Come se non bastasse che fosse lunedì – già eloquentemente traumatico così … – Bruxelles oggi ci ha accolto con il suo simpatico clima autunnale che ci aspettavamo e per il quale avevamo sapientemente approntato la valigia: cielo grigio con nuvole minacciose e vento piuttosto fresco per quasi tutto il giorno. I caldi giorni del weekend sono ormai solo un (bel) ricordo …
La vita da Festival va avanti inesorabilmente a prescindere dalle condizioni meteo però, e così oggi – pur senza mettere a referto nessuna prima visione – abbiamo realizzato ben tre interviste. La prima è stata con Ivan Silvestrini, che come vi abbiamo anticipato ieri è giunto a Bruxelles per presentare la sua seconda fatica da regista, Monolith (la nostra recensione), che ci ha raccontato ogni aspetto dell’avventura produttiva americana. Poi è stato il turno di un rinomato autore locale, Fabrice Du Welz, anche lui qui per presentare la sua prima fatica d’oltreoceano, il revenge movie Message from the King, ma col quale abbiamo ripercorso soprattutto la carriera, dal folgorante Calvaire del 2004 allo sfortunato – e invisibile – Alleluia del 2014. Infine è toccato a Eric Valette, col quale abbiamo parlato sia del recente Le Serpent aux mille coupures (la nostra recensione) che delle pellicole che l’hanno fatto conoscere al grande pubblico anche in Italia, come Maléfique e Chiamata senza risposta.
Ma spieghiamo meglio perchè siamo rimasti digiuni di visioni. Se ieri abbiamo aperto con un piccolo – ma doveroso – appunto al sistema di prenotazione dei biglietti, oggi bilanciamo ampiamente con le altrettanto doverose lodi all’organizzazione. Il piatto forte della giornata è stato infatti senza dubbio la cena itinerante ‘su rotaia’ a base di nouvelle cuisine locale in compagnia della giuria internazionale del BIFFF (operazione che ci ha tenuti occupati fin dalle 18.30). Un’occasione più unica che rara – e decisamente insolita – che il Festival ha gentilmente deciso di regalarci (era già tutto organizzato, non si tratta di scuse ufficiali per il nostro diario di ieri, non siate maliziosi …) per permetterci di familiarizzare non solo con le cinque componenti (quest’anno il girl power è al potere da queste parti), ovvero Mar Targarona, Macarena Gomez, Euzhan Palcy, Christina Lindberg e Carolyn Axelle (con le quali abbiamo a dirla tutta interagito ben poco, vista la precaria situazione della location ambulante, che non permette certo grossi spostamenti da un capo all’altro dei vagoni), ma anche con altri filmmaker presenti in questi giorni in città e riuniti allo stesso modo a bordo. La sorte – o chissà cos’altro – ha voluto che capitassimo al tavolo con Avid Liongoren, giovane e loquace (almeno fino a quando – al momento del dolce – non si è ‘spento’ completamente a causa del fuso orario crollando sul tavolo) regista filippino arrivato nella capitale per lanciare il suo primo lungometraggio live action (ma anche un po’ animato), Saving Sally, che ci ripromettiamo di vedere e recensire quanto prima, anche perchè ormai glielo abbiamo promesso!
Curiosi del menu della chef Karen Torosyan? Eccolo (è in inglese ma Google Translator è sempre vostro amico):
Appetizers
- Asparagus vichyssoise with grey North Sea shrimp
- Beersel white cheese and radish sandwiches
- Carrot and pea stoemp with vinaigrette
First Starter
Eel in a green herb sauce
Second Starter
Beef tartare and potato chips with mayonnaise and pine nuts
Main Course
Malines chicken and crayfish waterzooï
Dessert
Profiteroles
Vins
A volonté
A domani per la nuova pagina del nostro diario belga.