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Voto: 7/10 Titolo originale: Crimes of the Future , uscita: 25-05-2022. Budget: $27,000,000. Regista: David Cronenberg.

Crimes of the future: la recensione del film diretto da David Cronenberg

23/08/2022 recensione film di Sabrina Crivelli

Viggo Mortensen, Léa Seydoux e Kristen Stewart sono i protagonisti di un'opera fascinosa ma scarsamente eversiva, tributo nostalgico al body horror che fu

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Un ritorno alla fantascienza, ma con qualcosa in meno. Guardando Crimes of the Future di David Cronenberg si ha la sensazione che esistenzialismo viscerale, body horror e avveniristica tecnologia biomorfa – ossia i tratti che hanno definito lo stile del regista – riaffiorino sbiaditi dopo una lunga pausa. E difatti l’estetica come il contenuto, seppur non del tutto privi di cronenberghiane suggestioni, sembrano aver smarrito lo slancio visionario dei suoi capolavori degli anni ‘90. Va inoltre sottolineato, che nonostante il titolo sia lo stesso, Crimes of the Future nulla ha a che vedere con il precedente film omonimo girato dal medesimo nel 1970.

Le atmosfere sono quelle di un futuro, ma non troppo lontano. Crimes of the Future potrebbero essere facilmente ambientato nello stesso universo di eXistenZ – seppur non ci siano riferimenti diretti di alcun tipo – solo qualche tempo dopo in un mondo che nel frattempo è peggiorato esponenzialmente. Il mare si infrange sulla riva quasi deserta ricoperta di sassolini e resti di metallo con cui un bambino sta giocando. Alle sue spalle il relitto di una nave giace a pochi metri come una gigantesca carcassa ormai mangiata dalla ruggine.

crimes of the future poster ITA 2022Il futuro evocato da David Cronenberg nel suo Crimes of the Future è desolato e decadente fin dai primi fotogrammi; eppure, non appare poi distante dal nostro presente. Poco dopo, ritroviamo il ragazzino che, accucciato in bagno sotto al lavello, prende tra le mani un cestino dell’immondizia di plastica e inizia a mangiarlo con gusto, sbavando all’angolo della bocca una densa saliva bianca e un po’ cangiante.

Abominio della natura da eliminare o miracolo evolutivo? L’oscuro prologo di Crimes of the Future introduce quei ‘crimini del futuro’ a cui il titolo stesso allude in maniera indefinita, ma affascinante (e con tanto di omicidio).

La scena cambia. Saul Tenser (un algido Viggo Mortensen) è un artista che si cimenta in performance estreme di body art: il suo corpo sviluppa a scadenze cicliche nuovi organi che l’affascinante co-performer Caprice (Léa Seydoux) asporta durante uno spettacolare numero di chirurgia attuata con un macchinario dalle linee di memoria gigeriana.

Ne risulta l’artisticizzazione di una procedura chirurgica, con bisturi meccanici diretti da una sorta di un comando portatile che richiama in maniera non indifferente la console biomorfa di eXistenZ – al netto dei colori.

Intorno a Saul e Caprice, un pubblico dotato di cellulari filma e fotografa. L’allusione alla spettacolarizzazione di certi processi artistici è immediata e si lega indissolubilmente, oltre che al voyerismo, all’attenzione suscitata dall’eroticizzazione di certe pratiche estreme. L’incisione di tessuti e organi, come viene esplicitato poco dopo dagli artisti stessi – forse pure troppo didascalicamente – è chiaramente inteso come atto sessuale.

In tal senso, David Cronenberg sembra tornare nuovamente alla nozione di erotismo estremo già emerso in eXistenZ o in Crash. Nel catturare il tutto, poi, il direttore della fotografia Douglas Koch acuisce ulteriormente quella patina di viscerale sensualità con movimenti di macchina lenti che indagano l’atto artistico che si consuma al centro della scena.

L’apoteosi di tale ipnotica – e a tratti morbosa – spettacolarizzazione del corpo, delle sue deformità e della loro asportazione è raggiunta in una sequenza in cui un’altra performer (incarnata da Denise Capezza) si fa incidere le guance in lunghi tagli obliqui. Tra inedita carnalità e nuovo canone estetico Crimes of the Future sembra dialogare con un nutrito immaginario che oscilla tra il taglio di Lucio Fontana e le opere estreme di ORLAN (Mireille Suzanne Francette Porte).

crimes of the future film 2022Le fascinose suggestioni artistiche sono però assai diluite in un più ampio discorso fantascientifico su cui Crimes of the Future si immerge, ma in maniera meno salda. L’evoluzionismo incontrollato della razza umana risveglia reazioni avverse in chi cerca di opporsi a un processo che, tuttavia, appare incontrastabile. Altri invece sposano tale processo e, anzi, cercano di favorirlo segretamente.

Così, si sviluppa un moltiplicarsi di sottotrame sfilacciate e sibilline rette da altrettanti personaggi le cui vicende si intersecano con quelle di Saul e Caprice, almeno tangenzialmente. Forse una durata superiore (siamo intorno ai 105 minuti) avrebbe giovato.

Il tema futuristico si rivela fin dall’apertura, insinuando nello spettatore un senso di tensione e di mistero. È una un dubbio che tuttavia non è mai del tutto chiarito. Nel confuso universo di Crimes of the Future si incrociano società segrete e terroristi mangia-plastica dell’evoluzionismo radicale, tecnici specializzati in biotecnologie estremamente dediti al lavoro, detective che indagano su crimini contro la conservazione del corpo umano al suo stato naturale, o meglio a quello che era convenzionalmente riconosciuto come tale, e burocrati attratti dal mondo dell’arte di rottura.

Solo parzialmente abbozzati sono la petulante Timlin (Kristen Stewart) e l’ambivalente Wippet (Don McKellar). I due burocrati, mentre adempiono l’annoso compito di registrare meticolosamente l’apparizione di nuovi organi per un ufficio governativo, non resistono al sensuale richiamo della body art.

crimes of the future film 2022 leaSi tratta di due personaggi del tutto sopra le righe, come spesso si è visto nel repertorio cronenberghiano di psicologie assurde e dialoghi paradossali. Eppure, la loro funzione e il loro contributo all’interno dell’economia della narrazione sono piuttosto ondivaghi e confusi.

Ancora meno chiaro sono la figura del detective Cope (Welket Bungué) – che indaga sui crimini del futuro e i suoi responsabili – e quella del suo antagonista Lang Dotrice (Scott Speedman), che invece è intento a compierli nell’ombra.

Vero è che Crimes of the Future condivide quell’innegabile fascino dell’assurdo, e dell’erotico morboso con molti dei classici di David Cronenberg – primi tra tutti i già citati eXistenZ e Crash. Lo stile del regista è difatti ancora una volta contraddistinto da eccentrismo e nonsense.

Eppure, una serie di dettagli ed elementi narrativi è lasciata fin troppo abbozzata, o risultano incongrui e approssimativi. Inoltre, e soprattutto, Crimes of the Future manca dello spirito innovativo ed eversivo che aveva contraddistinto molti dei suoi lavori precedenti, sembrando alla fine più che altro un capitolo derivativo che ci riporta nostalgicamente nel mondo di eXistenZ. Solo a qualche anno di distanza e in una realtà decisamente più decadente. Bene, ma non benissimo.

Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Crimes of the future, nei nostri cinema dal 24 agosto: