Voto: 6/10 Titolo originale: Кома , uscita: 01-01-2020. Budget: $2,250,000. Regista: Nikita Argunov.
Coma | La recensione del film sci-fi russo di Nikita Argunov
11/01/2021 recensione film Coma di Gioia Majuna
Il regista esordisce dietro alla mdp con un fanta-action da 20 milioni di dollari visivamente intrigante ma piuttosto derivativo
Il film d’avventura fantascientifico russo Coma (Koma) del regista esordiente Nikita Argunov porta fin dal primo minuto gli spettatori direttamente in mezzo all’azione. Non c’è tempo per indugiare nel classico meccanismo dell’accumulo, non c’è modo per noi di prepararci per ciò che stiamo per vedere. Incontriamo un architetto di nome Viktor (Rinal Mukhametov) mentre si risveglia in uno strano mondo in cui sembra che una sorta di sostanza oscura stia divorando gli edifici e le persone che incontra. Corre in strada e si trova davanti a uno spettacolo che ricorda scene estrapolate da Inception o Doctor Strange; la vista di un mondo che si ripiega su se stesso, noti luoghi di tutto il mondo che sfidano le leggi della gravità visibili in tutte le direzioni. C’è il Big Ben che pende dal cielo, proprio accanto a un Empire State Building di lato che sporge dal nulla. E se questa visione non fosse già abbastanza folle e confusa per Viktor, che chiaramente non ha mai sperimentato nulla di tutto ciò prima d’ora, viene improvvisamente attaccato da una creatura oscura e mostruosa che scopriremo chiamarsi ‘Mietitore’.
Viktor viene salvato dalla cattive intenzioni del Mietitore da una squadra di soldati – tra cui Lyubov Aksyonova, nei panni di Fly – e inizia così una sequenza di inseguimento, con la creatura ultraterrena che li insegue implacabilmente attraverso questo mondo sottosopra. Un salto giù da una scalinata distrutta li porta a scivolare lungo una strada in Cina, corrono attraverso un portone e sono tra le calli di Venezia, dove saltano sull’acqua e si ritrovano a cadere su un tetto in qualche altro posto. È emozionante, è visivamente sbalorditivo, è davvero intrigante ed è chiaro che i realizzatori hanno avuto a disposizione un budget decente per lavorarci (circa 20 milioni di dollari).
Non passa molto tempo prima di scoprire perché il film si intitoli proprio Coma. Viktor e tutti gli altri in questo mondo si trovano infatti effettivamente in uno stato comatoso nella ‘realtà’; tutti quelli che sono in coma finiscono in questo non luogo, che è stato costruito sulla base dei loro ricordi. Questo è il motivo per cui vi si trovano località e monumenti disparati mescolati insieme e perché ci siano lacune o incongruenze nei dintorni. Ci sono lacune nei ricordi e persone diverse hanno ricordi differenti della medesimo cosa.
I soldati che hanno aiutato Viktor vivono uno stile di vita ai limiti del post-apocalittico / steampunk (Interceptor e Waterworldnon sono così lontani), bloccati da chissà quanto tempo in una guerra con i Mietitori, che possono trasformare gli individui che toccano in uno di loro. Fortunatamente, questi guerrieri non hanno soltanto pistole e granate con cui combattere i loro nemici. Strizzando l’occhio a Nightmare 3 – I guerrieri del sogno, alcuni dei personaggi possiedo delle abilità speciali.
Phantom (Anton Pampushnyy) ha forza e velocità sovrumane, Spirit (Polina Kuzminskaya) può evocare “fantasmi” di persone con cui ingannare gli avversari, Astronomo (Milos Bikovic) è in grado di mappare la geografia impossibile del mondo del coma, Fly può curare le ferite, ecc. Adesso, Viktor deve capire qual è il suo superpotere. Il gruppo è guidato da Yan (Konstantin Lavronenko), ed è grazie a lui che tutti hanno capito di essere finiti in coma. L’uomo si è svegliato a un certo punto, poi è tornato indietro con le informazioni, compresa la notizia che un giorno nella realtà da svegli equivale ad almeno cento giorni per qualcuno nell’altro ‘mondo’. Se Viktor è destinato a rimanere a lungo in stato comatoso, la possibilità che possa ‘vivere’ mille anni in quel bizzarro e pericoloso universo sono di conseguenza molto alte.
Coma, nei suoi 106 minuti, assomiglia a una miscela di Inception, I guerrieri del sogno e Matrix, e la sequenza più eccezionale e memorabile arriva all’incirca a un terzo del percorso, quando i soldati fanno irruzione in un edificio ben sorvegliato dove potranno fare scorta di esplosivi. Si tratta del momento più divertente del film, offrendo uno scontro a fuoco tra i buoni e le guardie della sicurezza armate in mezzo alla geografia contorta di quell’universo senza regole; personaggi che sparano contro persone che sono in piedi a testa in giù sul terreno sopra di loro, oggetti che vengono lanciati dalla gravità di un livello alla gravità di un altro.
Il pubblico potrebbe qui pensare che questo sia allora l’antipasto di qualche altra sequenza d’azione che sarà ancora più grande e sorprendente, che gli esplosivi che i soldati hanno raccolto là saranno di una qualche grande importanza in seguito. Ma non è così. Dopo questa scena, Coma sceglie di sovvertire le aspettative, rivela ulteriori informazioni e diventa qualcosa di diverso nella seconda metà. Qualcosa di più psicologico. L’azione sfrenata non torna infatti mai in gioco in modo così preminente, con somma delusione di chi invece si fosse aspettato un crescendo movimentato. C’è perfino un twist verso la fine che – al pari del film di Christopher Nolan – prova a giocare col labile confine tra realtà e illusione, sollevando la questione se sia meglio essere un supereroe in questo mondo artificiale o vivere un’esistenza infelice nel mondo reale. La sceneggiatura opta comunque per non spingersi troppo sul filosofico, lasciando Coma sui binari dell’intrattenimento leggero (i personaggi sono poco più che monodimensionali) e non del dramma.
La prima metà di Coma è indubbiamente la più affascinante, ritrovandoci totalmente coinvolti nel guardare Viktor cercare di capire le regole di questo nuovo mondo e facendoci coinvolgere dal susseguirsi senza grossi fronzoli di eventi e missioni. La seconda è invece più tranquilla e discreta, meno fascinosa e inventiva ma comunque piacevole da seguire (anche se la risoluzione è ampiamente intuibile).
In ogni caso, nel complesso Coma è un impressionante debutto alla regia per l’artista di VFX Nikita Argunov, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Timofei Dekin e Aleksey Gravitskiy. Il risultato rivaleggia per qualità coi prodotti sci-fi medi hollywoodiani, e – seppure piuttosto derivative – è infarcito di immagini abbaglianti e insolite. Dopo Invasion, Sputnik (la recensione) e The Blackout la Russia si conferma quindi il mercato più attento e vivo per il genere. Non si può far altro che rimanere sintonizzati sulla carriera di Nikita Argunov, augurandoci che possa presto tornare sulle scene con un progetto più personale.
Di seguito trovate il full trailer di Coma, uscito in Italia direttamente in home video nel dicembre 2020:
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