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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Cold Blood , uscita: 15-05-2019. Budget: $2,700,000. Regista: Frédéric Petitjean.

Cold Blood – Senza Pace: la recensione del thriller di Frédéric Petitjean con Jean Reno

14/01/2020 recensione film di William Maga

Il 71enne attore francese è lo sconsolato protagonista di un esordio alla regia modesto, intriso di cliché e confuso

cold blood film 2019 jean reno

Quando un film viene programmato in completa sordina direttamente su Sky senza prima passare dai nostri cinema non è un buonissimo segno. Cold Blood – Senza Pace dello sceneggiatore e regista francese esordiente Frédéric Petitjean, è infatti l’assemblaggio di alcune buone idee che appartengono a opere diverse in una sola di circa 90 minuti di durata, che non può per forza di cose riuscire a esplorarle tutte nella maniera adeguata.

Ciò che ci rimane è pertanto la parvenza di un film, le cui parti sono così tanto in contrasto tra loro da non riuscire mai a ‘solidificarsi’ in un concetto lineare. La confusione generale traspare anche dal primo titolo annunciato, Cold Blood Legacy (si vede bene dal poster sotto) che lasciava intendere l’appartenenza del film a una possibile saga, inesistente. Anche senza l’ ‘eredità’ (raccolta da Jason Reitman per Ghostbusters 3 …), si potrebbe comunque ancora pensare a un action thriller ‘duro e puro’ (‘A sangue freddo’), cosa che in effetti cerca di essere, senza però riuscirci. Alla fine, ciò che Frédéric Petitjean riesce a restituire è solamente la sensazione di grave crisi d’identità della sua creatura, che si riflette per forza di cose sullo spettatore, spaesandolo.

Cold Blood Legacy film posterCold Blood – Senza Pace si apre con la panoramica aerea di una donna, Melody (Sarah Lind, 2030 – Fuga per il futuro), in sella a una motoslitta tra le cime innevate del Canada. Pochi istanti dopo si schianta e si precipita giù da una collina, ferendosi gravemente la gamba nell’incidente.

Si contorce un po’ prima di rimanere incosciente, risvegliandosi qualche tempo dopo in una baita isolata, con le ferite curate da un uomo in là con l’età misterioso e di poche parole, Henry (Jean Reno, L’immortale). Questa filo della trama viene poi abbandonato per un po’, mentre ci spostiamo a seguire Kappa (Joe Anderson, Across the Universe), un detective di New York che si è trasferito nel Pacifico nord-occidentale per aiutare nelle indagine che in qualche modo di ricollega a Melody.

Detto senza troppi giri di parole, Kappa potrebbe essere il personaggio meno interessante apparso sullo schermo negli ultimi mesi, incluso l’incolpevole Mads Mikkelsen in versione ‘John Wick dei poveri per Netflix’ visto in Polar a inizio 2019 (la recensione). Kappa è privo di qualsiasi allure emotiva, di caratteristiche interessanti, di tutto insomma. Il suo unico scopo sembra essere quello di entrare in scena per spiegare in lungo e in largo gli ovvi snodi della trama che il pubblico – magari alzatosi per andare a fare altro – potrebbe essersi perso.

Melody ed Henry traggono beneficio dall’esser almeno stati infilati da Frédéric Petitjean (anche sceneggiatore) nella metà più interessante di Cold Blood – Senza Pace, oltre che ad avere caratterizzazioni credibili, sebbene criminalmente scontate, al punto da essere ridicole. A Henry piace leggere L’arte della guerra di Sun Tzu. Per dire. Sarah Lind e Jean Reno sono entrambi professionisti esperti e fanno del loro meglio con ciò che gli viene dato, anche se è evidente come stiano interpretando ‘tipi’ già visti molte volte – e molto meglio – altrove: il memorabile interprete di Léon, a 71 anni compiuti è ancora una volta un sicario. Già. I due soffrono però del non avere grande chimica sullo schermo insieme.

cold blood film 2019Durante l’ora e mezza complessiva, non si può fare a meno di percepire come dietro le quinte di Cold Blood – Senza Pace un po’ troppe teste abbiano voluto provare a dire la loro, pregiudicando ulteriormente la riuscita di un lungometraggio già potenzialmente mediocre nelle premesse. Un indizio può darlo il fatto che si tratti di una coproduzione internazionale tra Francia, Belgio e Ucraina (il budget è stato di appena 2.7 milioni di dollari). Una condizione che porta oltretutto – qualora lo si guardi non doppiato in italiano – alla straniante parlata di molti personaggi, evidentemente pescati dai casting director nei rispettivi paesi di cui sopra.

L’obiettivo più o meno dichiarato era forse quello di rifarsi ai rudi film d’azione degli anni ’80 e ’90, quelli in cui registi come Luc Besson e Renny Harlin sono stati maestri. L’effetto è però quello di un titolo che giustamente viene presentato lontanissimo dalle sale cinematografiche, intriso di dialoghi stereotipati e trite sequenze d’azione nemmeno un po’ spettacolari. Lo stesso ‘grande colpo di scena’ è impossibile non intuirlo con largo anticipo.

L’unico motivo per cui qualcuno potrebbe volersi preoccupare di dare un’occhiata a Cold Blood – Senza Pace – al di là di trovarlo su Sky facendo zapping – è allora forse la presenza del direttore della fotografia Thierry Arbogast (Valerian e la città dei mille pianeti), che ha fatto bel buon lavoro nel far passare l’Ucraina per lo Stato di Washington. Tuttavia, anche le sue migliori intenzioni vengono rovinate in alcuni punti, vedi ogni santo flashback, girato attraverso un filtro dalla resa tanto orrenda quanto prevedibile.

In definitiva, al di là dell’essere o mano fan oltranzisti di Jean Reno, tutto quello che si può sperimentare qui è soltanto un cocktail di confusione, frustrazione e disinteresse generalizzato che non potrà che spingervi, dopo i titoli di coda, a rimpiangere di non aver fatto altro. Tipo riguardare Leon.

Di seguito trovate intanto il trailer internazionale di Cold Blood – Senza Pace: