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Titolo originale: Midsommar , uscita: 03-07-2019. Budget: $9,000,000. Regista: Ari Aster.

Midsommar – Il Villaggio dei Dannati: guida all’interpretazione del film di Ari Aster

17/07/2019 news di Redazione Il Cineocchio

Cerchiamo di dare una spiegazione razionale e ragionata a ciò che accade, prima e sul finale, nel folk horror con Florence Pugh

Isabelle Grill in Midsommar (2019) film ari aster

Come anticipato già lo scorso anno nel suo esordio alla regia Hereditary – Le Radici del Male (la recensione), l’ultima fatica di Ari Aster, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati di Ari Aster (la recensione), dimostra che lo sceneggiatore e regista ha moltissime cose che gli girano per la mente, quindi ci sembra opportuno analizzare a fondo il suo lavoro per provare a darne una spiegazione adeguata. Seguono naturalmente SPOILER.

In superficie, il film è la storia di una ragazza che si ritrova a sopportare il dolore più inimmaginabile nello stesso momento in cui la sua relazione amorosa comincia a cadere a pezzi, il tutto mentre partecipa a una sempre più minacciosa celebrazione della festività di mezza estate ospite di una remota comunità svedese. Scavando più a fondo però, si tratta di un racconto sull’importanza dell’empatia, delle emozioni condivise e della ricerca della famiglia nei luoghi più inaspettati.

Jack Reynor e Florence Pugh in Midsommar (2019) filmPrima di scavare nel finale di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati e sul suo significato, è importante tracciare l’arco della protagonista Dani, interpretata brillantemente dalla 23enne inglese Florence Pugh. Nella straziante sequenza di apertura del film, vediamo il suo fidanzato Christian (Jack Reynor) rispondere a malincuore alle sue continue telefonate e dirle che è isterica perché reagisce “in modo eccessivo” a una inquietante e-mail scritta dalla sorella bipolare.

Qualche minuto dopo, Dani chiama Christian di nuovo urlando, dopo aver scoperto che sua sorella ha davvero messo in pratica quanto anticipato, ovvero togliersi la vita dopo aver ucciso i loro genitori. È importante notare che assistiamo a una scena in cui Dani è inconsolabile nel suo dolore, mentre piange in modo straziante, mentre Christian tenta a malapena di consolarla, la mano sulla sua spalla, fissando il vuoto.

In effetti, Ari Aster ha definito Midsommar – Il Villaggio dei Dannati una sorta di film sulla ‘rottura’, e lungo tutta la vicenda assistiamo a come Christian si stia allontanando da Dani, trattandola con severa indifferenza e ignorando la sensibilità delle emozioni della ragazza in stato di grande fragile – come dimostra il suo fallimento nell’avvisarla circa il rituale ättestupa di cui sono testimoni, e anche su come allontana con noncuranza le sue preoccupazioni quando Simon (Archie Madekwe) “parte” improvvisamente senza Connie (Ellora Torchia).

Mentre il lungometraggio si avvicina al suo apice, il pubblico scopre che – sorpresa! – questa apparentemente pacifica comunità svedese è in effetti molto pericolosa e ha piani molto specifici per Dani, Christian, Josh (William Jackson Harper), Mark (Will Poulter), Connie e Simon. Nell’atto finale di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, tutti gli stranieri – eccetto Christian e Dani – sono “scomparsi”, e il rituale di mezza estate continua con una gara di ballo intorno all’albero di maggio – che Dani finisce per vincere. Dopo la competizione, la protagonista viene incoronata Regina di Maggio e portata in giro per il paese per benedire i raccolti.

midsommar villaggio dei dannati filmNel frattempo, Christian è stato portato via, dopo che gli è stato chiesto di accoppiarsi con la giovane Maja (Isabelle Grill) per poter garantire ‘sangue esterno’ alla comunità, e successivamente drogato. Il ragazzo, infatti, è vittima di un incantesimo dell’amore, che lo porta a compromettere ulteriormente il rapporto incrinato con Dani. Richiamata dagli strani rumori, Dani si rende conto che è in corso il rituale del sesso ed è testimone dell’infedeltà di Christian. Corre via, singhiozza, ferita e pervasa dal dolore, ma ora non è sola. Le altre donne della comune la circondano, la seguono nella zona notte e iniziano a condividere e imitare le sue grida.

Abbiamo già assistito a questa pratica in precedenza, durante l’ättestupa, in cui i membri della comunità gridavano insieme per il dolore dopo che il ‘salto’ dell’anziano dalla collina non lo uccide sul colpo. I membri di questa comunità danno valore alla solidarietà sopra ogni altra cosa, e quando Dani è colpita dall’angoscia dopo la scoperta dell’infedeltà di Christian, gli abitanti del villaggio condividono letteralmente il suo dolore. Si tratta di qualcosa in netto contrasto con il resto di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, nel corso del quale la ragazza è stata costretta a piangere silenziosamente in solitudine mentre Christian o ignorava del tutto i suoi crolli oppure si limitava a offrire conforto precotto e poco convinto.

Isabelle Grill in Midsommar (2019) filmComunque, dopo che Christian ha adempiuto al suo ‘scopo’, la vera ragione dell’aver portato questi stranieri al villaggio viene infine rivelata. Per l’atto conclusivo della celebrazione di midsommar, è necessario un sacrificio rituale. Scopriamo che sì, effettivamente Josh, Mark, Connie e Simon sono già stati uccisi e che serviranno come sacrifici nel rituale, che ora però ha bisogno di due volontari del villaggio e di un ulteriore sacrificio.

Per quest’ultimo, la regina Dani è autorizzata a scegliere chi morirà: Christian, o un abitante selezionato attraverso un sorteggio. Col cuore spezzato, indurita e arrabbiata per il tradimento del ragazzo (non solo fisico, ma anche emotivo mentre ripensa alla loro intera relazione), Dani condanna a morte Christian, scegliendo a sua volta la comunità come sua nuova famiglia. Christian viene quindi rinchiuso dentro alla carcassa di un orso (ancora vivo, intendiamoci …) e collocato nel sacro tempio insieme ai quattro amici ormai deceduti da tempo e ai due volontari.

Mentre il tempio viene dato alle fiamme, gli abitanti del villaggio osservano la scena. Quando uno dei volontari urla di angoscia mentre comincia a bruciare vivo, la gente fuori inizia a urlare imitando le sue urla, contorcendosi e gridando. E se Dani, ancora nella sua bucolica veste da Regina di Maggio, inizialmente guarda con orrore, piano piano l’espressione sul suo volto di trasforma in un sorriso, e si unisce agli altri nelle celebrazioni.

All’inizio di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati, Dani è completamente sola nel suo dolore. Alla fine, sta condividendo non solo il suo dolore e la sua sofferenza, ma anche la gioia e la festa. Quando la sua famiglia morì, Christian e i suoi amici non riuscirono minimamente a colmare il vuoto lasciato nella sua vita. Era sola, isolata e priva di una qualche minima empatia o compassione dai supposti amici – e fidanzato – che la circondavano. Negli ultimi minuti del film, la ragazza ha invece pienamente abbracciato i valori di questa comunità – i valori della comunità e di una famiglia adottiva – e finalmente si sente visibile, ascoltata e compresa.

Gunnel Fred in Midsommar (2019) filmÈ senza dubbio un finale agrodolce. La setta ammazza letteralmente degli innocenti, e se per Christian in qualche modo era prevedibile, l’idea che Pelle (Vilhelm Blomgren) abbia stretto amicizia con altri coetanei con l’espresso intento poi di sacrificarli è assolutamente disturbante. E se Christian effettivamente ha degli atteggiamenti orrendi, qualcuno potrebbe chiedersi perché Pelle abbia scelto di sacrificare Josh, che sembrava sinceramente interessato ai rituali e allo stile di vita della comune. Ebbene, proprio qui sta la risposta: meno il mondo esterno conosce dei rituali sessuali e dei sacrifici di questa comunità, meglio è.

Ma, come detto all’inizio, l’idea più grande racchiusa da Ari Aster in Midsommar – Il Villaggio dei Dannati riguarda l’importanza della condivisione delle emozioni, belle o brutte che siano. Le relazioni amorose sono senz’altro complesse, ma se alle fondamenta non ci sono empatia e comprensione reciproca, è difficile costruire un rapporto serio e duraturo. In quanto esseri umani non vogliamo sentirci isolati né nel nostro dolore né nella nostra gioia, e uno dei più grandi doni che un partner o un membro della famiglia può darci è proprio condividere con noi questi sentimenti. Per sentirsi un po’ meno soli. E se sì, alla fine di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati il fidanzato di Dani, Christian, viene bruciato vivo per un rituale all’interno di un fienile, letteralmente infilato dentro la carcassa di un orso, accanto ai cadaveri mutilati dei loro amici, Dani trova finalmente un senso di comunità e di appartenenza. Sia che la ragazza ne sia inorridita o felice, ha almeno trovato una famiglia allargata con la quale può condividere quelle emozioni.

Per raccapezzarvi nella intricata simbologia del film, vi rimandiamo invece al nostro approfondimento.

Di seguito il trailer italiano di Midsommar – Il Villaggio dei Dannati (con le voci originali), nei nostri cinema dal 25 luglio:

Fonte: Collider