I 5 migliori film di Steven Spielberg
30/12/2016 news di Redazione Il Cineocchio
In occasione dell’arrivo in sala di Il GGG - Il Grande Gigante Gentile, la nostra redazione ha votato le opere più significative del regista americano
Con l’uscita di Il GGG – Il Grande Gigante Gentile (qui la nostra recensione), Steven Spielberg, auctoritas indiscussa di Hollywood e vincitore di tre premi Oscar, torna nei cinema italiani con l’adattamento del celebre romanzo per ragazzi scritto da Roald Dahl. Il prolifico regista, nella sua lunghissima carriera di oltre un cinquantennio, ha sperimentato i più svariati generi filmici partecipando a oltre 5o produzioni, tra pellicole, corti e qualche incursione sul piccolo schermo, la stragrande maggioranza delle volte con risultati davvero d’eccezione. I capolavori diretti da questo indiscutibile maestro sono tanti che è difficile selezionarne solo pochi titoli, molte sono delle vere e proprie pietre miliari nella storia del cinema. Tuttavia, alcune delle opere di Spielberg sono rimaste più di altre impresse nel cuore e nella mente dei cinefili, conquistandosi un valore unico nell’immaginario popolare.
Pensando a questi classici unici e concentrandoci sulle produzioni ‘di genere’, che noi preferiamo, abbiamo quindi scelto quelli che riteniamo siano i 5 migliori film di Steven Spielberg:
1) Lo squalo (Jaws, 1975). La scelta sul nostro favorito nel corpus spielberghiano non poteva che ricadere qui! Tratto dall’omonimo romanzo di Peter Benchley, un raccapricciante e famelico mostro marino (per saperne di più sul genere date un occhio al nostro speciale qui), infesta le soleggiate e tranquille acque dell’immaginaria isola di Amity, diffondendo terrore e scompiglio tra i villeggianti. Battaglia contro la natura che in parte richiama i toni epici di quella del capitano Achab contro Moby Dick, lo svolgimento ha il proprio apice nello scontro tra l’animale marino e i membri, ormai fisicamente e psicologicamente logorati, di un peschereccio, partiti alla sua ricerca per ucciderlo: Brody (Roy Scheider), Hooper (Richard Dreyfuss) e Quint (Robert Shaw). Indimenticabile è l’immagine di quest’ultimo che, perso l’equilibrio, cade nelle fauci dell’enorme squalo bianco!
Blockbuster che ha dato vita a 3 sequel e ispirato una copiosa e variegata filiazione ad opere dei registi più disparati, tra cui perfino il nostro Lamberto Bava con Shark – Rosso nell’Oceano, ha aperto la strada negli anni successivi a plurime variazioni sul tema, con differenti specie, esistenti o meno in natura (si pensi alla folle saga di Sharknado …).
2) I predatori dell’Arca perduta (Raiders of the Lost Ark, 1981). Pietra miliare che ha lasciato indelebile traccia nella memoria di intere generazioni, il primo capitolo della saga incentrata sull’avventuriero Indiana Jones (Harrison Ford) ha fatto desiderare a chiunque vi ci sia approcciato in età infantili di divenire da grande un archeologo, sebbene il protagonista non rappresenti proprio l’esponente tipo di tale categoria.
Fantasioso viaggio alla ricerca della mistica Arca dell’Alleanza, lo scrigno che conterrebbe le bibliche Tavole della Legge, questo film unisce il fascino dell’esotico con il ritrovamento di antiche reliquie, un protagonista decisamente carismatico, una bella compagna di viaggio (Marion Ravenwood, alias Karen Allen) e pericolosi Nazisti che bramano il potere assoluto. Il tutto condito con trappole, veleni, serpenti e tradimenti di varia natura!
3) Jurassic Park (1993). Assolutamente geniale, nell’idea come nella realizzazione, il film ipotizza la creazione di un parco a tema in cui le attrazioni, lungi dall’essere posticce, sono dei veri e propri dinosauri, ricreati grazie alla moderna ricerca genetica dal DNA ricavato da alcune zanzare rimaste imprigionate nell’ambra. Non c’è che dire, un concept e una teoria oltremodo affascinanti, il tutto strutturato in modo comunque scientificamente plausibile e terrificante, grazie al realismo degli animatronics impiegati; in pochi sono stati in grado di trovare uno spunto narrativo così valido, che prende il là nell’omonimo romanzo di Michael Crichton, che collaborò anche all’adattamento con l’aiuto di David Koepp.
Proprietario del parco è un eccentrico milionario, John Hammond (Richard Attenborough) che, dopo aver ricreato molteplici specie di dinosauri – anche quelli carnivori – e averli suddivisi in gabbie per zone, richiede l’intervento di paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e una paleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern), dopo un tragico incidente durante il quale una delle creature ha ucciso un operaio, per tranquillizzare i finanziatori sulla sicurezza in vista dell’apertura al pubblico. Attratti dalla possibilità unica di poter vedere i giganteschi rettili a sangue freddo vivi e vegeti, i due scienziati giungono sull’isola Nublar assieme ai nipotini di Hammond, all’avvocato Donald Gennaro (Martin Ferrero) e al matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum). Tuttavia l’entusiasmo cederà presto la via al terrore e alla consapevolezza che la natura non può essere controllata…
4) Duel (1971). Sebbene destinato al piccolo schermo, questo film ha lasciato una traccia indelebile, quantomeno ridefinendo per sempre la nostra attitudine alla guida! Il protagonista, David Mann, interpretato dal Dennis Weaver de L’infernale Quinlan, s’imbatte lungo la sua strada in una lentissima autocisterna, e dopo averla superata una prima volta, l’autista di quella lo risupera a sua volta a gran velocità. Scocciato, il commesso viaggiatore cerca di nuovo di lasciarsi alle spalle l’ingombrante mezzo e, stoltamente, gli suona il clacson per sottolineare il disappunto. Offeso dal ‘terribile’ smacco, l’altro inizia un inseguimento pericolosissimo e imprevedibile a massima velocità!
Sicuramente unico nel suo genere, sebbene meno visionario di altri film di Spielberg è altrettanto potente a livello di immagini ed emozioni forti. Indimenticabili sono gli inseguimenti lungo l’asfalto in questa sfida tra cowboy del XX secolo, dove riemerge la ferinità repressa nella moderna società.
5) Minority Report (2002). Tratto dall’omonimo racconto di fantascienza del geniale Philip K. Dick, in Italia uscito con il titolo di Rapporto di Minoranza. Il thriller sci-fi vede protagonista Tom Cruise, nei panni di un membro di un’avveniristica forza di polizia che, grazie a un sistema chiamato Precrimine e a tre individuo con la capacità di prevedere il futuro, i Precog, previene i crimini ancor prima che possano avvenire. Tuttavia, quando il poliziotto stesso è accusato di un omicidio a venire, si scatenano una serie di adrenalinici eventi.
Il nome di Dick, nume tutelare della letteratura fantascientifica (dai suoi libri sono stati tratti, tra gli altri, Atto di Forza e Blade Runner), alla fonte è certo una garanzia e Cruise se la cava piuttosto bene nei panni dell’eroe sotto scacco. La versione cartacea è infine perfettamente resa da Spielberg, tra visionaria configurazione di una società futuristica e una regia tanto pulita quanto spettacolare.
Lungi dal voler essere una classifica assoluta e insindacabile delle numerose pellicole dirette del regista, fateci sapere quali siano i vostri 5 migliori film di Steven Spielberg.
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