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Titolo originale: Ruin Me , uscita: 26-08-2017. Regista: Preston DeFrancis.

Recensione dal BIFFF 36 | Ruin Me di Preston DeFrancis

10/04/2018 recensione film di Sabrina Crivelli

Il regista debutta con un ottimo slasher sospeso tra metafilmica ironizzazione delle convenzioni di genere e ritmato susseguirsi di inaspettati colpi di scena

Survival horror intelligente, Ruin Me di continuo gioca con le aspettative dello spettatore e i codici del genere, riuscendo a intrattenere piacevolmente e sorprendere anche i suoi più smaliziati conoscitori. Un ottimo debutto dunque alla regia di un lungometraggio per l’americano Preston DeFrancis, che scrive anche la sceneggiatura del film insieme a Trysta A. Bissett.

La storia, almeno in apertura, sembra piuttosto banale: una coppia, Alex (Marcienne Dwyer) e Nathan (Matt Dellapina) si uniscono a quattro sconosciuti per prendere parte all’esperienza horror definitiva, la “Slasher Sleepout”, gioco che simula le situazioni tipiche della cinematografia del terrore. In principio, il gruppo di concorrenti, che comprende anche una coppia di goth (Eva Hamilton e John Odom), il tenebroso Tim (Cameron Gordon) e il nerd Larry (Chris Hill), seguono gli indizi disseminati attraverso un bosco, fino ad arrivano, dopo un paio di spaventi, al campo preparato per loro dagli organizzatori. Qui, i sei si imbattono in uno strano individuo, probabilmente un attore scappato da un manicomio (previsto dalla storyline del gioco), che aggredisce  Nathan con un coltello vero e lo ferisce, seppur superficialmente. Da questo momento la simulazione diviene sempre più realistica e sinistra, portando a galla le psicosi e le ombre del passato di Alex, che scopriamo essere dipendente da una qualche forma di farmaci. Sarà tutta finzione, o quello che pare un’innocuo gioco si tramuterà in una letale escape room a cielo aperto?

Molti sono, sin dalla sinossi i punti di riferimento palesi in questo horror, che procede tra allusivismo metafilmico e creazione di una sana e realistica suspense. Anzitutto, proprio per il soggetto al centro della trama, è impossibile non pensare subito al recente Fear, Inc. (la nostra recensione) di Vincent Masciale, ma in Ruin Me non ci si limita a metter un meta-incubo in cui volontariamente i personaggi, loro stessi fanatici di film dell’orrore, si sono volontariamente gettati a capofitto e in cui gli estimatori di tale tipologia si possano riconoscere. Non si tratta nemmeno di una serie di sagaci e inventivi inside jokes che ironizzano con grande consapevolezza e un po’ di distacco sugli stereotipi horror o slasher, come in The Final Girls di Todd Strauss-Schulson o in Quella casa nel bosco (The Cabin in the Woods) di Drew Goddar. Indubbiamente, nel suo primo lungometraggio, Preston DeFrancis inserisce volutamente alcuni cliché orrororifici in un approccio smaccatamente metafilmico, ma si tratta di un ulteriore inganno … Il regista non si limita a dileggiare infatti alcuni facili e abusati escamotage, ma li inserisce un un meccanismo narrativo ancor più complesso, che prevede uno straniante procedere degli eventi, in cui nulla è ciò che sembra e tutto cela ulteriori e inattese conseguenze.

Ad un primo livello allora, chi guarda è indotto a pensare che una mera esperienza ludica si sia trasformata in una caccia all’uomo di uno o più serial killer. Quando il suddetto è persuaso di aver capito il trucco, però, repentinamente il registro cambia e viene introdotto un nuovo elemento, una svolta nella storia che lo lascia spaesato. Così sembra quasi di essere immersi in un gioco di specchi, in cui ogni cosa mostrata invero è un mendace riflesso e, fino alla fine, tutto viene ribaltato più e più volte. Così si passa dal tipico slasher ambientato tra i boschi alla Venerdì 13, a una sua smaliziata parafrasi – in senso filmico – alla The Final Girls, per poi ri-precipitare senza soluzione di continuità in quello che sembra un mortale e ingegnoso congegno tratto da Saw, per sprofondare in uno stato allucinatorio alla Shutter Island di Martin Scorsese (o se volete alla Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene, per gli amanti del muto). Infine, quando tutto pare essere stato svelato, c’è un dettaglio che piomba a perplimerci ancora – sarà una leggerezza di Preston DeFrancis e Trysta A. Bissett, che pure si sono mostrati così meticolosi lungo tutto il minutaggio? Certo che no! E’ solo il colpo di scena finale, che ancora una volta smentisce tutto ciò che lo ha preceduto.

Imprevedibile dunque nei sui innumerevoli twist, Ruin Me coinvolge fino all’ultimo minuto anche l’audience più esperta di horror, potendo contare anche su un più che discreta performance della costantemente allucinata protagonista, Marcienne Dwyer. Insomma, un ottimo slasher per gli estimatori e non, che, pur non prendendosi troppo sul serio, riesce a combinare al meglio ritmo e tensione.

Di seguito trovare il trailer ufficiale: