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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Monarch: Legacy of Monsters , uscita: 16-11-2023. Stagioni: 1.

Monarch: Legacy of Monsters, la recensione dei primi 8 episodi (su 10) della serie di Apple TV+

17/11/2023 recensione serie tv di Marco Tedesco

Kurt Russell è tra i protagonisti di un prodotto che riesce a connettere i film del Monsterverse avvalendosi di grandi effetti speciali e destreggiandosi dignitosamente tra due linee temporali

Monarch Legacy of Monsters (2023) serie

Poiché i franchise sono intrinsecamente un’estensione di quella bocca affamata che è il capitalismo (soprattutto americano), il trattamento standard di una qualche proprietà intellettuale è sempre qualcosa di più. Sequel, prequel e spinoff, multiversi e rivisitazioni, remake e reboot: continuiamo a inventare nuovi termini e nuovi modi per espandere ancora e ancora brand riconosciuti e riconoscibili.

Di recente, i risultati di questi azzardi sono sembrati sempre più dei semplici compitini, un’irresolutezza o un tentativo blandamente creativo di rendere interessante qualcosa di ben poco interessante.

La serie Monarch: Legacy of Monsters – appena finit su Apple TV+ – si avvale non sorprendentemente degli strumenti comunemente utilizzati in questi casi, tra cui una trama che si snoda saltellando in giro per il tempo e lo spazio, personaggi noti utilizzati per introdurne di nuovi e Easter Egg che fanno riferimento ad altri capitoli del franchise.

Tuttavia, è molto più riuscita di altre recenti aggiunte ad IP di varia natura, ricordando ciò per cui gli spettatori dovrebbero essere attratti da un prodotto del genere e dandoci ciò che davvero vogliamo: il re dei kaiju che fa cose da re dei kaiju.

Monarch Legacy of Monsters serie 2023 posterGodzilla che distrugge! Godzilla che salva! Godzilla che fa il bagno! Godzilla che fa un pisolino! Godzilla che funge da orribile – ma adorabile – protettore del nostro mondo!

Monarch: Legacy of Monsters è apparentemente incentrato sull’omonima organizzazione che studia e rende un ‘cattivo’ Godzilla, ma la serie è apertamente scettica nei confronti della regolamentazione extra-governativa e della forza paramilitare che Monarch rappresenta.

È molto più interessata a seguire la trasformazione di Godzilla da incarnazione delle paure per la bomba atomica e del fallimento scientifico americano negli anni Cinquanta a rappresentazione della pericolosa inconoscibilità del terrorismo, il nostro più costante spauracchio contemporaneo, nel 2010.

Con questa angolazione storica sembra che Monarch faccia del suo meglio per servire i suoi due padroni: la Toho Co. Ltd., che possiede il marchio Godzilla e ha distribuito 33 film sul personaggio in Giappone, dove Godzilla è servito per la prima volta come allegoria dell’energia nucleare e della guerra, e la Legendary, che ha portato il MonsterVerse negli Stati Uniti con il reboot Godzilla del 2014, Kong: Skull Island del 2017, Godzilla: King of the Monsters del 2019 e Godzilla vs. Kong del 2021.

Sorprendentemente, l’equilibrio funziona, poiché Monarch: Legacy of Monsters si preoccupa di ancorare tutte queste preoccupazioni generali su ciò che Godzilla è in grado di fare in motivazioni specifiche dei personaggi, offrendo allo stesso tempo un intrattenimento viscerale con le creature attraverso i Titani affamati di umani.

Un piccolo momento all’inizio della serie in cui qualcuno deride l’idea che Godzilla “rispetti i confini nazionali” è indicativo di ciò che Monarch: Legacy of Monsters riesce a fare esattamente. Non è cupo come il Godzilla originale del 1954 né giocoso come i film degli anni ’60; la stessa transizione si è verificata con le uscite hollywoodiane più recenti, che sono iniziate in modo elegantemente tetro con il secondo lavoro registico di Gareth Edwards e poi sono diventate sempre più incentrate sullo spettacolo con l’arrivo di King Kong, Rodan e King Ghidorah.

Monarch: Legacy of Monsters si muove su una linea sottile tra tutti questi toni, offrendo riflessioni più atre sull’imperialismo e il nazionalismo americano nella storia degli anni ’50, e un’energia a intermittenza stravagante, quasi alla Scooby-Doo, nella trama del 2015, che presenta tocchi leggermente assurdi come un sistema di allarme via SMS che avverte la gente degli attacchi dei Titani con la secca frase “massiccio organismo in avvicinamento”.

La serie ha la tendenza a saltare avanti e indietro troppo spesso, e lo sviluppo dei personaggi moderni risulta appesantito dalla necessità di Monarch: Legacy of Monsters di collegare gli eventi del Godzilla del 2014 con i tre film successivi del MonsterVerse. Eppure, Monarch compie anche una sequela di scelte intelligenti che la pongono in anticipo rispetto alla solita curva di espansione del franchise, come l’utilizzo di persone comuni che sono state colpite dal ‘G-Day’ del 2014 per approfondire la storia del franchise, la scelta del duo padre-figlio Kurt e Wyatt Russell per interpretare lo stesso personaggio nell’arco di 60 anni e l’investimento negli effetti visivi necessari per venderci l’esperienza dei Titani.

Quando funziona, come spesso accade negli 8 dei 10 episodi visionati per questa recensione, Monarch: Legacy of Monsters sembra un romanzo d’avventura di metà del XX secolo, quel tipo di pulp capace di immergerci in un mondo che sembrava il nostro, fino a quando non lo era però più. È proprio su quel precipizio di finzione che lo show offre le sue cose più divertenti e coinvolgenti, con il nostro Godzilla che ci aspetta dall’altra parte.

Monarch Legacy of Monsters serie 2023Monarch: Legacy of Monsters racconta due linee temporali di storia parallele legate da connessioni familiari e tematiche, oltre che dai Russell nei panni dell’enigmatico Lee Shaw, che si evocano l’un l’altro nella mimica facciale, nella recitazione delle battute e nella miscela di sarcasmo e fascino rocambolesco.

Nel 2015, Cate (Anna Sawai), sopravvissuta al ‘G-Day’ di San Francisco, si reca a Tokyo per impacchettare l’appartamento del padre scomparso Hiroshi (Takehiro Hira).

Un anno dopo la comparsa di Godzilla, la paura per quest’ultimo persiste (i viaggiatori internazionali vengono decontaminati con lo spray quando scendono dagli aerei, i cartelli con l’immagine di Godzilla contrassegnano i rifugi di sicurezza, un sistema di allarme suona da altoparlanti di recente collocazione nei luoghi pubblici), e il PTSD di Cate è innescato da quasi tutto questo.

Durante la permanenza a Tokyo, la ragazza entra in contatto con l’artista visivo Kentaro (Ren Watabe) e l’hacker May (Kiersey Clemons), che uscivano insieme e hanno i loro segreti, e scopre che suo padre era in qualche modo collegato all’organizzazione misteriosa Monarch, che Cate ricorda per il suo incontro con Godzilla sul Golden Gate Bridge.

Il coinvolgimento di Hiroshi con il Monarch mette un bersaglio sulle spalle di questi ventenni e, per capire meglio perché sono seguiti, il trio si allea con l’anziano Lee, le cui teorie su Godzilla e i Titani lo hanno fatto scomunicare dalla Monarch anni prima.

Negli anni ’50, Lee è un veterano dell’esercito americano il cui incarico di scortare uno scienziato della Monarch sembra inizialmente una punizione. La dottoressa giapponese Keiko (Mari Yamamoto) è una donna determinata e riluttante alla gentilezza, che non si preoccupa del fatto che Lee pensi che la sua fede nelle enormi creature sia una sciocchezza, e il suo disinteresse nell’aiutare gli americani a costruire armi più grandi e dannose è condiviso dal collega scienziato e cacciatore di mostri Bill Randa (Anders Holm).

I due vogliono mantenere il Monarch un istituto di ricerca; l’esercito che finanzia il loro lavoro vede i Titani come nemici da distruggere; e Lee è bloccato nel mezzo, una posizione che lo trasforma nel personaggio meglio sviluppato del mazzo.

La narrazione a doppia linea temporale è spesso abusata in televisione, ma Monarch: Legacy of Monsters la utilizza bene come osservazione del cambiamento, rispecchiando la diffidenza e le preoccupazioni di Keiko, Randa e Lee negli anni ’50, che vedono la loro ricerca trasformarsi in munizioni, con la confusione e il cinismo di Cate, Kentaro e May, che capiscono che il potere oscuro del Monarch nel 2015 è dovuto principalmente alla paura e alla paranoia.

Monarch Legacy of Monsters serie 2023 kurtGli echi che attraversano decenni tra i due trii possono essere eccessivi in termini di somiglianza, e man mano che la stagione avanza, il ritmo diventa stereotipato (ogni episodio termina con un cliffhanger che ti farà urlare “maledizione!” sia per la frustrazione che per l’eccitazione) e alcuni dettagli diventano ripetitivi (come un certo spunto musicale …).

In quei momenti, Monarch: Legacy of Monsters ha la sensazione di sapere che i suoi personaggi umani potrebbero annoiarci – e quelle ansie non sono infondate. Raggiunge allora il suo massimo vigore quando tratta gli esseri umani, indipendentemente dalla loro epoca, come spesso del tutto irrilevanti per il mondo in generale.

“I miracoli dovrebbero essere terrificanti”, dice uno strano scienziato giapponese di Godzilla, e le sorprendenti sequenze d’azione della serie – la cosa migliore di Monarch: Legacy of Monsters – enfatizzano l’immaterialità del genere umano su una certa scala. Gli effetti visivi e il design sonoro sono eccezionali in queste scene e ci ricordano la nostra piccolezza: quanto sono inefficaci i proiettili umani contro le scaglie di Godzilla, quanti denti si nascondono nella bocca di un Titano, con quanta facilità i nostri corpi potrebbero essere trasformati in carne.

Monarch: Legacy of Monsters è insomma lo scenario migliore per l’espansione del franchise perché non solo ci asseconda, ma ci umilia. E cosa c’è di più godzillesco di questo?

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Monarch: Legacy of Monsters, nel catalogo di Apple TV+ dal 17 novembre (i primi 2 episodi, con gli altri 8 a cadenza settimanale fino a metà gennaio):