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Titolo originale: Hannibal , uscita: 08-02-2001. Budget: $87,000,000. Regista: Ridley Scott.

Dossier | Hannibal di Ridley Scott: il V.M. 14 ‘mancato’ e le proteste inutili in Italia

15/03/2021 news di Redazione Il Cineocchio

Nel 2001, il film faceva insorgere gli esercenti nostrani, convinti che l'opera con Anthony Hopkins meritasse un visto censura più severo

hopkins hannibal film 2001

Mentre il protagonista Anthony Hopkins volava tra Parigi e Londra per la campagna promozionale del suo cannibale “meno avvincente e meno spaventoso” – come aveva scritto all’unanimità la critica USA – dei tre film della serie (Manhunter – Frammenti di un omicidio, Il silenzio degli innocenti e, appunto, Hannibal, del 2001), gli esercenti delle sale nostrane fronteggiavano, con atteggiamenti quasi compatti, lo spinoso problema della ‘censura all’italiana‘.

Infatti, malgrado l’autocensura cautelativa espressa con un comunicato da Aurelio De Laurentiis, alla guida della Filmauro, la società che distribuiva il film nelle sale, nel quale si chiedeva “agli esercenti di non consentire l’accesso in sala ai minori di 14 anni“, qualsiasi ragazzino intendesse far valere il suo diritto di vedere “l’incubo grottesco e troppo inverosimile per dare brividi di paura” (parole testuali del Los Angeles Times) avrebbe dovuto, per legge, essere accontentato.

Come riportava il Corriere della Sera del 10 febbraio di quell’anno, la verità – un po’ ovunque e fin dalla prima proiezione di Hannibal – fu che la maggior parte degli spettatori aveva un’età compresa tra i 17 anni e i sessantacinque. A Roma, a esempio, i direttori dei cinema Europa, Savoy, Ritz dichiararono all’unisono: “I ragazzini, pochissimi, che si sono presentati erano accompagnati dai genitori“. Stessa considerazione venne fatta dalla cassiera dell’Ambassade, che aveva ricevuto molte telefonate preventive di genitori decisi ad accompagnare i loro figlioli appassionati dei cinema ‘della paura’ e che, però, al dunque, poi ha visto pochissimi spettatori giovanissimi, sia da soli sia con ‘scorta protettiva’.

hannibal film 2001Parallelamente l’Anem, l’associazione presieduta da Carlo Bernaschi che riuniva tutti i multiplex, aveva diramato un comunicato per annunciare che avrebbe aderito sul territorio nazionale al suggerimento di Aurelio De Laurentiis. Ma anche nei multiplex il problema era – a quanto pare – stato evitato perché la media degli spettatori è stata ovunque si era aggirata intorno ai 25-35 anni.

Avvisi cartacei o su display erano inoltre stati disposti di fronte al cinema Warner Moderno (in una zona centrale di Roma), ma, anche se i biglietti erano andati esauriti nelle prevendite per lo spettacolo pre-serale, chi aveva prenotato aveva per lo più specificato l’età, sempre superiore ai 17 anni.

A Milano, all’Apollo, solo due ‘under 14’ si erano presentati la prima sera al botteghino. Il direttore della sala aveva spiegato loro che la visione non era adatta a un pubblico giovane, anche se, dopo varie insistenze da parte dei due ragazzini, erano stati fatti entrare. Allo Splendor la linea era invece stata quella di sconsigliare la visione ai numerosi genitori che telefonavano per avere informazioni al riguardo. “Ma il Hannibal non è vietato e se gli spettatori minorenni insisteranno, dovremo farli entrare”, era la conclusione di tutti gli esercenti o quasi.  Però, al cinema Manzoni di Milano, assicuravano che non avrebbero fatto entrare nessun ragazzino, anche se accompagnato, e che avrebbero controllato le carte d’identità.

In ogni caso il visto censura non venne modificato ‘in corsa’ e Hannibal avrebbe alla fine incassato oltre 350 milioni di dollari a fronte di un budget di 87 (165 dei quali negli Stati Uniti, dove, in effetti, era stato bollato col temuto Rated-R), dimostrando ancora una volta il fiuto per gli affari – e le polemiche – di Aurelio De Laurentiis.

Detto questo, in quello stesso periodo in Italia impazzava la battaglia contro il visto ‘per tutti’. Carla Mazzuca, presidente della commissione infanzia di Palazzo Madama, sosteneva: “L’autocensura non basta: serve il divieto ufficiale ai minori di 14 anni. Occorre tutelate le migliaia di bambini che potrebbero domani vedere il film trasmesso in tv“. Di rimando, e non senza ironia perché su un fronte opposto, la Teodora Film, distribuiva in Italia la commedia per adolescenti Krampack di Cesc Gay, vincitrice del Festival di Giffoni e poi paradossalmente vietata proprio ai minori di 14 anni, che esortava gli esercenti “a non considerare vincolante tale divieto”.

Paradossi del Belpaese.

Di seguito trovate una scena particolarmente cruda di Hannibal:

Fonte: CdS