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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Judy & Punch , uscita: 21-11-2019. Regista: Mirrah Foulkes.

Judy and Punch: la recensione del film di Mirrah Foulkes con Mia Wasikowska (Sitges 52)

13/10/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

La regista australiana rilegge in chiave revenge femminista il tradizionale spettacolo di marionette britannico del 16° secolo, avvalendosi di interpretazioni sostanziose e di un dark humor che funziona benissimo

Judy and Punch film Mia Wasikowska

Di questi tempi, il revenge movie di stampo smaccatamente femminista o comunque i film con al centro un’eroina volitiva come hanno certo avuto un notevole seguito tra le produzioni più o meno. Si pensi ad esempio ai recenti The Nightingale di Jennifer Kent (la recensione da Venezia 75), ad Assassination Nation di Sam Levinson (la recensione), o all’esempio ancora più emblematico costituito da Revenge di Coralie Fargeat (la recensione). Si tratta, plausibilmente, di un trend più generale, che vede anche la graduale – e sempre maggiore – affermazione di registe donna nel settore che, com’è naturale, nelle loro pellicole scelgono di inserire temi e una sensibilità differenti. Dunque, non stupisce che anche quest’anno al Festival di Sitges siano stati presentati, in concorso o dintorni, titoli di filmmaker in gonnella che presentino simili caratteristiche. Primo tra tutti il sagace e irriverente Judy and Punch, scritto e diretto dall’attrice australiana Mirrah Foulkes, qui all’esordio dietro alla mdp.

Judy & Punch film 2019 posterLa dark comedy è ispirata al famoso spettacolo britannico Punch and Judy puppet show, riletto però in chiave più moderna e, appunto, femminista. Ambientato nella piccola Seaside, non distante da Londra (in verità è girato in Australia) in un’epoca non ben definita, il film si incentra – come nel modello – su una coppia di burattinai, per l’appunto i Judy e Punch del titolo (interpretati rispettivamente da Mia Wasikowska e Damon Herriman).

Marito e moglie, i due intrattengono i loro concittadini con dei divertenti spettacoli di marionette nel teatrino locale, in attesa di essere riportati alla ribalta, dopo che l’alcolismo di Punch ha compromesso le loro possibilità di esibirsi ad alti livelli. L’uomo però non è in grado di controllare il suo vizio anzi, ubriaco fino a perdere il controllo, compie dei gesti indicibili, di cui dovrà infine pagare le conseguenze.

Come nello spettacolo di burattini, nella versione di Mirrah Foulkes ritornano dunque i due protagonisti, alcuni dei personaggi fondamentali, come la loro bambina in fasce, il cane che ruba le salsicce tanto amate da Punch, il poliziotto, e via così. Tuttavia, gli elementi che risultavano farseschi nella celebre commedia dell’arte anglofona, nella sua resa con attori in carne ed ossa hanno tutto un differente effetto.

Indubbio è che ci siano in Judy and Punch molteplici passaggi all’insegna di un tagliente e scabroso umorismo nero, ma alcuni dei tratti distintivi della narrazione teatrale, primo tra tutti la violenza domestica reiterata e le molte vessazioni della consorte, contengono su pellicola sfumature ben più cupe. A ciò viene poi sommato un ulteriore sottotesto, quello della pubblica repressione delle donne del paese per la costante minaccia di essere processate e lapidate in pubblica piazza per stregoneria.

Quello che era un più semplice intrattenimento popolare destinato a un pubblico senza troppe pretese, acquisisce ora un nuovo valore, più critico e consapevole. Judy and Punch anzitutto, pur facendo ridere, ci mostra una realtà fosca e repressiva. In particolare, Punch inizialmente appare come una maschera comica, vanesio e dissipato, nonché invidioso per le doti artistiche della moglie, ma che mantiene costantemente in secondo piano nel loro spettacolo. Tuttavia, rivela un animo ben più turpe e oscuro, non limitandosi a un violento machismo ed egocentrismo, ma manifestando un’anaffettività tipica del sociopatico, dell’omicida … Difficile sembrerebbe mantenere quindi la caratterizzazione del personaggio sospesa tra comico e drammatico, ma l’ottima interpretazione di Damon Herriman ci riesce alla perfezione.

Judy and Punch film Mirrah FoulkesD’altra parte, il medesimo mood è riferibile all’affresco dell’intera società in cui l’uomo vive. Costituita da un grottesco assembramento di sempliciotti stolti, tra bari, intriganti lascive, predicatori immorali e chi inneggia alla forca facile, assistiamo a una galleria di personaggi ridicoli e nel profondo malevoli, di una cattiveria ottusa. Ne è la riprova la caccia stessa alle streghe, basata sul sospetto e indirizzata contro i più deboli o strumentalizzata dai più scaltri (Punch in primis natuarlmente).

Così, una sventurata è portata al patibolo perché secondo il marito ha fissato la Luna troppo a lungo, in modo sospetto, due poveri vecchini sono accusati di crimini abominevoli e non hanno possibilità di difendersi, tutti sono sacrificati alla macabra ricerca di un capro espiatorio, all’applicazione di una giustizia sommaria. Ciò emerge immediatamente dall’azione e dagli sviluppi della storia, come dai dialoghi caustici dell’ottimo e articolato copione di Mirrah Foulkes.

Il messaggio fin qui arriva perfettamente in una satira sociale efficace e irriverente. Purtroppo, unica nota dolente, la regista, arrivati all’ultimo quarto dello svolgimento di Judy and Punch, si lascia prendere la mano dalla retorica più spiccia.

Ne è portatrice stessa Mia Wasikowska, da moglie sottomessa tramutata in eroina femminista, che tiene pubblici proclami su parità e lotta alla discriminazione (poco in linea con il precedente tono e improbabili vista l’ambientazione in un’Inghilterra indietro di secoli), e che impone punizioni esemplari dopo essere saltata fuori dal nulla, senza che nessuno peraltro obbietti in qualche modo. Il concetto sarebbe passato ugualmente, forse addirittura meglio, senza questa pleonastica tirata finale della paladina dei pari diritti.

Comunque sia, divertente, truce e intelligente, Judy and Punch combina in un insieme complesso e stratificato molteplici spunti, rifacendosi a un un classico per rielaborarlo in maniera originale e secondo una sensibilità contemporanea.

In attesa di capire quando – e se – lo vedremo anche in Italia, di seguito trovate il trailer internazionale: