Voto: 6.5/10 Titolo originale: Undone , uscita: 12-09-2019. Stagioni: 3.
Undone, stagione 1: recensione della serie animata con Salazar e Odenkirk (su Prime Video)
16/09/2019 recensione serie tv Undone di William Maga
Raphael Bob-Waksberg (BoJack Horseman) e Kate Purdy portano sul piccolo schermo un ritratto doloroso e complesso della malattia mentale, avvalendosi di una tecnica d'animazione tanto azzardata quanto efficace
Ci sono due anime che convivono all’interno di Undone, la nuova serie animata originale degli Amazon Studios creata da Raphael Bob-Waksberg (BoJack Horseman) e Kate Purdy. La prima è una riflessione intenzionalmente claustrofobica sulla monotonia priva di vita della prima età adulta. L’altra è, letteralmente, un epico – e impossibile – viaggio nel tempo che trasforma la sua protagonista Alma (Rosa Salazar, Alita: angelo della battaglia) nella ‘prescelta’, destinata a risolvere il mistero della morte del padre. Eppure, entrambe le trame lavorano insieme per tessere una complessa analisi della malattia mentale.
Mentre Undone si prodiga superficialmente per raccontare quanto noiosa e prevedibile sia la vita nella società moderna, riscrive quella stessa frustrazione con gli stilemi di un thriller fantascientifico, che lega direttamente i momenti più emozionanti e fantasiosi di Alma direttamente alla depressione e alla mondanità con cui ha a che fare nella sua vita quotidiana. “Sono stufa di vivere” è la prima cosa che la protagonista afferma. Molto rapidamente, questa affermazione arriva a definirla.
Ogni giorno la ragazza si sveglia accanto alla stessa persona (Siddharth Dhananjay), mangia le stesse cose, va verso lo stesso luogo di lavoro, si ubriaca nello stesso bar, va a dormire accanto alla stessa persona e ricomincia tutto da capo. Sebbene non venga mai esplicitamente indicato di quale disturbo mentale si tratti, Undone chiarisce che Alma è per lo meno depressa. Se questo sia qualcosa che ha ereditato dalla storia di malattia mentale della sua famiglia o se invece sia il risultato di un trauma represso per la tragica morte del padre, è lasciato allo spettatore.
In ogni caso, lei non è più connessa alla sua vita, al punto che ha difficoltà a concentrarsi emotivamente sui momenti davvero importanti, come il fidanzamento di sua sorella Becca (Angelique Cabral). Questa situazione cambia completamente quando un incidente d’auto porta Alma a ‘vedere’ il padre recentemente scomparso, Jacob (Bob Odenkirk, Better call Saul). Si scopre così che, in fondo, lei non è mai stata noiosa o di poco conto. Piuttosto, ha il potere di manipolare il tempo. Sotto la guida del genitore defunto può così finalmente sfruttare il suo potere dormiente e andare a fondo di quello che gli è successo veramente nel passato.
Se i poteri da supereroi in Undone appaiono un po’ troppo ‘convenienti’ o artificiosi, questo è il punto. Proprio come Alma non è mai del tutto certa di poter cambiare lo scorrere del tempo o di perdere lentamente la ragione, anche gli 8 episodi da 25 minuti della serie non rivelano mai completamente la verità in proposito. Ciò di cui lo show di Amazon si preoccupa maggiormente è che la protagonista finalmente faccia un passo indietro e cominci a guardare in faccia i propri demoni e le proprie insicurezze, anche se minacciano di distruggerla completamente. Il tutto attraverso idee ed emozioni sparse che abbracciano l’intera vita di Alma.
Strutturalmente, Undone ricorda uno degli episodi della quarta stagione di BoJack Horseman scritti da Kate Purdy, intitolato “Time’s Arrow”, che seguiva Beatrice Horseman mentre cercava di ricordare chi era attraverso le nebbie della sua demenza. Condivide anche dei punti di contatto col popolare videogioco sui viaggi nel tempo Life Is Strange, così come pure col romanzo Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut. Ma c’è una fragilità insita in Undone che rende la serie unica e dolorosa da guardare.
Con ogni episodio sembra che lo spettatore stia ascoltando una nuova sessione di terapia profondamente privata. Non dovremmo essere lì, ma più rivelazioni escono dalla bocca di Alma, più non possiamo andare via. E Rosa Salazar rende impossibile smettere di guardare gli alti più alti e i bassi più bassi di Alma.
In mezzo ai suoi perfetti tempi comici e alle sue battute sarcastiche, l’attrice 35enne grava Alma di un innegabile dolore maniacale. Sotto ogni sua frecciata c’è infatti la ricerca disperata della conferma che, se dirà la cosa giusta o agirà nel modo giusto, lei potrà essere “normale”.
È una giovane donna che sta affondando sotto il pelo l’acqua, ma è determinata a continuare a scherzare anche quando solo la sua bocca affiora in superficie. La sua performance stellare lavora poi in perfetta assonanza con il rivoluzionario stile di animazione scelto per Undone.
Si tratta infatti della prima serie ad essere animata quasi interamente (sono impiegati anche (con il dipinto a olio, il 3D e il 2D) con il rotoscoping, una tecnica in cui il disegnatore ricalca le scene sopra filmati precedentemente girati al fine di creare un risultato molto realistico. Dietro a questo lavoro c’è il regista e animatore Hisko Hulsing, non a caso già al lavoro con la Minnow Mountain di Austin per il pionieristico A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare del 2006.
Tale tecnica non solo conferisce ad Undone un’aria ultraterrena, spostando la serie a cavallo tra realtà e animazione, ma riesce a catturare anche tutte le sfumature delle espressioni di ciascun personaggio. Nel caso di Alma e di Jacob in particolare, quei piccoli momenti fanno sì che questi due personaggi si sentano scomodamente reali. Il che porta a una delle più tragicamente vulnerabili esplorazioni della malattia mentale mai viste sul piccolo schermo.
È anche una serie che osa soffermarsi sulla parte più devastante di questo incubo. La malattia mentale non è mai qualcosa che scompare per sempre per magia. Come il disincanto di Alma per la vita stessa, è sempre presente. Undone capisce che non si tratta mai di trovare la cura; si tratta di affrontare la situazione.
Di seguito trovate il full trailer internazionale di Undone, nel catalogo di Amazon Prima Video dal 12 settembre:
© Riproduzione riservata