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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Kimi , uscita: 10-02-2022. Budget: $3,500,000. Regista: Steven Soderbergh.

KIMI: la recensione del film cyber-thriller di Steven Soderberg

17/01/2023 recensione film di Gioia Majuna

Il regista torna sulle scene con un'opera calata nel presente e sferzante, impreziosita dalla bella interpretazione di Zoë Kravitz

kimi film 2022 zoe

La carriera di Steven Soderbergh sembra essere ormai diventata una serie di ‘esercizi di genere’. Lavorando con Netflix ed HBO Max negli ultimi anni, Soderbergh – che è regista, oltre che direttore della fotografia e montatore sotto i suoi soliti pseudonimi – ha realizzato film che sembrano ‘artigianali’ e che esplorano territori ben noti.

Con il dramma sportivo High Flying Bird (2019), e con l’heist movie No Sudden Move del 2021, il filmmaker ammirevolmente indipendente ha elevato sceneggiature già notevoli grazie all’uso di immagini nitide e toni ironici. Ma, forse, è quello che ha sempre fatto.

Dopotutto, prima di iniziare a lavorare coi servizi di streaming, aveva realizzato titoli programmatici come il cospirativo Effetti collaterali (2013), il frizzante La truffa dei Logan (2017) e il cupo Unsane del 2018 (la recensione). Il suo ultimo lavoro in esclusiva per HBO Max, KIMI, è allora in linea con la sua produzione recente. Una storia familiare, certo, ma il tocco di Steven Soderbergh ci ricorda perché è uno dei nomi più affidabili in circolazione.

kimi film posterKIMI è stato scritto da David Koepp, che ne ha curato anche la produzione. In 35 anni di carriera, Koepp ha contribuito ad alcune importanti sceneggiature di Hollywood, tra cui Jurassic Park (1993), Spider-Man (2002) e La guerra dei mondi (2005).

Ma, in mezzo ai suoi progetti più importanti, ritorna sempre nel regno dei piccoli thriller, come Effetto black-out (1996) e Senza freni (2012). Proprio come Steven Soderbergh, è una fonte affidabile per opere di genere e spesso eccelle all’interno di questi confini.

KIMI vede questi due maestri del genere unire le forze per qualcosa che è in parte debitore del cinema di Alfred Hitchcock, in parte thriller cospirativo. Prende infatti in prestito elementi familiari di voyeurismo da La finestra sul cortile (1954) e li combina con la paranoia e le registrazioni onnipresenti di La conversazione (1974) e Blow Out (1981), e rinvigorisce queste idee.

In altre mani, questi riferimenti non semplici da gestire si sarebbero rivelati un boomerang, ma nelle mani capaci di Steven Soderbergh e David Koepp costruiscono una struttura robusta.

Con la sua migliore interpretazione sul grande schermo al di fuori delle due stagioni di Big Little Lies, la protagonista dai capelli blu Zoë Kravitz interpreta Angela Childs, un’agorafobica di Seattle che lavora per una società tecnologica chiamata Amygdala.

Loro producono KIMI, la prossima versione di Alexa o di Siri, assistenti virtuali che i consumatori introducono nelle loro case per ascoltare e attendere domande o ordini. Lavorando dalla sua abitazione, Angela cancella i rapporti di errore creati dalle comunicazioni errate che vengono segnalate. Così, per esempio, se KIMI non capisce quando qualcuno usa lo slang per ordinare un rotolo di “carta da cucina”, Angela riceverà una segnalazione e insegnerà all’Intelligenza Artificiale che tali richieste significano “asciugamani di carta”.

Naturalmente, questo significa anche che KIMI registra tutto ciò che ognuno dice per diventare un assistente virtuale migliore. E quando Angela scopre la registrazione audio di uno stupro e, dopo aver scavato un po’, altre prove di un omicidio, si assume la responsabilità di indagare.

KIMI è anche ambientato durante il reale periodo di pandemia appena passato, nel mondo delle riunioni virtuali e delle mascherine. Negli ultimi due anni sono stati realizzati una manciata di film a tema COVID-19 e, a parte Host (2020), su una riunione virtuale con spettri, nessuno è in effetti stato degno di nota.

KIMI è un’eccezione, perché utilizza il COVID-19 per aggiungere dimensione alla nostra eroina. L’agorafobia di Angela deriva da una violenza sessuale subita qualche anno prima, e l’isolamento pandemico non ha fatto altro che accentuare le sue ansie di uscire di casa. I dettagli personali, insieme alla convincente interpretazione di Zoe Kravitz, creano un personaggio credibile spinto al limite dall’isolamento, come dimostra la sua piccola farmacia domestica, il paradenti per proteggere denti e mascella dal digrignamento notturno, l’uso persistente di disinfettante per le mani e la riluttanza a lasciare il suo appartamento per incontrare il vicino (Byron Bowers).

kimi film 2022 zoe kravitzPer un certo tipo di spettatore, tutti questi comportamenti ansiogeni saranno fin troppo comprensibili. Inoltre, la premessa condivide il DNA con il thriller La donna alla finestra (2021), in cui una protagonista inaffidabile fa affermazioni che potrebbe non essere in grado di provare. Tuttavia, la teoria della cospirazione di Angela non è un sintomo di una salute mentale vacillante.

Inevitabilmente, la sceneggiatura di David Koepp costringe a un certo punto la ragazza a lasciare il suo appartamento. La Amygdala vuole infatti ascoltare la registrazione dell’omicidio, e uscire di casa significa per Angela un sovraccarico sensoriale: lasciare la zona di comfort del suo spazio vitale ed entrare nel caos esterno.

Steven Soderbergh cattura tutto questo con un’ondata di suoni e di riprese insolite che trasmettono l’effetto disorientante di un’ansia e di stimoli sensoriali travolgenti. KIMI è particolarmente efficace per il suo sound design.

Non solo la splendida colonna sonora di Cliff Martinez stabilisce il tono, ma i suoni di Larry Blake infondono un senso onnipresente di rumore ambientale e di puntuali interruzioni del paesaggio sonoro. Notiamo il frastuono dei lavori di costruzione nell’appartamento al piano superiore o il rumore di fondo generale all’esterno e quando viene interrotto dalla musica diegetica o dalla rassegna di registrazioni del KIMI di Angela. Quando finalmente si reca a visitare l’Amygdala, la colonna sonora, le angolazioni della macchina da presa e l’ambiente acustico vanno in ‘disordine’.

Il casting di Steven Soderbergh aggiunge a KIMI un ulteriore strato di umorismo e terrore. Le cose peggiorano per Angela solo dopo aver capito di aver sentito qualcosa che non doveva sentire. La sua azienda vuole insabbiare il tutto, così il regista sceglie la simpatica Rita Wilson come responsabile del controllo qualità, che non ha altro a disposizione che una falsa empatia e adulazione per gestire Angela.

kimi film 2022È un uso agghiacciante del casting per far sembrare la situazione capovolta. E poi c’è il ragazzo che sta di fronte all’appartamento di Angela che la osserva con un binocolo, interpretato da Devin Ratray. Anche altri collaboratori storici di Steven Soderbergh fanno la loro comparsa, come Erika Christensen (Traffic, 2000) che interpreta la vittima di un omicidio e Betsy Brantley (Schizopolis, 1996), ex moglie del regista, che presta la voce originale a KIMI.

L’ultimo terzo del film comprende un teso inseguimento e uno scontro che fa un uso intelligente degli spazi ristretti, ricordando la sceneggiatura di David Koepp per Panic Room (2000), completa di una sequenza di home invasion da fiato sospeso. KIMI elargisce anche un sano sospetto nei confronti del potere aziendale e della tecnologia, nonché della raccolta di informazioni, del data mining e del tracciamento da parte dei dispositivi che tutti portiamo in tasca.

Naturalmente, la sceneggiatura di David Koepp permette al personaggio di Zoe Kravitz di risolvere il conflitto e, così facendo, di superare le sue ansie e i suoi traumi passati, seguendo così la traiettoria narrativa prescritta per questo tipo di scenario.

Eppure, Steven Soderbergh gestisce tutto con occhio esperto, ritraendo ogni ritmo apparentemente familiare con un’angolazione o un movimento inventivo della sua macchina da presa, che arricchisce tutto ciò che compare sullo schermo (le riprese finali, in particolare, sono un piacere da guardare).

La scrittura, le interpretazioni e l’estetica generale di KIMI si combinano in un’opera in cui la forma si sposa con la sostanza, e che si dimostra all’altezza della situazione. Insomma, un thriller soddisfacente, il che è una cosa ormai piuttosto rara.

Di seguito trovate il trailer internazionale di KIMI, distribuito in esclusiva su HBO Max: