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Voto: 4/10 Titolo originale: Back in Action , uscita: 15-01-2025. Regista: Seth Gordon.

Back in Action: la recensione del film da cui riparte Cameron Diaz (su Netflix)

17/01/2025 recensione film di Gioia Majuna

La bionda star e Jamie Foxx sono al centro di un prodotto che offre incredibili scene d’azione, ma delude su tutta la linea con una trama debole, interpretazioni svogliate e zero originalità

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Guardando agli ultimi quattro anni di film d’azione originali di Netflix (senza tornare al 2015, poiché le priorità della piattaforma sono cambiate), emerge che producono due tipi di film: il primo tipo è quello realizzato con passione, carico di creatività e memorabile; il secondo è quello che sembra una donazione al fondo pensionistico degli attori.

Per fare un esempio, nel 2021 abbiamo avuto Kate da un lato e Red Notice dall’altro. Nel 2022, accanto a qualcosa di innovativo come Proiettile vagante 2, c’era stato il deludente The Gray Man. Nel 2023, Ballerina ha fatto salire l’adrenalina, mentre Heart of Stone ha fatto addormentare il pubblico.

Nel 2024, ci sono stati titoli come 60 Minutes e City Hunter, ma anche disastri come Atlas e Damsel. Indipendentemente dalla qualità complessiva, però, c’è un aspetto comune: il lavoro del team degli stunt è sempre eccezionale, un peccato che tutto il resto non sia mai all’altezza. Da questa premessa, parliamo di Back in Action.

Diretto da Seth Gordon e co-scritto con Brendan O’Brien, Back in Action racconta la storia di due spie, Matt ed Emily, incaricate di estrarre una chiave ICS da Balthazar Gor, capo dell’organizzazione criminale Volka. Dopo aver completato la missione, il loro capo, Chuck, ordina loro di raggiungere un punto di incontro, incontrare Baron dell’MI6, salire su un volo di estrazione e tornare a casa con il pacchetto.

Back in Action (2025) film posterTutto sembra procedere senza intoppi, finché Emily non annuncia di essere incinta, lasciando Matt eccitato e nervoso per il nuovo capitolo che li attende. Ma l’equipaggio dell’aereo rivela improvvisamente il loro piano: prendere la chiave ICS e uccidere Emily e Matt. Dopo una feroce lotta, l’aereo precipita, ma i due protagonisti sopravvivono miracolosamente. Decidono così di simulare la propria morte per iniziare una nuova vita lontano dal mondo delle spie.

Passano gli anni, durante i quali Matt ed Emily si dedicano ai figli, Alice e Leo, mantenendosi lontani da qualsiasi attività legata al loro passato. Tuttavia, il passato torna inevitabilmente a bussare alla loro porta, costringendo la coppia a scappare e a rivelare ai figli la verità sulle loro vite.

Il punto di forza del film sono le scene d’azione: un’evasione da un aereo, due inseguimenti in autostrada, una corsa in moto, una sequenza in barca e numerosi combattimenti corpo a corpo. Anche se non brillano per originalità, gli stunt sono eseguiti con grande maestria.

Momenti memorabili includono un ribaltamento d’auto nel primo inseguimento e una distruzione in stile Final Destination nel secondo. Le moto sono utilizzate in modo spettacolare nell’atto finale, e il team degli stuntman si impegna al massimo per rendere credibili i colpi e le cadute, facendo brillare il cast principale.

Ma il problema è proprio il cast principale: ogni transizione tra gli attori e le loro controfigure è così evidente da provocare un vero e proprio “whiplash” visivo.

Il resto di Back in Action è un disastro su tutta la linea. È difficile immaginare come Gordon e O’Brien abbiano presentato la trama – due bambini che scoprono che i loro genitori sono spie – a Netflix e ottenuto l’approvazione, considerando che esiste il franchise di Spy Kids.

Netflix, inoltre, ha persino realizzato un sequel finito dritto in streaming di quei film di Robert Rodriguez! Forse hanno usato parole come “realistico” e “credibile” e aggiunto battute alla “Gen Z contro Boomer” per impressionare i finanziatori. È evidente che, per Netflix, la trama di un film d’azione è solo un riempitivo per giustificare la durata e offrire un pretesto per le scene d’azione. Ma convincere i produttori a ignorare progetti migliori per approvare questo richiede un talento unico.

La ‘rediviva’ Cameron Diaz e il premio Oscar Jamie Foxx, entrambi attori esperti, interpretano una coppia che ha sacrificato molto per i propri figli. Eppure, le loro prove danno sempre l’impressione che i loro personaggi siano impazienti di uscire di scena. Non c’è chimica tra loro, né voglia di migliorare il materiale di partenza.

Glenn Close e Jamie Demetriou, ridotto a una caricatura, aggiungono poco. Anche Andrew Scott sembra completamente disinteressato, e viene da chiedersi quanto materiale inutilizzabile ci sia stato. L’unico attore veramente impegnato è Kyle Chandler, sempre professionale e convincente, anche in ruoli poco ispirati.

In sintesi, Back in Action è un film d’azione che vale la pena guardare solo per le sequenze curate dal team degli stunt. Il resto è un miscuglio di idee riciclate, interpretazioni scialbe e battute insipide. Se decidete di guardarlo, fatelo solo quindi esclusivamente per gli stunt e preparatevi a dimenticare tutto il resto nel giro di 24 ore.

Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Back in Action, dal 17 gennaio solo su Netflix: