Voto: 5/10 Titolo originale: How to Train Your Dragon , uscita: 06-06-2025. Budget: $150,000,000. Regista: Dean DeBlois.
Dragon Trainer (2025): la recensione del film live-action di Dean DeBlois
12/06/2025 recensione film Dragon Trainer di William Maga
Il remake ripropone fedelmente l'amata pellicola animata del 2010, ma perde in poesia, ritmo e significato

Nel 2025, DreamWorks Animation si lancia nel già affollato mercato dei remake live-action con Dragon Trainer, adattamento in carne, ossa e CGI dell’omonimo film d’animazione del 2010. Diretto da Dean DeBlois – autore anche della trilogia animata – il nuovo film si presenta come un’operazione altamente fedele al materiale originale: stessi dialoghi, stessi archi narrativi, stessa colonna sonora firmata John Powell. La sensazione generale, però, è quella di una copia fotostatica, priva della leggerezza, del pathos e dell’inventiva che rendevano l’originale un classico moderno.
Il remake si fonda su una contraddizione di fondo: voler trasporre in live-action un film la cui potenza nasce proprio dall’estetica animata. Sdentato – l’iconico drago nero – appare fotorealistico, con texture dettagliate e occhi penetranti, ma perde gran parte della sua espressività felina e simpatia giocosa. Il suo design, perfettamente funzionale nell’animazione, scivola qui nell’uncanny valley, specialmente in confronto agli altri draghi che tentano un equilibrio visivo instabile tra fantasy e verosimiglianza.
La Berk ricostruita – pur con lodevoli sforzi scenografici – si presenta spesso plumbea, opaca, intrappolata in una gamma cromatica smorzata che contrasta fortemente con la brillantezza visiva dell’originale. La luce calda, le ombre emozionali, la nebbia poetica che beneficiavano della consulenza di Roger Deakins nel film del 2010 sono qui rimpiazzate da una fotografia convenzionale, a tratti televisiva, incapace di evocare un mondo mitico e incantato.
Ciò che risulta più evidente – e disturbante – è il meccanismo industriale alla base dell’operazione. Come molti hanno notato, il film non è frutto di una necessità espressiva ma della logica algoritmica della nostalgia. I suoi intenti sembrano dettati più dal marketing che dall’urgenza artistica: Dragon Trainer è ora anche un’attrazione nei parchi tematici, una property da estendere nel tempo. In questo senso, il remake agisce come un contenuto ripetuto, generato, secondo le regole del content creation, più che come un’opera cinematografica.
Il cast si impegna con sincerità: Mason Thames tenta di replicare l’insicurezza intellettuale di Hiccup, ma manca della goffaggine affettuosa e ironica resa all’epoca solo con la voce. Nico Parker offre una Astrid più intensa e amara, connotata da un’inedita consapevolezza sociale, ma la dinamica tra i due personaggi perde freschezza e naturalezza.
Gerard Butler, unico a tornare anche nel ruolo fisico di Stoick, è forse l’unico a guadagnare qualcosa dal passaggio al live-action: la sua fisicità massiccia e il timbro vocale ruggente riescono a reggere l’urto della trasposizione. Tuttavia, nemmeno le sue scene riescono a recuperare la leggerezza slapstick e la vitalità comica che l’animazione sapeva orchestrare con apparente semplicità.
Al centro, il cuore della storia batte ancora: l’empatia, il rifiuto del pregiudizio, l’amicizia tra specie, il rifiuto della guerra e la riconciliazione tra mondi. Ma questi temi, pur presenti, sembrano ora smorzati, diluiti da un’estetica più piatta e da un ritmo rallentato – il film dura quasi mezz’ora in più dell’originale, senza giustificazioni narrative valide.
Come per altri remake recenti (Il Re Leone, Lilo & Stitch), si finisce per chiedersi non solo “perché rifarlo?” ma anche “per chi?”. I bambini di oggi potrebbero rimanere incantati, ma gli adolescenti e gli adulti che hanno amato l’originale noteranno subito cosa è andato perso. E ciò che è perso è proprio ciò che rendeva il film del 2010 così speciale: la capacità dell’animazione di suggerire l’invisibile, di farsi linguaggio del meraviglioso.
Il live-action di Dragon Trainer è un’opera che guarda indietro senza riuscire a vedere oltre. È un tributo reverente, ma privo di coraggio, che non osa reinterpretare o ampliare. E in un’epoca in cui ogni remake è un potenziale algoritmo di successo commerciale, resta da chiedersi: quando il cinema ha smesso di domandarsi se valesse davvero la pena rifare qualcosa?
Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Dragon Trainer, nei nostri cinema dal 13 giugno:
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