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Voto: 6/10 Titolo originale: Extinction , uscita: 15-07-2018. Regista: Ben Young.

Extinction | La recensione del film sci-fi di Ben Young (su Netflix)

28/07/2018 recensione film di William Maga

Michael Peña e Lizzy Caplan sono gli incolpevoli protagonisti dell'ennesimo mediocre film sci-fi distribuito da Netflix, che osa un twist ai confini della realtà ma si dimentica di costruirci intorno una storia espressiva

Extinction (2018) film netflix

Originariamente programmato per arrivare nei cinema americani lo scorso gennaio, Extinction è stato improvvisamente rimosso dal listino a soli due mesi dalla data di uscita, senza grosse spiegazioni da parte della Universal. Nel solco della tradizione di altri progetti sci-fi recenti ripudiati in qualche modo dalle loro stesse case madri – Spectral sempre della Universal (la nostra recensione), The Cloverfield Paradox della Paramount (la nostra recensione) – il film di fantascienza apocalittica è stato quindi venduto a Netflix, che lo ha ora distribuito ovunque, Italia compresa, in esclusiva. Esattamente come per i due titoli summenzionati però, anche qui ci troviamo ancora una volta davanti a una grossa delusione.

In un futuro prossimo vagamente delineato, l’addetto alla manutenzione elettrica Peter (un Michael Peña che fa quello che può) è tormentato da incubi ricorrenti di un’invasione aliena, divenendone così turbato da distaccarsi sempre più dalla preoccupata moglie Alice (Lizzy Caplan) e dalle figliolette Hanna (Amelia Crouch) e Lucy (Erica Tremblay, sorella minore del Jacob di Room). Si addormenta sul posto di lavoro e inizia a vedere misteriose formazioni luminose nel cielo, ma nessuno naturalmente gli crede e il suo capo apparentemente scettico ma comprensivo (un Mike Colter sotto utilizzato al cubo) gli suggerisce di vedere un medico del sonno.

Mentre intrattiene nel suo appartamento alcuni vicini di casa (Emma Booth e Lex Shrapnel) e altri conoscenti la sera successiva, inizia tuttavia effettivamente a verificarsi quello che aveva sognato, con edifici che a uno a uno vengono fatti saltare in aria da missili e soldati di terra in armature nere che sparano a tutti quelli che incontrano, cominciando a salire inesorabile anche nel grattacielo dove Peter e famiglia vivono. Dopo che i loro amici vengono uccisi nel caos scatenatosi, Peter, Alice e le ragazzine riescono a scappare, trovando rifugio nel complesso industriale dove lavora grazie a un tunnel segreto di cui solo lui conosceva l’esistenza perchè apparsogli in una delle precedenti ferali visioni.

Poco dopo questo punto, con l’introduzione di un invasore alieno che si presenta come “Miles” (Israel Broussard), Extinction gioca la carta del twist impossibile (o disonesto, scegliete voi), cambia marcia e svolta verso una direzione impensabile (almeno per chi non l’ha sognata prima …). Questo colpo di scena è pure abbastanza intrigante – e accenda immediatamente la spia di Black Mirror -, ma porta anche altrettanto velocemente a chiedersi perché la prima ora (sui 95 minuti complessivi!) sia stata praticamente gettata via in qualcosa che si potrebbe facilmente etichettare come Skyline: Extinction … Gli sceneggiatori accreditati qui sono Spenser Cohen e Brad Caleb Kane, ma una precedente sceneggiatura del primo circolava a Hollywood già dal 2013.

La portata del lavoro di Cohen e / o Kane nel film finito non è chiara, ma è un segreto di Pulcinella che lo script sia stato quasi completamente rielaborato dal non accreditato Eric Heisserer, nominato all’Oscar per la sua sceneggiatura di Arrival. Ci sono stati senza dubbio troppi galli nel pollaio che hanno voluto mettere becco su ciò su cui avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente Extinction, rielaborando nel mentre nemmeno troppo velatamente concetti cari a Philip K. Dick (soprattutto di Blade Runner e Atto di Forza) e affannandosi per coprire dialoghi elementari, scarsissima costruzione dei personaggi e povertà generale dell’ambientazione con CGI di serie B e sparatorie infinite.

extinction film netflix ben youngGli effetti visivi non sono infatti certo all’altezza della produzione di un grande studio, e il regista australiano Ben Young (già dietro alla mdp dell’acclamato e feroce Hounds of Love del 2016) non fa certo un favore al film – e agli spettatori … – optando per girare gran parte dei primi due atti nella quasi totale oscurità, con l’azione definita per lo più da un montaggio frenetico e incoerente. La scioccante svolta di cui sopra riesce senza dubbio a ridestare l’attenzione e a far sperare in un crescendo dignitoso – e per una ventina di minuti ce la fa -, ma sfortunatamente si esaurisce in vista del traguardo grazie a uno spiegone tanto enorme quanto goffo e del tutto insoddisfacente, e che riesce soltanto, esattamente come l’altro recente bidone di Netflix La Fine (la nostra recensione), ad accentuare l’aria generale da pilot di una serie TV in lavorazione.

In definitiva, non c’è proprio alcun mistero sul motivo per cui Universal abbia pensato di cederlo senza rimorsi al colosso dello streaming, ansioso di aggiungerlo alla sua pila di pellicole sci-fi assolutamente mediocri e prontamente dimenticate che costantemente dà in pasto agli abbonati desiderosi di contenuti sempre nuovi. Avanti il prossimo.

Di seguito il trailer italiano di Extinction, nel catalogo di Netflix dal 27 luglio: