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Voto: 7/10 Titolo originale: Love and Monsters , uscita: 16-10-2020. Budget: $30,000,000. Regista: Michael Matthews.

Love and Monsters: la recensione del film di Michael Matthews

24/10/2020 recensione film di William Maga

Dylan O'Brien e Michael Rooker sono i protagonisti di un creature feature avventuroso che non vuole spaventare, ma dare un messaggio di speranza

love and monsters film 2020

Da It Comes At Night (2017) a La Notte ha Divorato il Mondo (2018), passando per Snowpiercer (2013), Max: Fury Road (2015) e IO: sola sulla Terra ( 2019), soltanto negli ultimi sei o sette anni abbiamo visto arrivare al cinema innumerevoli film incentrati sulla fine dell’umanità. A riportare gli spettatori di un nuovo in viaggio attraverso scenari desolati e pericolosi è ora Love and Monsters del regista Michael Matthews (Five Fingers of Marseilles).

Il film si appoggia a una sceneggiatura originale di Brian Duffield (Spontaneous) e Matthew Robinson (Monster Trucks), ma stavolta l’approccio è meno tetro e triste e più orientato al romanticismo con un velo di dark humor. La fondamentalmente innocua storia di apocalisse che ne risulta è quindi insolitamente piena di speranza e con intenti aspirazionali, lasciando alla fine il pubblico di umore decisamente più lieto rispetto a quando ha iniziato la visione.

love and monsters film 2020 posterQuando la Terra si trova di fronte alla minaccia della fine mondo portata da un asteroide diretto verso la superficie, i governi mondiali decidono di distruggere collettivamente la roccia spaziale tramite il lancio all’unisono di missili nucleari, credendo così di risparmiare a tutti quanti un certo annientamento.

Le celebrazioni per il successo dell’operazione però durano poco, poiché la conseguente ricaduta di elementi tossici inizia a mutare gli animali e gli insetti del pianeta, trasformandoli in creature orripilanti e mutanti dalle dimensioni abnormi, pronte a nutrirsi proprio degli esseri umani. Sette anni dopo l’evento cataclismico, il 95% della razza umana è scomparsa e coloro rimasti vivi tirano avanti in piccole colonie sparse e nascoste, uscendo dai rifugi solamente per trovare cibo e qualche scarso rifornimento di beni primari.

Conosciamo quindi il mite Joel Dawson (Dylan O’Brien), l’unico membro della sua colonia senza una compagna, che scopre che la sua ex fidanzata Aimee (Jessica Henwick) respira ancora e che vive in una comunità distante ben 85 miglia dalla sua. Determinato a rivederla dopo molti anni, decide di attraversare in solitaria il tratto di pericoloso territorio che li separa, disposto ad affrontare l’ignoto, completamente impreparato per quello che lo aspetta.

Se si dovesse fare un paragone tra Love and Monsters e altri film, sarebbe più facile dire che il film è un mix dell’affabilità di Dragon Trainer e dello spirito fanta-avventuroso di Monsters, con in più i prezioso consigli per la sopravvivenza di Benvenuti a Zombieland e la follia leggera di Monster Trucks.

Se può sembrarvi uno strano miscuglio ibrido, effettivamente lo è, eppure funziona. Le minacce sembrano autentiche, anche se è palese dalla messa in scena, dai ritmi narrativi, dalla regia e dalla fotografia che il nostro eroe non sia mai in vero pericolo (non è quel tipo di film). Joel se la caverà, perché non è sapere se sopravviverà quello che conta, ma che abbia deciso contro ogni probabilità di tentare il viaggio. Le sorprese di Love and Monsters arrivano invece da alcune finezze dello script e dalle performance del cast, specialmente di Dylan O’Brien, capace di rendere affascinante la purezza del suo personaggio e il bisogno di impegolarsi in una missione che non è del tutto egoistica.

Love and Monsters film 2020Attraverso la sua prova attoriale, il pubblico può capire che la vera lotta interiore di Joel non deriva dal fatto che la Terra è ormai un inferno di flora e fauna che attentano alla sua vita ad ogni passo, ma dal trauma che ha patito il primo giorno in cui i mostri hanno attaccato, che rimane sempre con lui al punto che, quando si trova di fronte alla morte, l’opzione di lottare o scappare sparisce, lasciandolo immobilizzato ed estremamente vulnerabile.

Se non fosse per l’interferenza di un cane coraggioso di nome Boy, il viaggio di Joel sarebbe finito prima ancora di iniziare davvero, poiché nemmeno il desiderio di incontrare Aimee è una motivazione abbastanza forte per farlo reagire in modo appropriato.

Mentre il film e Joel procedono, diventa lentamente chiaro che la sceneggiatura di Love and Monsters è interessata tanto all’esplorazione del suo trauma e alla conseguente guarigione, quanto al raccontare una storia d’amore (il titolo docet).

Questa è, in effetti, una delle sorprese migliori, poiché la ricerca di Aimee è gestita in modo maturo nella sua risoluzione, offrendo qualcosa di molto meno tossico del solito (la ragazza come stereotipo di ‘oggetto’ di proprietà / obiettivo della love story) e molto più salutare (Aimee come persona; in linea con una sensibilità moderna). Questo rende Joel molto più simpatico e il suo arco più soddisfacente.

Dove Love and Monsters inciampa un po’ è nella raffigurazione delle creature stesse. Tutto sommato, i mostri sono terrificanti o ipnoticamente meravigliosi, ma – prevedibilmente – sono infinitamente più riusciti quando sono frutto di effetti pratici rispetto che in CGI. In una sequenza che viene anticipata nel trailer, Joel sta scappando da una specie di Graboid uscito da Tremors che viaggia rapido sotto terra prima di fuoriuscirne per sbranarlo.

La vista di una pinna che fa capolino dall’erba – generata palesemente al computer – rompe ogni tipo di tensione. Nella stessa sequenza, tuttavia, la creatura completamente rivelata ha un aspetto abbastanza creativo, capace di generare qualche brivido nell’audience più giovane. Qualche secondo dopo, il ragazzo si ritrova con una manciata di bestiole simili a sanguisughe attaccate al corpo, che si strappa da solo di dosso in quello che assomiglia a un omaggio a Stand by Me – Ricordo di un’estate (il nostro dossier sul film del 1986).

Michael Rooker e Ariana Greenblatt love and monstersQuesti esseri ricoperti di viscida bava sono ‘veri’ e tattili, e il risultato è decisamente differente. Detto questo, la CGI permette anche al regista di Love and Monsters di creare un momento di pace, bellezza e chiarezza emotiva nel corso di una sequenza notturna che combina le note della canzone “Stand by Me” di Ben E. King con bagliori violacei emanati da meduse che galleggiano a mezz’aria.

Come sempre, quando si raggiunge l’equilibrio in termini di composizione, uso e intento narrativo, il creature design riesce ad essere sia meraviglioso che appropriatamente inquietante. Quando invece c’è squilibrio, la CGI rovina ogni possibile senso di realtà.

In definitiva, Love and Monsters è esattamente quello che promette. C’è un universo popolato da creature terrificanti che vogliono mangiarci e il suo catalizzatore narrativo è quello di un eroe che crede nel grande amore sopra ogni cosa. Diamine, ci sono persino un burbero guerriero interpretato con la consueta amabile scontrosità da Michael Rooker, che viaggia con una giovanissima aiutante altrettanto cazzuta (Ariana Greenblatt), un robot dotato di avanzatissima Intelligenza Artificiale e un cane (Io sono leggenda insegna). Peccato che, quasi sicuramente, non vedremo mai il sequel che lascia intendere.

Ma soprattutto, parla del necessario ottimismo di fronte all’orrore totale e manda un messaggio di collettivismo come segnale di speranza per l’umanità, e non di individualismo egoista. Una nozione resa ancora più concreta dall’utilizzo di “Stand by Me”, una ballata che indica amore familiare, amore romantico e amor proprio. È una canzone che implora l’ascoltatore di riconoscere che qualsiasi problema può essere superato fintanto che stiamo insieme. Difficile pensare a un momento storico migliore di quello che stiamo vivendo nel 2020 per farla risuonare.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Love and Monsters: