del fatto che un personaggio ha un fisico diverso scena dopo scena e non per trasformarlo nel suo leitmotiv drammatico, ma per cercare altri spunti e farla sentire ‘inclusa’ nel gruppo. Ridono in continuazione di lei, specialmente le sue amiche, dato che risulta ‘fastidiosa’ perché chiacchiera troppo, mentre lei potrebbe ucciderli tutti con un’ortensia in un attimo.

In ogni caso, queste fatine navigano in acque più oscure rispetto ai ‘cugini’ di Riverdale (2017) e più young adult rispetto a quelli visti in Le terrificanti avventure di Sabrina (2018), due popolari serie di Netflix che il pubblico facilmente confronterà con Fate: The Winx Saga Terra, assieme alla recentissima Motherland – Fort Salem di Prime (2020). Sono personaggi più audaci e maturi, hanno una storia familiare alle spalle e problemi. Commettono errori, come ogni adolescente.

Bloom è a volte spericolata, egoista, borderline e sente un richiamo alla continua avventura circa le sue origini. Stella risulterà invece facilmente il personaggio preferito dagli spettatori, con una madre che ricorda la Dolores Umbridge della saga di Harry Potter. Alla co-protagonista (e purtroppo praticamente solo a lei), lo sguardo molto femminile della sceneggiatura concede le sfumature maggiori, l’arco narrativo più complesso e l’evoluzione più significativa nel corso degli episodi. Queste teenager si allontanano dagli atteggiamenti raggianti e positivi (infantili?) delle controparti animate ma, d’altra parte, comportamenti differenti in individui nati nel 2004 sarebbero risultati probabilmente inverosimili agli occhi degli spettatori più smaliziati della generazione ‘binge watching’.

Inoltre, entrambe, Stella e Bloom, possiedono un senso dell’umorismo acido e persino dannoso, non sono migliori amiche fin dal principio, sono anzi in qualche modo antagoniste e il cameratismo verrà ben prima dell’amicizia. Tutti e cinque le fatine hanno comunque caratteri forti e ognuna porta sulla schiena un pesante bagaglio di esperienze pregresse; quindi parte della crescita personale consiste nel trovare il loro ruolo nel mondo e adattarsi a questo eterogeno gruppo, con i relativi punti di forza e di debolezza.

fate the winx saga serie netflix 2021Ma è quando Fate: The Winx Saga affronta la questione della guerra, la guerra che è stata e quella che verrà, che si intravede un divario generazionale. I giovani non sanno infatti quanto costi raggiungere una certa stabilità e certi diritti, mentre gli adulti hanno cicatrici e certe motivazioni proprio a causa di ciò. Nascondono le informazioni agli adolescenti e, poiché chi non conosce la propria storia è condannato a ripeterla, alla fine devono scusarsi e rettificare i loro comportamenti. In ritardo però, costringendo le ragazze a maturare più velocemente del dovuto e ad assistere a più violenza di quanto si sarebbero aspettare.

Fate: The Winx Saga parla di un trauma sociale e generazionale che può essere facilmente riconducibile alla società in cui viviamo. Tratta della iperprotezione dei bambini, dell’assurda credenza che se essi vivranno nell’ignoranza saranno maggiormente al sicuro. Così hanno allevato una generazione di fate e specialisti che ora non sanno distinguere chi sia il nemico, chi sia l’eroe, di chi possano fidarsi, qual è la verità e quale una cospirazione. Suona familiare vero?

In definitiva, Netflix con Fate: The Winx Saga offre un reboot imprevedibile, con imperfezioni (l’aspetto di worldbuilding più smaccatamente fantasy è limitato e gli effetti speciali abbastanza modesti) e licenze poetiche, ma quasi sicuramente gli spettatori vorranno continuare il viaggio attraverso Alfea dopo il sesto episodio. Certo, ci sono molte differenze tra il cartone animato e questo live action, proprio perché sono fate/ragazze nate nel 2004. Parlano di empowerment e di molestie, ma sono queste le tematiche attuali. E la serie mantiene anche un’estetica diversa rispetto alle Winx originali, snelle, che lottano con i tacchi alti, si cambiano di costume nel mezzo di una battaglia e uccidono terribili mostri, salvo poi urlare per un’ape. Ci sono ben 17 anni tra i due prodotti. Bisogna capire che il pubblico di destinazione – e la società – sono cambiati parecchio. Che sia nel bene o nel male sta a ciascuno giudicarlo.

Di seguito – sulle note di One of My Kind di FINS feat. Valerie Broussard – trovate il full trailer italiano della prima stagione di Fate: The Winx Saga, nel catalogo di Netflix dal 22 gennaio: