Voto: 6/10 Titolo originale: Il mostro della cripta , uscita: 12-08-2021. Regista: Daniele Misischia.
Il Mostro della Cripta | La recensione del film horror con Lillo firmato Daniele Misischia
26/10/2021 recensione film Il mostro della cripta di Francesco Chello
Lillo Petrolo è l’affidabile chioccia di questa piacevole avventura giovanile dall’anima nostalgica che cerca di omaggiare un certo cinema del passato. Storia estremamente semplice, ma simpatica, citazionista e col gusto dello splatter. Producono i Manetti Bros.
Dopo un po’ di attesa distributiva, è arrivato finalmente il momento de Il Mostro della Cripta. L’ultimo lavoro di Daniele Misischia è disponibile in streaming sia su Now TV, dal 23 ottobre scorso (con primo passaggio su Sky lo stesso giorno), che su Amazon Prime Video a partire dal 25. Il ‘finalmente’ è dovuto al fatto che il film era riuscito a fare soltanto una fugace capatina al cinema dal 12 agosto (dopo la premiere al Locarno Film Festival del giorno prima), poche sale sparse per il belpaese per un periodo abbastanza circoscritto. Senza contare le difficoltà incontrate a causa della pandemia da COVID-19 in piena fase di produzione. Fatto sta che, in quel frangente estivo, molti spettatori interessati non erano riusciti a dargli un’occhiata. Me compreso.
Da parte mia c’era molta curiosità. Per due motivi, a loro modo collegati. Perché di Daniele Misischia avevo già gradito The End? L’inferno fuori (la recensione) che, a suo tempo, avevo definito un film che riusciva nel meritevole risultato di conciliare intenzione ed esecuzione, in un filone come quello dello zombie movie made in Italy che negli ultimi anni aveva visto nascere titoli come Eaters, Zombie Massacre o Apocalisse Zero, che si facevano apprezzare per impegno e passione, ma venivano puntualmente meno sul livello tecnico e/o qualitativo e/o narrativo.
Discorso che si può ampliare al cinema di genere italiano, da qui il secondo motivo. Vedere qualcuno che ha voglia e ambizione di fare cinema di genere in Italia è già di per sé un merito che a prescindere va sostenuto. Se a quella voglia poi fai seguire una realizzazione adeguata, al merito si aggiunge il pregio.
Il Mostro della Cripta nasce da un’idea dei Manetti Bros., che scrivono una sceneggiatura insieme ad Alessandro Pogli e Paolo Logli – a cui poi collaborano lo stesso Daniele Misischia e il fidatissimo Cristiano Ciccotti (che ancora una volta fa da assistente alla regia), per poi produrla con la loro Mompracem congiuntamente alla Vision Distribution e riservarsi la regia della sequenza introduttiva dell’osservarorio.
Il punto di forza del progetto, però, non è tanto una scrittura tutto sommato semplice ed evidentemente lineare, quanto la sua anima nostalgica. Una piacevole avventura giovanile, simpaticamente citazionista e con una gustosa predisposizione per lo splatter. La voglia di rifarsi ad un certo cinema anni ’80, quel fantavventuroso tipico del periodo, in cui potevi raccontare storie di spavento e morte col tono scanzonato di una storia per ragazzi. Il classico percorso di formazione/maturazione in cui lo sfigato (presunto) trova il riscatto ed il modo per credere in sé stesso e spiccare il volo.
Siamo nel 1988 a Bobbio, minuscolo comune emiliano da neanche 3500 anime. Una realtà piccola che si presta allo scopo per una duplice ragione, narrativa e logistica. L’inquietante anonimato di una comunità dell’estrema provincia, ancorata alla mentalità di un tempo, circondata da paesaggi naturali che accentuano la percezione del distacco dalla realtà urbana, un contesto ideale per un racconto a base di invasati che praticano l’occulto ed invocano fantomatici mostri schifosi. Senza dimenticare l’aspetto organizzativo, perché l’azzeccata ricostruzione ambientale diventa meno complicata (e meno dispendiosa) se riguarda una location così contenuta.
Il tempo sembra essersi fermato, dal look variegato dei personaggi (paninari inclusi) alle tabelle e gli assortimenti delle attività commerciali (grandiosa l’edicola), passando per una lunga serie di veicoli che comprende motorini Piaggio, fiat Uno, 500 e Panda, una Lancia Delta, una Citroën Pallas ed una Renault 4. Senza dimenticare oggetti di ogni tipo che riportano dolci ricordi alla mente di chi quell’epoca l’ha vissuta, dal chiodo allo zaino Invicta, il tv color col telecomandone, lo stereo da camera e l’autoradio, gli adesivi di Deejay Television e Sinudyne Basket e tante altre chicche sparse in giro per i set.
Mi è sorto giusto qualche dubbio su piccolezze tipo lo sciacquone apparentemente moderno o la pompa di benzina senza piombo (già presenti in Italia ma poco diffuse, specie nella remota provincia) ma sarebbero osservazioni maniacali abbastanza ingiuste, così come si può chiudere un occhio sul cinema che trasmette Nightmare 4 che, pur essendo del 1988, in Italia ci arriverà soltanto a febbraio del 1989.
Una sfiziosa compilation di dettagli quella di Il Mostro della Cripta, dicevo, che fa da cornice a una tela citazionista che trova il suo sfogo più grande nella cultura nerd/pop cinematografica e musicale. Fare la conta dei poster appiccicati ai muri delle camerette dei nostri eroi è impresa ardua: Moonwalker, Non Aprite Quella Porta, Ritorno al Futuro, Karate Kid, Nightmare, Hellraiser, Bad Taste, La Casa, Grosso Guaio a Chinatown, Rocky, Dirty Dancing, dimenticandone sicuramente qualcuno.
Per non parlare dei riferimenti di vario tipo, da ‘Coraggio fatti ammazzare’ alla raccomandazione sul ‘non incrociare i flussi’, da ‘Wendy (nome del cane del protagonista) sono a casa amore’ a ‘cosa stai dicendo Willis’ o la preparazione stile Aliens, passando per Christian che va in giro con impermeabile e spada manco fosse Connor MacLeod del clan MacLeod, infilandoci persino nomi più impegnati come Bellocchio e Nanni Moretti. Sul versante musicale si spazia da Figli delle Stelle di Alan Sorrenti ad Eskimo di Guccini, con Boys di Sabrina Salerno che martella ciclicamente, mentre i Blue Oyster Cult si beccano la tripla citazione tra poster in cameretta (insieme agli Iron Maiden), menzione del protagonista ed un pezzo come Burnin’ for You in sottofondo.
Il cuore pulsante de Il Mostro della Cripta è Daniele Misischia, che fin dalle prime battute si butta nel progetto con entusiasmo e passione. Daniele è un figlio degli anni ’80 cresciuto con interessi e (cine)visioni simili a quelli come me. Con la differenza che io non saprei girare nemmeno il filmino di una comunione. Il regista romano sa il fatto suo e lo dimostra anche stavolta, con una direzione dinamica che include una varietà di inquadrature e movimenti di macchina.
Trovando il tempo per una brevissima apparizione davanti alla telecamera nei panni di Padre Malachia (citando Grano Rosso Sangue), prete che odia la musica contemporanea e non sa cosa sia il metal, quando invece il buon Misischia ha un amore per il rock duro e si diletta come batterista. Oltre a valorizzare il comparto effettistico firmato da Carla ‘Skarlatta’ Martino con effetti aggiuntivi ad opera del guru degli special effects Sergio Stivaletti, che realizza anche il mostruoso essere insettoide che ricorda da vicino un certo cinema americano degli anni ’50 – non a caso, pur basandosi principalmente sul decennio Eighties, l’operazione revival guarda anche oltre, basti notare il font dei titoli di testa o svariate tracce dell’incalzante (un po’ troppo, certe volte) sottofondo musicale.
Il ‘reparto macelleria’ offre soddisfazioni del calibro di gente sbudellata con le viscere in bella mostra, frattaglie, accettate in piena fronte, amputazioni, colpi di machete al petto, teste esplose, tizi sciolti nell’acido, donne carbonizzate, coltellate che fuoriescono dalla bocca.
Il cast giovanile di Il Mostro della Cripta fa il suo dovere, a cominciare da Tobia De Angelis nei panni del protagonista ben spalleggiato da Amanda Campana (vista di recente in Bastardi a Mano Armata) e Nicola Branchini. Ma il mattatore è Lillo Petrolo nei panni di Busirivici, fumettista cagasotto e truffaldino, un ruolo che riporta alla mente (per funzione, non per tratteggio) il Peter Vincent di Roddy McDowall in Ammazzavampiri, a cui inevitabilmente vengono affidate la verve e le battute più divertenti del copione.
Giovanni Calcagno, Gisella Burinato e Luigi Monfredini sono i membri principali dei Valmont, famiglia di pazzi assassini. Partecipazione d’esperienza per Chiara Caselli, cameo per Claudio Camilli, che veste ancora i panni del poliziotto dopo The End? e fa in tempo a beccarsi una fucilata che gli spazza via mezzo cranio.
Nota per il fumetto Squadra 666, sorta di macguffin della vicenda. Per tematiche (ed attesa trepidante dei ragazzi) mi ha ricordato i primi anni di Dylan Dog, ma non so se l’intento fosse quello. La cosa davvero sfiziosa è che il fumetto in questione verrà commercializzato davvero, presentato in anteprima nel corso dell’imminente Lucca Comics; scritto da Alfredo Castelli e disegnato da Alekos Diacomitri, avrà la doppia valenza di prop/oggetto di scena ed opera transmediale. A partire dal 3 novembre, invece, sarà disponibile il dvd del film edito da CG/Mustang.
In definitiva, Il Mostro della Cripta è un film divertente e divertito, apprezzabile per il modo in cui cerca di rifarsi (omaggiando) un determinato cinema del passato. Senza sottovalutare il coraggio di cercare di fare una cosa di questo tipo in Italia. Una commedia horror che si muove in una dimensione grottesca, costruita su una storia certamente facilona e magari un po’ più lunga del dovuto (116 minuti), che compensa le proprie incertezze con genuinità, simpatia e citazioni.
Al tempo dell’uscita mi aveva colpito una recensione negativa (legittima, sia chiaro, non esiste il parere assoluto) che sosteneva che di questo film poteva parlarne bene solo chi aveva intere$$e a farlo. Ecco, giusto per tranquillizzarvi che di soldi non ne ho presi. E che se proprio volessero offrirmi qualcosa, non voglio denaro, ma la possibilità di fare la comparsa (gratis!) nei panni di un qualsiasi tizio che muore male nel prossimo film di Daniele Misischia.
Di seguito – sulle note di The Final Countdown degli Europe – trovate il trailer ufficiale di Il Mostro della Cripta:
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