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Esclusivo | Intervista a Stefano Cardoselli, dalla passione per il cinema sci-fi all’ucronia di Il Grande Sgarbo

15/05/2017 news di Alessandro Gamma

Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il disegnatore toscano, parlando dei suoi interessi cinematografici, di fantascienza e di ispirazioni

stefano cardoselli

I lettori di fumetti più attenti al fanta-pulp conosceranno di sicuro il nome di Stefano Cardoselli, artista toscano dal tratto assolutamente distintivo attivo ormai da quasi un ventennio che ha collaborato – tra le molte – con alcune delle realtà internazionali del genere più importanti e significative, come Heavy Metal Magazine e 2000 AD e che negli ultimi tempi ha cominciato ad essere pubblicato anche in Italia.

Abbiamo incontrato Cardoselli a Milano, nell’accogliente cornice di Nuvole in Cantina (via Canaletto 11), dove ha presentato la sua ultima fatica, Il Grande Sgarbo, romanzo illustrato ucronico ambientato all’epoca del Risorgimento pubblicato da Editrice Effequ, chiacchierando dei suoi interessi cinematografici, di fantascienza e di ispirazione:

heavy metal cardoselliSo che il primo film che ti ha colpito profondamente è stato Heavy Metal di Gerald Potterton

Si, ero molto piccolo e rimasi folgorato dalle animazioni e dalle storie, completamente diverse da quelle che si vedevano nei cartoni animati giapponesi dell’epoca. Lo scoprii grazie a mio cugino, che è più grande di me e che possedeva una collezione sterminata di vinili, tra cui appunto quello con la colonna sonora di Heavy Metal. Era in possesso anche della VHS del film e da lì è iniziata la mia passione per i fumetti e per un certo tipo di filmografia.

A quei tempi disegnavi già?

Certo, ma disegnavo delle cose abbastanza noiose! [ride] Già dalle scuole elementari riempivo quaderni interi con storie dove in genere alla fine morivano tutti! In sostanza storie di fantascienza fatte tutte a matita.

Da lì come si è evoluta la tua ‘fame’ di cinema?

Ho proseguito con la sci-fi, da Blade Runner ad Alien a Dune. Ora dirò una cosa per cui molti mi odieranno sicuramente, ma Star Wars ai tempi non mi colpì molto … Andai al cinema a vederlo, ma ne rimasi meno affascinato rispetto ai miei amici. Ricordo però che mi piacque molto la scena iniziale, quando l’Impero attacca l’astronave della Principessa Leila, la parte più dark insomma! Venendo a tempi ‘più recenti’, posso citarti Punto di non ritorno, un film che ha una trama veramente bella, pur con delle dinamiche magari già note. Anche Chronicles of Riddick ha dei bei personaggi.

Segui anche serie TV?

Ti dico solo che a casa ho deciso di non avere un televisore … In ogni caso, ho una soglia dell’attenzione molto bassa, quindi non riesco a seguire serie lunghissime. Tra quelle che mi sono piaciute di più c’è Generation Kill della HBO, miniserie in 7 puntati molto dura e peraltro praticamente senza colonna sonora, composta dai canti dei soldati protagonisti. Sto rivedendo I Soprano e mi è piaciuta Stranger Things. Il Trono di Spade invece non l’ho ancora iniziata, ma lo farò coi miei tempi! 

Dylan Dog CardoselliE di The Walking Dead cosa mi dici?

Credo di aver seguito le prime tre stagioni, poi l’ho un po’ lasciata andare, un po’ perchè tendeva a ripetersi e un po’ per la mia mancanza di attenzione agli show che durano così a lungo.

Rimanendo in ambito horror/cinematografico, ti è stato chiesto di disegnare una copertina per celebrare i 30 anni di Dylan Dog; parlami della scelta del soggetto

Ho scelto L’Abominevole dottor Phibes, uno dei miei film preferiti di genere horror, con il grande Vincent Price e quelle atmosfere verde marcio … Ritengo che sia stato fondamentale nell’ispirare anche tanti film successivi, penso magari a quelli di Rob Zombie. La richiesta mi ha un po’ stupito, ma l’idea era proprio quella di puntare su disegnatori del tutto ‘estranei’ al personaggio di Dylan Dog. E’ stata una sfida divertente e interessante, perchè lo conosco ma non nei minimi particolari, perchè non ne sono un lettore assiduo. Ho cercato comunque di mantenermi molto ‘tranquillo’. [ride]

In occasione di un altro anniversario, ti hanno chiesto di disegnare un supereroe, Batman 

Si, per il 75° compleanno. Batman è forse il personaggio seriale che trovo più vicino alla mia sensibilità. Mi ha fatto piacere la richiesta e mi diverte sempre quando mi chiedono di disegnare cose diverse dal solito!

Che rapporto hai coi fumetti della DC e della Marvel?

Ricordo che da piccolo leggevo L’Uomo Ragno, ma poi mi sono interessato ad altro. I personaggi della DC li vedo vicini a quelle che sono le mie idee. Mi piace molto il Batman di Simon Bisley o comunque Lobo.

cardoselli My SweetDownfallGli adattamenti per il grande schermo invece li segui?

Penso che Tim Burton sia riuscito a prendere quella che era un po’ l’essenza di Batman della serie televisive con Adam West, mentre Cristopher Nolan abbia voluto fare una cosa totalmente diversa. In ogni modo i suoi film non mi sono dispiaciuti. Mi è piaciuto molto Punisher – Zona di guerra, l’ultimo film ‘adulto’ della Marvel.

Hai mai pensato di lavorare direttamente a un corto/medio/lungometraggio?

Si. Qualche anno fa, stavo lavorando a una graphic novel dal titolo Unique, con Dean Motter, per la Platinum Studios, che ne aveva venduto i diritti per trarne un film alla Touchstone Pictures e che avrebbe dovuto essere diretto da David S. Goyer. Purtroppo però non se ne è fatto nulla. Ho delle idee nel cassetto, chissà, magari un giorno …

Per i soggetti delle tue storie, da dove arriva l’ispirazione? Abbiamo visto che guardi film e serie TV, ma leggi anche molti libri di sci-fi e/o dell’orrore?

In realtà leggo cose completamente diverse. A parte la bibliografia di H.P. Lovecraft e di Edgar Allan Poe, che bisogna possedere per forza, leggo un po’ di tutto, anche se di fantascienza ne seguo poca, per evitare in qualche modo di farmi condizionare nel lavoro. Se ad esempio dovessi mettermi a scrivere una storia western, non mi metterei sul divano a rivedere tutti i film di Sergio Leone. Li ho visti in passato e sono già da qualche parte dentro di me. Di solito penso alla trama e al background del protagonista e poi in seguito ci appiccico le immagini che pesco dalla mente. Una cosa che non faccio mai è leggere fumetti o libri ‘di genere’. Se in un determinato momento c’è un film che va di moda non mi vedrai mai adeguarmi a quello in ciò che disegno, come invece fanno molti altri. Le influenze al giorno d’oggi sono naturalmente innumerevoli, ma cerco sempre di essere istintivo e attingere al mio bagaglio pregresso, non c’è nulla di calcolato sulla tale corrente in voga.

s cardoselliTu lavori quasi sempre su sceneggiature tue, ma hai lavorato anche su script di altri. Come ti approcci in questo caso?

A dirla tutta sono arrivato a un punto un po’ antipatico, ovvero che mi piace lavorare quasi esclusivamente su sceneggiature mie, perchè mi dà maggiori libertà. Fare una cosa di altri mi è sempre più faticoso … Deve esserci un’empatia totale. Spesso mi è capitato di buttar giù un plot e poi passarlo allo sceneggiatore, che doveva ampliare la storia, salvo poi ritrovarmi in direzioni diverse da quella che avevo immaginato. Senza una sinergia completa non ce la faccio proprio. Preferisco fare tutto di testa mia, con tutto quello che ne consegue, nel bene e nel male.

Come dicevi, hai iniziato con la matita e ora siamo entrati nell’era della tavoletta digitale, che però tu non utilizzi, restando fedele alla carta

Io sono completamente analogico ancora. Ho provato, ma ho bisogno proprio del contatto con la carta. Mi piace sceglierne il tipo adatto a seconda di quello che faccio. Questo comporta degli effettivi problemi di spazio in studio, ma il digitale, pur dandoti tantissimi possibilità, non è la stessa cosa.

Partendo dal presupposto fondamentale e drammatico che il fumetto di fantascienza in Italia non esiste, dove andavi a pescare le pubblicazioni che hanno contribuito alla tua formazione sci-fi nell’era pre-Internet?

Ricordo che proprio davanti alla Scuola di Fumetto di Roma dove ho studiato c’era un negozio di comics che vendeva gli Heavy Metal di importazione e Métal Hurlant. Poi sono arrivate riviste italiane come L’Eternauta e Lanciostory. Tra gli autori che mi colpirono di più posso citarti Moebius e il Juan Jimenez dei Meta-Baroni, che mi aprì un mondo.

grande sgarbo cardoselliVeniamo a Il Grande Sgarbo, tua prima opera italiana interamente in bianco e nero. 

Si, è in bianco e nero perchè doveva essere così, perchè la storia me la sono immaginata così. E’ anche la prima volta che mi occupo di tematiche non prettamente sci-fi, ma del Risorgimento, anche se poi si evolve in modo tarantiniano. L’idea mi è venuta perchè me ne aveva parlato un mio amico che aveva in testa degli elementi ma che non li ha portati avanti. Così siamo subentrati io e il caporedattore di Effequ – che è anche co-sceneggiatore – Francesco Quatraro e da lì è nata la storia. E’ stato uno dei rari casi in cui mi sono trovato in empatia con lo scrittore, ci sono stati molti scambi tra di noi.

Abbiamo poi lavorato un po’ all’americana, perchè io solitamente prima faccio i disegni e poi aggiungo il testo. Ora dirò una cosa un po’ strana, ma penso che il vero fumetto sia quello con pochi dialoghi. E’ un lavoro un po’ da matti me ne rendo conto, ma per me funziona così … IGS è stato comunque divertente da realizzare, anche perchè i personaggi presentati non li ho affrontati dal punto di vista strettamente storico. Essendo un’ucronia non sono andato troppo per il sottile, uccidendo addirittura Garibaldi praticamente all’inizio. Cerco di essere il più libero possibile, senza preconcetti, è anche questo il bello del fumetto.

Come ti trovi col seriale invece?

Mah, in America qualcosa è uscito in passato, tre volumi di Vincent Price House of Horrors e ora sta per concludersi Fish Eye per la Scout Comics. Devo dire però che io personalmente preferisco il volume completo fatto e finito, senza avere scadenze fisse. Negli Stati Uniti tuttavia il mercato chiede gli albetti mensili, anche per fidelizzare il lettore.

Il tuo rapporto coi social network, visto che sei attivo su Facebook e Instagram

Servono per promuovere il mio lavoro e ho notato che da quando li ho le richieste sono aumentate, anche se non sono sicuro di quanto garantiscano le vendite dei fumetti che pubblico da quelle parti. Sicuramente mi permettono di farmi conoscere e fare pubblicità alle mie opere e forse portano anche qualcuno a comprarle, specie quando usati bene.

cardoselli amarezza tazzaIl tuo amico Jonny Amarezza invece come sta?

E’ un tipo divertente. Mi ricordo che il primo Jonny lo disegnai su una Moleskine. Da lì poi è diventato l’appuntamento fisso della mia pagina Facebook del lunedì!

Ho visto che che dipingi anche sulle tazze da caffè …

E’ un bel lavoro fare il disegnatore e realizzare fumetti, ma dopo un po’ mi crea un certo ristagno. Quindi cerco di fare altre cose, dalle incisioni alla decorazione delle tazze appunto, tutte attività che mi danno respiro e che richiedono un altro tipo di attività manuale, perchè dopo 10/14 ore di fila sul tavolo il rischio di disegnare le stesse cose è elevato.

A cosa stai lavorando al momento?

Ho scritto e sto disegnando una storia per gli Stati Uniti intitolata My Sweet DownFall, il cui protagonista è un pupazzo per i crash test modificato dalla Mafia per diventare un killer e che è ambientata in mezzo al mare, in questa città le cui fondamenta sono sprofondate. Ci sono anche dei tocchi hard boiled, perchè a me piace tanto John Woo. E’ un regista che ho scoperto assieme a Quentin Tarantino e ho adorato da subito, specie opere come The Killer e Hard Boiled, con quelle sparatorie infinite … MSD sarà colorato in digitale però, più che altro per motivi di tempo.

Di seguito il video di Cardoselli all’opera, sulle note del duo composto da Dora Scapolatempore e Stefano Corradi:

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