Voto: 7/10 Titolo originale: The Wrath of Becky , uscita: 26-05-2023. Regista: Matt Angel.
L’ira di Becky: la recensione del film diretto da Matt Angel e Suzanne Coote
06/12/2023 recensione film L'ira di Becky di William Maga
Lulu Wilson torna sulle scene in un sequel violento e sciocchino, che fa bene il suo dovere
Se Becky di Jonathan Milott e Cary Murnion del 2020 (la recensione) andò piuttosto bene per un film uscito nel pieno della confusione da Covid-19, L’ira di Becky (The wrath of Becky) – diretto stavolta da Matt Angel e Suzanne Coote – sceglie di imboccare una strada completamente diversa da quella che ci si potrebbe aspettare Hollywood in questi casi.
Raro esempio di sequel che non solo si regge in piedi da solo, ma che forse supera addirittura il capostipite, la storia della ragazzina con il cappello da volpe che ama il suo cane Diego e odia i neonazisti diventa ora ancora più esagerata, poiché Becky (Lulu Wilson) – ormai non più una ragazzina – ha affinato le sue abilità nel combattimento ed è pronta più che mai ad affrontare i guai quando questi inevitabilmente vengono a cercarla.
Il film vede Becky lavorare come cameriera in una tavola calda, dove la sedicenne lotta contro clienti sessisti e un’occupazione assai noiosa in provincia. Ha trovato però una sorta di famiglia con Elena (Denise Burse), un’altra disadattata che capisce Becky al volo e che fornisce alla giovane donna la compagnia di cui ha bisogno dopo l’omicidio del padre, che era stato così centrale nella trama del primo capitolo.
Ma con l’arrivo in città dei ‘Noble Men’ – una sorta di Proud Boys malcelati – la vita di Becky viene scossa nel profondo e, ancora una volta, si scatena in lei una furia vendicativa che verrà rilasciata nella casa del loro leader, Daryl (Seann William Scott).
Questi uomini, però, sono dei professionisti: la nostra vispa adolescente sarà comunque all’altezza della sanguinosa sfida?
L’ira di Becky è deliziosamente violento (è stato classificato Rated R), molto sciocchino e altrettanto spassoso. Con forse i cinque minuti finali più ridicoli visti negli ultimi anni (il che è tutto dire, perché viviamo davvero in tempi ottusi …), il film si guadagna però mirabilmente questo diritto.
Nonostante la deludente collaborazione precedente dei registi Angel e Coote per The Open House del 2018 (la recensione), con Becky si ritrovano a lavorare su un terreno molto più solido, in gran parte grazie alla presenza scenica di Lulu Wilson che – nei panni dell’eroina del titolo – è inequivocabilmente ormai ampiamente padrona dell’intero svolgimento, e della relativa riuscita.
Dopo averla vista letteralmente crescere sullo schermo a partire da Doctor Strange (2016) e Annabelle: Creation (2017), c’è qualcosa di genuinamente delizioso nel vedere la 18enne ‘maturare’ soprattutto nei film di Becky, e il fatto che il finale punti così sfacciatamente a un ulteriore sequel non potrà che giungere come una notizia davvero gradita ai fan.
Potrebbe pur ricordare il solito John Wick e compagnia cantante ma con una ragazzina, eppure in fondo va bene così: L’ira di Becky è un divertissement tanto appagante quanto goffo.
Di seguito trovate il trailer red band internazionale di L’ira di Becky:
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