Voto: 7/10 Titolo originale: Lovecraft Country , uscita: 16-08-2020. Stagioni: 2.
Lovecraft Country, stagione 1: la recensione della serie a tinte horror della HBO
17/08/2020 recensione serie tv Lovecraft Country di William Maga
Jonathan Majors, Jurnee Smollett e Courtney B. Vance sono i protagonisti dell'adattamento prodotto da Jordan Peele e J.J. Abrams del romanzo di Matt Ruff, una arguta rilettura fanta-horror della storia americana
I momenti iniziali di Lovecraft Country racchiudono perfettamente tutto ciò che dovete sapere sulla serie HBO creata da Misha Green. Il nostro eroe, Atticus, è proprio lì di fronte, mentre guida la carica e combatte attraverso le trincee. Ci sono cadaveri sparsi tutt’intorno. Ci sono proiettili che gli urlano di fronte. La musica che suona, la colonna sonora di un dramma radiofonico d’altri tempi, graffia e scoppietta come da un giradischi stanco. La voce fuori campo ci dice che questa è la storia di un ragazzo americano e di un sogno veramente americano.
Mentre Atticus sale in cima, la scena esplode all’improvviso di colori e siamo testimoni di una magnifica visione fantascientifica. UFO accesi di verde librano nel cielo. Un drago attraversa lo schermo. Tripodi marziani, che sparano raggi laser, annientano tutto. Sullo sfondo, vediamo legionari romani che combattono soldati di fanteria americani della prima guerra mondiale. Dejah Thoris scende dal cielo e un gigantesco mostro tentacolare – che può essere descritto solo come lovecraftiano – sta per inghiottire Atticus, quando Jackie Robinson compare lo atterra con la sua mazza da baseball.
E poi l’uomo si risveglia, in fondo a un autobus in un’America segregata, aggrappato a una copia logorata del libro Sotto le lune di Marte di Edgar Rice Burroughs.
Una intro decisamente a effetto. Ci sono così tanti dettagli sorprendenti in questi primi due minuti che lo spettatore capisce tutto ciò che deve su Atticus, chi è e dove si colloca in relazione al mondo che lo circonda. Per il protagonista, lasciare il Kentucky e alzare il dito medio contro Jim Crow, è solamente un altro incubo da cui sta scappando. Perché essere neri negli Stati Uniti significa che si ha sempre bisogno di una via di fuga.
Lovecraft Country mette molta carne al fuoco. La serie, prodotta da Jordan Peele e J.J. Abrams, e basata sull’omonimo romanzo fanta-horror del 2016 di Matt Ruff, inizia, apparentemente, come un viaggio nelle profondità delle parti peggiori della storia americana. Atticus (Jonathan Majors), insieme a suo zio George (Courtney B. Vance) e all’amica d’infanzia Leti (Jurnee Smollett), si recano in un angolo piuttosto bizzarro del New England alla ricerca di suo padre, di cui ha perso le tracce. I tre però non sanno che avranno bisogno di qualcosa di più del semplice ‘Green Book’ di Victor Green per poter sopravvivere.
Da quelle parte, infatti, ci sono sono case infestate e libri che cambiano forma. Ci sono creature vampiresche che vagano per i boschi di notte. Ci sono suprematisti bianchi che lanciano incantesimi. Ci sono sceriffi che ti daranno la caccia e ti uccideranno se vi capita di essere neri – e all’interno dei confini della loro contea – quando il sole tramonta. Tutte cose che, effettivamente, potremmo lecitamente aspettarci da una serie che vanta la parola “Lovecraft” nel titolo.
È anche però tutto ciò che è lecito dire senza cadere in grandi spoiler. Aggiungere altri dettagli significherebbe togliere l’eccitazione di non sapere cosa accade dopo. Guardare Lovecraft Country dà un po’ la stessa sensazione alla bocca dello stomaco che si potrebbe aver provato con la recente serie limitata – sempre della HBO – Watchmen (la nostra recensione). Avete presente quella sensazione che si prova quando l’aereo su cui vi trovate entra in una turbolenza? Il modo in cui la paura e l’ansia, se mescolate con l’adrenalina, si traducono in una sensazione piuttosto particolare? Questa è la gioiosa nausea che si sperimenta qui. Quella che deriva dal contatto con qualcosa di grande per la prima volta.
Ma prima di entrare nel perché di questa sviolinata, una breve nota sui tre attori principali di Lovecraft Country. Questa serie è una straordinaria vetrina per Jonathan Majors (Captive State), Jurnee Smollett (Birds of prey) e Courtney B. Vance (American Crime Story). Ed è un’ulteriore prova che tutti e tre dovrebbero comparire più spesso in altri prodotti per la TV o il cinema. Il primo è un protagonista straordinario.
È l’incarnazione stessa della forza, della resilienza e della rabbia controllata. È tormentato sia dal suo passato che dal suo presente. E l’incredibile lenta combustione della sua performance significa che non abbiamo assolutamente idea di come reagirà in un dato scenario.
La seconda sarà la vostra nuova ossessione. Ha una tale presenza scenica che tutto ciò che fa nei 10 episodi della prima stagione vi lascerà completamente ipnotizzati (c’è una sequenza nel terzo episodio – Holy Ghost – che coinvolge una mazza da baseball, che è un momento perfetto di catarsi coreografata.)
E l’ultimo non può fare a meno di portare gravità in tutto ciò a cui partecipa. Non è facile capire se è il tono dolce della sua voce o il placido decoro del personaggio.
Il cast è magistrale. La produzione è sontuosa. Ma l’MVP qui è la showrunner Misha Green (Underground, Sons of Anarchy) e la sua sicura voce autoriale.
Lovecraft Country, come pure Watchmen, sono serie che parlano dell’annosa questione razziale utilizzando le convenzioni di genere come metodo per decostruire il mito dell’eccezionalità americana. La storia americana, attraverso la cultura popolare, e senza il filtro ‘bianco’ attraverso il quale è stata – ed è – principalmente elaborata, significa dover rivisitare alcune verità a lungo accettate. La più dannosa delle quali è la nozione tocquevilliana che gli Stati Uniti e i loro valori siano unicamente virtuosi e degni di ammirazione (non lo sono).
In Watchmen, Damon Lindelof ha usato la storia dei supereroi per smantellare il mito degli USA come “faro di speranza per il mondo” di reaganiana memoria e di “impero della libertà”. Nello show, l’esperienza dei neri è invocata come diretta antitesi all’eccezionalismo americano. In Lovecraft Country, Misha Green usa la narrazione pulp per fare qualcosa di molto simile. Rilegge l’America come il ‘mostro’. Per come la vede lei, la fede incontrastata nei confronti della storia delle origini degli Stati Uniti rimane la fonte di tutti i loro incubi.
Che si tratti di un fumetto o di una storia dell’orrore, entrambe queste serie dimostrano come ci si può approcciare ai fatti, alla finzione e alla fantasia per i nostri obiettivi. Non importa da quando – o da dove – provengano, l’importante è come li usiamo per potenziare noi stessi. In questo modo, Lovecraft Country e Watchmen sono molto simili al musical Hamilton, col quale l’autore Lin Manuel Miranda ha scritto una delle fanfiction più importante degli ultimi anni.
Ha preso questi rivoluzionari, tutti incredibilmente complessi, perfettamente imperfetti e assolutamente bianchi, li ha riletti e quindi utilizzati per riformulare la storia e rafforzare l’identità culturale. Li ha usati come strumento di emancipazione.
Lovecraft Country ha intenzioni simili. In una conversazione che si svolge all’inizio del primo episodio, Sundown, Atticus parla del suo amore per la narrativa pulp. Parla di John Carter e di quanto gli piacciano quelle storie in cui “gli eroi vivono avventure su altri mondi, combattono avversità insormontabili, sconfiggono mostri e salvano la situazione”. Li ama nonostante il passato di John Carter come soldato confederato. Aggiunge che le storie sono come le persone, non sono perfette, ma cerchiamo comunque di amarle e trascurare i loro difetti. Anche se i difetti non scompaiono mai.
È così che Misha Green inizia il suo trattato sull’America. Con quell’unico scambio di battute che è caratterizzato da sottili sfumature di significato ed espressione. Sta dicendo che tutte le nostre storie sono orribili, ma è quello che impariamo da esse – e il modo in cui le usiamo per crescere – che alla fine determinerà a quale versione dovremmo aggrapparci.
In definitiva, Lovecraft Country è un prodotto intelligente, eccitante e barocco e, per ora, il modo migliore in cui questa particolare storia è stata raccontata.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Lovecraft Country, che ha debuttato su HBO il 16 agosto:
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