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Voto: 7.5/10 Titolo originale: The Sandman , uscita: 05-08-2022. Stagioni: 2.

The Sandman, 1×11 (serie Netflix): la recensione dell’episodio bonus con Calliope e i gatti

19/08/2022 recensione serie tv di Luca Cristino

La prima stagione della trasposizione live action del fumetto fanta-dark di Neil Gaiman ha una coda a sorpresa in due parti, in live action e animazione, fedelissime alle controparti disegnate

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Faceva paura; ed era sacrosanto che lo facesse. Si pensava di andarci giù con il lanciafiamme, in stile Preacher. Così mi son voluto tenere lontano da qualsiasi informazione sulla serie di The Sandman prima che uscisse sul catalogo di Netflix.

C’è poco da dire: hanno fatto un buon lavoro, diventato ottimo al completarsi dei 10 episodi della prima stagione (la recensione), per poi lasciarmi addirittura senza parole con l’episodio bonus appena diffuso. Serializzare The Sandman non era un lavoro semplice. Il primo scoglio era rendere la storia di Neil Gaiman lineare, ma i primi albi si prestavano bene. Mi sarei aspettato che facessero una stagione intera sulla ricerca degli strumenti, ma sarebbe stata in effetti troppo lunga.

Provavo un’insoddisfazione di fondo che continuava ad aleggiare mentre guardavo le prime puntate. E non c’entravano nulla i vari ‘black/gender wash’ che avevano fatto tanto scalpore online. Gli attori sono validi (e Morte – aka Kirby Howell-Baptiste – sopra tutti mi è piaciuta nonostante sia l’opposto di com’è nei fumetti per età e incarnato), ma avevo dentro qualcosa difficile da descrivere che continuava ad aleggiare come un corvo morto.

Le aspettative in partenza erano basse, ma allo stesso tempo le speranze erano alte. L’inizio di The Sandman manca di carisma. In Tutto. Tutti i personaggi sono infinitamente più piatti e meno ‘incantevoli’ di quelli presenti nelle pagine disegnate. Vorrei averlo visto con gli occhi di chi non conosce niente per poter dare una valutazione migliore e meno da vecchio brontolone.

stephen fry sandman serieAll’incedere degli episodi, tuttavia, va riconosciuto all’adattamento televisivo un continuo miglioramento. Avrei pensato che il climax della serie sarebbe potuto essere raggiunto dalla puntata nel diner. Purtroppo quella puntata rimane mediocre, eppure questo vecchio brontolone è stato preso a calci da uno dei miei personaggi preferiti della storia: il Fiddler’s Green (in Italiano conosciuto come il Paradiso dei Marinai).

Sarà stato il faccione di un attore che amo, Stephen Fry. Sarà stata la sua trasformazione da Gilbert a ‘luogo del sogno’ … ma in quel momento la serie mi ha emozionato. Ho rivisto per un attimo gli albi prendere vita nelle mani di un non più tanto adolescente brufoloso.

Il finale di stagione mi ha soddisfatto quasi del tutto. La conclusione per i Collezionisti l’ho trovata piatta anziché lasciare alla nostra immaginazione una vita priva del ‘sonno dei giusti’. Era necessario vederli morire appena usciti dalla convention?

E alla fine arrivano i gatti.

Si dice che Internet posi le sue basi su Regola 34, Rickroll, Rip Harambe, un enorme sito con scritto ‘Ridateci i porno’ se mai dovessero vietare i siti porno e i gatti. Come potevano non avere successo sfruttando i gatti???

Ridevamo spesso con un amico appassionato di The Sandman su come sarebbe capitolata la serie di Netflix all’arrivare di episodi con gatti, mummie, teste animate e tutta quell’antologia di storie che Neil Gaiman ha usato per meglio descrivere e completare l’universo del Signore dei Sogni e la sua storia.

the sandman episodio bonus 1x11Ebbene, l’idea di una puntata animata mi ha spiazzato. Proprio come successe quando Quentin Tarantino ci presentò O-Ren Ishii in Kill Bill: volume 1.

Già sento gli ululati per il paragone azzardato: ma voi vi sareste seriamente mai aspettati una serie animata dentro a uno degli adattamenti live action più costosi mai prodotti fino ad ora da Netflix? Mi ha colto alla sprovvista allo stesso modo, lasciandomi qualche secondo a pensare: “Acciderbolina (ndr. nota di colore per i più devoti), come ho fatto a non pensare prima a una soluzione del genere!”.

Con una semplice scelta visiva, gli autori hanno così risolto ogni problema possibile per le parti più oniriche e ‘assurde’ presenti nell’opera originaria: ricorrere alle infinite possibilità dell’animazione. Ripensando allora ai diversi stili usati per gli episodi di Love, Death & Robots, mi si è aperto un mondo di possibilità su come realizzare alcuni esempi cui ho volutamente solo accennato sopra per evitare scomodi spoiler.

Il Sogno di Mille Gatti (A Dream of a Thousand Cats) è fantastico sotto ogni aspetto. La scelta dello stile è piacevole e la ‘storia segreta dei gatti’ è ESATTAMENTE la trasposizione fedelissima della controparte a fumetti. C’è altro da aggiungere? Ha solo un difetto, comune a molte cose che ci piacciono: che finisce. Troppo presto forse? Non sono d’accordo. Meglio un cortometraggio che non perde troppo tempo in minutaggio forzato e che lascia intatta una storia senza troppi fronzoli.

Hanno fatto bene a metterlo prima della storia della Musa Calliope e della sua prigionia forzata e interessata; nei fumetti sono invertite, anche se un ordine non è assolutamente necessario. Anzi, rende più snelli e godibili i 60 minuti dell’episodio bonus, che non si lega direttamente agli eventi visti nei primi dieci (e forse potrebbe disorientare chi non conosce il fumetto). In ogni caso, la seconda storia è più lunga, strutturata e soprattutto NECESSARIA a introdurre una figura di cui non parleremo ora, ma che sarà molto utile successivamente.

calliope sandman serieMi sono già dilungato fin troppo in questa vichyssoise verbale e non fa parte della mia persona virare verso il verboso (ndr. dato che sto scrivendo …), ma una cosa non ho digerito della storia sulla Nona Musa (interpretata da Melissanthi Mahut).

Anche qui la trasposizione dal fumetto è molto fedele. SPOILER Però ho una domanda: si capisce che Richard Madoc (Arthur Darvill) stupra Calliope dopo aver provato l’eleganza di qualche regalo? Perché dovete sapere che nel fumetto la porta a casa, la chiude in una stanza e la violenta. Con tanto di disegni di lei in lacrime. Una cosa che ho sempre trovato affascinante in questa storia.

Una metafora usata da Neil Gaiman sul come ‘trovare l’ispirazione’ alla quale ero affezionato nonostante l’atto mostruoso sottostante. E forse proprio per questa opposizione mi è sempre piaciuta. Vederla resa in maniera così ‘soft’, con un graffietto sulla guancia di Madoc, un mezzo riferimento da parte di Morfeo (Tom Sturridge) alla fine … Non so, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. FINE SPOILER

Insomma, a parte una piccolissima nota di inappagamento, sono così entusiasta di questo undicesimo episodio bonus di The Sandman che se prima ero curioso di vedere la seconda stagione, ora Netflix ha la mia completa attenzione.

Di seguito trovate il trailer internazionale dell’episodio 11 di The Sandman, in catalogo dal 19 agosto: