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Voto: 6/10 Titolo originale: 카터 , uscita: 05-08-2022. Regista: Jung Byung-gil.

Carter: la recensione del film action coreano di Jung Byung-gil (su Netflix)

05/08/2022 recensione film di Marco Tedesco

Joo Won è il capace protagonista di un'opera derivativa che fa sfoggio (eccessivo) di una tecnica impressionante, che finisce per sminuire l'interessante storia raccontata sullo sfondo

carter film netflix 2022

Uno dei thriller d’azione più trascurati dal grande pubblico negli ultimi anni è stato probabilmente The Villainess del 2017 (la recensione) del regista e co-sceneggiatore sucoreano Jung Byung-gil. Era la storia di un’assassina donna, di come era arrivata a quel punto e di come poi tentava di uscire da quella vita.

Il regista aveva ammesso di essere stato influenzato da Nikita (1990) di Luc Besson nella costruzione dell’opera (cosa che si nota piuttosto bene quando si entra nei dettagli), suggerendo che era quel tipo di filmmaker che ‘assimila influenze’ da ogni dove e le fa sue. Questo modo di fare funzionava alla grande in The Villainess, un film che, a sua volta, aveva addirittura ispirato una scena di John Wick: Chapter 3 – Parabellum (2019).

Vale la pena menzionare tale aspetto perché gran parte del nuovo film di Jung Byung-gil, Carter, finito dritto su Netflix (con doppiaggio italiano) e co-sceneggiato ancora una volta insieme a Jung Byeong-sik (The Villainess), sembra ispirarsi a più film contemporaneamente, fornendo una narrazione che ci è familiare raccontata attraverso una miriade di riferimenti che un attimo coinvolgono il pubblico, e distruggono totalmente l’immersione nel seguente.

carter film netflix 2022 posterCome se svegliarsi con diverse armi puntate addosso non fosse già abbastanza, provate a farlo senza alcun ricordo. Quando una voce nel suo orecchio gli dice che il suo nome è Carter (Joo Won) e gli dà indicazioni per allontanarsi dagli uomini armati, l’uomo entra subito in azione, non sapendo che le sue prossime decisioni potrebbero avere in mano il destino del mondo.

Visto che abbiamo iniziato a parlare di influenze, esploriamo immediatamente questo aspetto. Dalla ferocia dei combattimenti, dalle sequenze d’azione senza sosta e dal lavoro di camera e di montaggio, Carter sembra uno strano mix di Crank (2006), Hardcore! (2015), La notte su di noi (2018), One Shot (2021) e la saga di Jason Bourne.

Ognuno di questi titoli contiene diversi momenti fantastici ed è interpretato da protagonisti dotati, capaci di forti acrobazie e super stunt, anche quando la narrazione porta l’azione in posti assurdi. Combinarli insieme in Carter, quando l’equilibrio viene adeguatamente raggiunto, riesce a incutere timore per la barbarie in cui il pubblico percepisce di trovarsi immerso.

Poco dopo il risveglio, il protagonista si ritrova ad esempio a combattere a mani nude o con qualsiasi arma da taglio che riesce a trovare nei paraggi per difendersi da un numero spropositato di avversari. Ogni pugnalata e fendente provoca schizzi che colpiscono lui, gli altri combattenti, il pavimento, le pareti e persino la mdp, un ‘oggetto’ che gira, ruota e si muove senza posa durante l’azione.

È un vezzo stilistico che aumenta il livello di ansia dello spettatore, accrescendo il nostro disorientamento, provando a farci sentire smarriti quasi quanto Carter tra pugni, calci e colpi di armi da taglio e fuoco. La violenza di questa scena e del resto del film farà la gioia dei più accaniti appassionati di scazzottate che chiedono a gran voce un’esperienza più viscerale. Una sequenza acrobatica in particolare sembra un’evoluzione della nota scena della motocicletta di The Villainess, con il team di stunt che ha deciso di ulteriormente alzare un’asticella già molto alta.

Ma se tutto questo funziona benissimo nei singoli momenti, nel suo complesso l’esilissima impalcatura di ‘sospensione dell’incredulità’ di Carter scricchiola più dello standard solitamente concesso per questi prodotti. Il livello di brutalità è elevato, tanto da crea un’aspettativa altrettanto elevata nel realismo delle lesioni. Invece, il protagonista è al limite dell’indistruttibile, più di qualsiasi altro abile combattente della storia del cinema di arti marziali recente. Persino John Wick può farsi male quando tenta qualcosa di ‘straordinario’. Eppure, proprio come il Chev Chelios di Jason Statham in Crank, Carter sembra raramente ferirsi in modo significativo nonostante partecipi a continui scontri a fuoco, salti dalle finestre, compia corse e acrobazie che sfidano la fisica.

Poi ci sono la macchina da presa e il montaggio che cercano di ‘portare’ lo spettatore all’interno dell’azione per unire il POV in prima persona di Hardcore! con lo stile di ripresa ‘prolungata’ di One Shot, che fa sì che l’intero Carter venga percepito come un unico piano sequenza con pochissime pause integrate.

carter film netflix 2022L’idea è convincente e riesce ad amplificare l’adrenalina della situazione in cui si trova il personaggio principale; tuttavia, in fase di esecuzione, non è fluidissima, risultando in un costante ‘push-pull’ mentre la mdp zooma in avanti, poi in indietro per cambiare angolazione, poi magari accelera il movimento quel tanto che basta per risultare anormale per un momento prima di rallentare di nuovo alla normalità.

I cambi di prospettiva da un drone a un operatore più tradizionale sono costanti e diventano sempre più evidenti con il passare del tempo, uno sfoggio di abilità tecnica che all’inizio di Carter è coinvolgente, ma che diventa sempre più distraente a causa della ripetitività ben prima della mezz’ora di un film che dura 132 minuti.

A peggiorare la situazione, più si va avanti nella storia e più il forte ricorso alla computer grafica (palese) distraggono dagli eventi sullo schermo. Questo è frustrante, perché Joo Won è chiaramente un protagonista capace, abile nella performance attoriale e nel lavoro fisico, e la narrazione in sé contiene alcuni spunti interessanti, ma tutta questa bontà viene zavorrata da quello che sembra un esperimento cinematografico che mette troppa carne al fuoco.

Non bisogna confondere i problemi di Carter però con l’idea che non valga la pena di vederlo per gli amanti dell’azione. C’è molto di interessante e il tutto è avvolto in una trama che coinvolge un virus mortale e intrighi geopolitici tra Corea del Nord, Corea del Sud e Stati Uniti.

A dirla tutta, stuzzica l’ipotesi che le due Coree possano, a causa di una terribile infezione (siamo dalle parti di uno zombie movie), cercare di collaborare nel tentativo di prevenire una pandemia globale ed è affascinante vedere come questa idea venga esplorata e contestata nel corso della narrazione. Soprattutto se si considera il modo piuttosto invasivo e predatorio con cui gli USA si fanno coinvolgere nelle questioni globali, è divertente vedere i rappresentanti degli americani dalla prospettiva di un paese straniero, anche se vengono presentati come antagonisti. Dato il ruolo degli Stati Uniti nella storia globale, la premessa di Carter non è troppo lontana dalla realtà, così come le motivazioni dei cattivi del film una volta rivelate.

carter film 2022 netflixTuttavia, anche se Carter si presenta come un interessante esperimento su come spingere ‘oltre’ la narrazione cinematografica, è meglio non soffermarsi troppo sui dettagli, specie temporali, della vicenda. E affinché il pubblico possa accettare le premesse di Carter, è necessario fare pace con alcune ‘verità’ dell’universo in cui si svolge, come per esempio la possibilità di utilizzare le biotecnologie per rimuovere specifiche funzioni del cervello. Giusto saperlo eh.

Ma man mano che il pubblico apprende verità specifiche, almeno quelle che Carter stesso intende come verità, alcuni aspetti degli elementi fondanti della narrazione si sgretolano, lasciando intendere che sono avvenuti in quel modo per necessità narrativa piuttosto che in modalità che seguano le regole di quell’universo.

Questo, insieme alle altre distrazioni tecniche di cui sopra, riduce la potenza di Carter al punto che si inizia la visione con un certo piglio e si finisce per comportarsi come i personaggi di Mystery Science Theater 3000 prima dei titoli di coda (preceduti da un finale beffardo che lascia intendere un possibile sequel). È un vero peccato, perché The Villainess era stato un thriller drammatico ben costruito ed era quindi lecito aspettarsi che Jung Byung-gil proseguisse su quei binari.

Ad ogni modo, se si considera Carter come un giocattolone sfrenato con cui il regista ha semplicemente scelto di ‘testare’ alcune tecniche di ripresa, allora rimane la speranza che il suo prossimo progetto faccia tesoro delle lezioni qui apprese e ci regali qualcosa di davvero straordinario. Per il momento possiamo accontentarci di questo giro su un videogame di cui non abbiamo il controller.

Di seguito – sulle note di Start a fire – trovate il full trailer internazionale (con sottotitoli inglesi) di Carter, nel catalogo di Netflix dal 5 agosto: