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Voto: 6/10 Titolo originale: Klaus , uscita: 08-11-2019. Regista: Sergio Pablos.

Klaus: I segreti del Natale | La recensione del film animato di Sergio Pablos (su Netflix)

18/11/2019 recensione film di William Maga

Il regista spagnolo, dopo anni di gavetta nei migliori studi, firma il suo primo lungometraggio, una storia delle origini splendidamente disegnata a mano che mescola sapientemente buoni sentimenti e magia delle feste

Klaus I segreti del Natale film netflix

In quello che è ormai diventato un collaudato rito annuale, gli esperti dell’animazione prevedono che il mercato dei film per famiglie in CGI fatti con lo stampino si sia saturato, solamente per essere inevitabilmente smentiti ogni volta. L’imminente uscita di Frozen II – Il segreto di Arendelle potrebbe forse ribadire la mancanza di idee originali – oltre che la passione viscerale per i sequel – nei grandi studi che dovrebbero essere i primi creatori di tali titoli (leggi Disney …), eppure, Klaus: I segreti del Natale sceglie ora di rompere gli schemi raccontando con orgoglio una ‘storia delle origini’ imprevedibile (visto anche il mese d’anticipo sulla festività).

Klaus I segreti del Natale poster film netflixPrimo lungometraggio animato realizzato in proprio da Netflix, è anche la prima opera d’animazione disegnata splendidamente a mano da anni a questa parte a ricevere un budget considerevole da una società americana. Il regista spagnolo Sergio Pablos è noto per essere il co-creatore della fortunata saga di Cattivissimo me, ma le sue credenziali sul 2D risalgono al ‘rinascimento’ degli anni ’90 della casa di Topolino, quando si era distinto come uno dei migliori artisti dello studio.

L’animazione cosiddetta ‘squash and stretch’ di quell’epoca viene canalizzata qui, ma Klaus: I segreti del Natale non è un semplice viaggio nostalgico: il film sfrutta infatti una tecnologia rivoluzionaria per proiettare ombre complesse sui suoi personaggi. Il risultato è che appaiono completamente integrati nel loro mondo, che è similmente illuminato e strutturato – un effetto meraviglioso, che sprigiona la sua magia in modo sottile.

Quel mondo è Smeerensburg, una cupa isola artica popolata da tribù in guerra e individui a un passo dalla depressione. Il suo ultimo residente è Jesper (doppiato in originale da Jason Schwartzman, in italiano da Marco Mengoni), il viziatissimo figlio del capo postino del regno, che è stato confinato in questo lungo per un anno sabbatico forzato. le scenografie, tutti gli angoli frastagliati e le tonalità più lugubri, ricordano maggiormente il Tim Burton dei bei tempi che un tipico classico Disney, mentre il sole pallido e gli interni a lume di candela mettono alla prova i nuovi strumenti di illuminazione.

Jesper disprezza quel posto, ma gli è stato affidato il compito di creare un ufficio postale locale prima di poter rincasare. Facciamo così la conoscenza di Klaus (J.K. Simmons / Francesco Pannofino), un anziano burbero che vive in solitudine e che produce giocattoli (opportunamente, il film indugia sulla squisita artigianalità delle sue creazioni). Percependo un’opportunità, Jesper decide allora di manipolare i bambini locali affinché invino lettere – scritte rigorosamente a mano – al barbutissimo uomo, con la promessa di ricevere in cambio dei regali, ma solo se si comporteranno bene. Il suo servizio postale in breve tempo decolla e, nel frattempo, si crea la leggenda di Babbo Natale e Jesper riesce anche inavvertitamente a portare la felicità nella gelida Smeerensburg.

Klaus I segreti del Natale film netflix 2019Gli sceneggiatori Zach Lewis e Jim Mahoney (con Sergio Pablos) costruiscono un concept gioioso: una narrazione ‘inversa’ del Grinch (o di Ebenezer Scrooge), in cui la misantropia dà alla luce il Natale come lo conosciamo. Klaus: I segreti del Natale celebra proprio questa ironia della sorte, strappando risate da scene in cui i protagonisti – non certo ‘buoni’ nel senso tradizionale del termine – inventano poco alla volta inconsapevolmente l’amata mitologia della festività.

Perché, bisogna dirlo, Jesper e Alva (Rashida Jones / Ambra Angiolini), l’insegnante del paese, sono piuttosto meschini (ma pure gli altri non scherzano …). La prima metà del film è una manifestazione ininterrotta di sarcasmo, sotterfugi e acredine, intanto che vediamo l’intrigante Jesper scontrarsi con gli ostili nativi; persino i bambini di Smeerensburg, monelli che pensano solo ai doni, sono inizialmente motivati ​​dalla mera avidità. Non a caso, è stato classificato PG per ‘rude humor and mild action’. Non male per un lungometraggio tecnicamente destinato alle famiglie.

Ma si sa, inevitabilmente, i toni si fanno via via più caldi, col cinismo che lascia gradualmente spazio ai buoni sentimenti mentre Jesper e gli abitanti, grandi e piccini, iniziano a fidarsi sempre più gli uni degli altri. Eppure, Klaus: I segreti del Natale non è troppo interessato ad esaminare come ci siano arrivati. L’interesse personale può portare alla gioia: il fine giustifica i mezzi insomma. Dal punto di vista morale, è un concetto meno stridente della presa di posizione anti-consumistica del recente Il Grinch della Illumination (2018) o degli avvertimenti sui pericoli della grandi acquisizioni societarie del live action di Dumbo (la recensione).

È persino – curiosamente – appropriato. Perché, sebbene Sergio Pablos abbia concepito la sua storia anni prima che Netflix salisse a bordo per produrla, non si può certo fare a meno di leggere una certa allegoria in Klaus: I segreti del Natale: Klaus, il produttore di giocattoli, è in sostanza il fornitore di contenuti a cottimo al servizio dell’inarrestabile slitta trainata da renne che è la piattaforma di streaming coi suoi abbonati.

Di seguito il trailer italiano di Klaus: I segreti del Natale, nel catalogo Netflix dal 15 novembre: