Voto: 7.5/10 Titolo originale: Incroyable mais vrai , uscita: 15-06-2022. Budget: $4,340,000. Regista: Quentin Dupieux.
Incredibile ma vero: la recensione del film fanta-paradossale di Quentin Dupieux
16/10/2022 recensione film Incroyable mais vrai di Sabrina Crivelli
Il regista francese torna sulle scene con un'opera che riflette causticamente sulla psicosi da invecchiamento dell'essere umano
Chi conosce il cinema di Quentin Dupieux è abituato alla sua propensione per situazioni assurde, dialoghi paradossali e uno scoppiettante black humor. La fantasia del visionario regista francese spazia dai serial Killer di Rubber (dove si trattava addirittura del copertone di una macchina animato di vita propria) e di Doppia pelle (in cui un aspirante regista allo sbaraglio ossessionato dalla sua giacca di daino si dedicava all’omicidio), a mosche giganti in Mandibules – Due uomini e una mosca (la recensione), mantenendo sempre lo spettatore a metà tra la necessaria sospensione dell’incredulità e il totale spaiamento per le improbabili vicissitudini messe in scena.
Lo stesso vale ora anche per il suo ultimo lavoro, Incredibile ma vero (Incroyable mais vrai / Incredible but True), che ripropone, nei consueti toni grotteschi e surreali, un’agrodolce metafora cinematografica dell’invecchiamento al femminile e al maschile. Come prevedibile, anche qui non possono mancare una serie di elementi weird, firma di fabbrica di Quentin Dupieux.
Incredibile ma vero si apre con l’acquisto di una proprietà, ma non una qualunque: come uno smaliziato agente immobiliare spiega con la retorica tipica del venditore scafato ai suoi possibili acquirenti, Alain Duval (Alain Chabat) e la moglie Marie (Léa Drucker), i due si possono aggiudicare una casa unica, capace di ‘cambiare radicalmente le loro vite’.
Segue SPOILER In cantina infatti c’è una botola che porta a quella che pare una dimensione parallela, che duplica perfettamente il mondo reale ma, cosa ancora più incredibile, dove ogni volta che si entra se ne riesce ringiovaniti di tre giorni. Nessuna spiegazione apparente. Come se ciò non bastasse, qualcosa di altrettanto improbabile capiterà a chi si cala nella botola entro le dodici ore successive.
Queste sono le assurde premesse fantastiche su cui poggia Incredibile ma vero. E, come di consueto, Quentin Dupieux riesce a ricavarne una pazzesca congerie di situazioni irreali e comiche al tempo stesso.
Anzitutto, il ‘magico’ potere dell’abitazione inizia a ossessionare l’inizialmente restia Marie, che continua senza sosta a calarsi nella botola. A poco valgono le proteste del marito, sempre più frustrato e, di contro, tranquillissimo all’idea dell’avanzamento dell’età. Anzi, la donna non desiste nemmeno quando, dopo aver ‘ringiovanito’ una mela marcia, si accorge però che al suo interno ha continuato regolarmente a decomporsi e, per di più, piena di formiche. La fobia femminile per l’invecchiamento e il conseguente desiderio di ‘eterna giovinezza’ sono più potenti di qualsiasi ragionevolezza.
Poi c’è il secondo evento incredibile: Segue SPOILER durante una cena a quattro per inaugurare la nuova casa dei Duval, il capo di Alain, Gérard (Benoît Magimel) dichiara ai commensali che si è fatto impiantare un pene hi-tech le cui prestazioni si possono facilmente controllare dal proprio cellulare. L’attempato donnaiolo impenitente è difatti persuaso di poter così soddisfare la sua giovane compagna, Jeanne (Anaïs Demoustier). Così, Gérard esprime nell’ansia da prestazione un disagio profondo che viene poi ribadito da una serie di hobby tipici dell’uomo di mezza età in crisi: cambia macchina in continuazione con cabriolet sportive e spara con la pistola al poligono per confermare la sua virilità.
Evidentemente, il chiodo fisso di Gérard per le proprie performance di amatore rappresenta l’equivalente maschile dell’ossessione di Marie per il decadimento fisico. Entrambi incarnano le tipiche psicosi e crisi dell’essere umano legate all’inevitabile invecchiamento, con conseguenti psicosi. Entrambi, lo fanno dando vita a personaggi comici e al tempo stesso un po’ patetici, resi vividi dalla combinazione di dialoghi irriverenti e brillanti scritti da Quentin Dupieux stesso e dalla notevole interpretazione sia di Benoît Magimel che di Léa Drucker.
Come sempre nei film del regista e musicista transalpino, la verve con cui sono tratteggiati i personaggi si somma poi con una successione di momenti grotteschi e paradossali con cui, negli appena 74 minuti di durata, Incredibile ma vero riesce a veicolare una serie di sequenze memorabili.
Abbiamo così infortuni farseschi al poligono, chirurghi giapponesi esperti di ‘peni bionici’, autocombustioni di macchine – e non solo, ricoveri psichiatrici e perfino una tomba con epitaffio per commemorare la dipartita dello sfortunato gatto della vicina.
Espediente curioso, più d’uno di questi momenti topici è concentrato nella parentesi musicata posta alla fine del film, dove sono raccolti, in poche immagini, alcuni degli sviluppi naturali, terribili e al contempo tragicomici delle ossessioni di Marie e Gérard, che ci traghettano alla conclusione di Incredibile ma vero, che tra una risata e l’altra, lascia in bocca un persistente sapore amaro.
Insomma, Quentin Dupieux si riconferma maestro del ficcante humor nero, un filmmaker capace di elaborare con tagliente leggerezza e disillusione le debolezze umane (per di più in un minutaggio risicato), racchiudendo l’essenza stessa della vanità che attanaglia gran parte degli esseri umani davanti al passare degli anni. Una satira sociale e, insieme, un’indagine antropologica dal valore universale.
Di seguito trovate il trailer ufficiale in francese di Incredibile ma vero, in Italia dal 6 febbraio 2024:
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