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Recensione libro + Intervista: Ritorno al Futuro – I film, la scienza, le curiosità di G. Toro

07/07/2022 news di Alessandro Gamma

Un volume che approfondisce in lungo e in largo tutti gli aspetti della popolare trilogia di Robert Zemeckis con Michael J. Fox e Christopher Lloyd

Ritorno al Futuro - I film, la scienza, le curiosità di G. Toro

Nel 1985 arriva al cinema uno dei fenomeni cinematografici più amati e franchise più conosciuti e famosi della Universal: Ritorno al futuro (Back to the future). Con tre film all’attivo, una serie TV animata, un musical, videogiochi, molti fumetti, una sterminata produzione di giocattoli e gadget, la trilogia regala ancora a così tanti anni distanza palate di emozioni e spensieratezza a ogni nuova visione.

Ritorno al Futuro – I film, la scienza, le curiosità di Giovanni Toro (Edizioni Weird Book, con carta patinata e fotografie, 15×22 cm, pagg. 368, 29,90 euro, cover di Giorgio Finamore) ne ripercorre ora in dettaglio la produzione e i dietro le quinte, le difficoltà e le curiosità, con approfondimenti sugli effetti speciali, sui prodotti collegati, sulla colonna sonora, sull’attrazione “Back to the Future: The Ride”, sul musical, sulla scienza dei viaggi nel tempo e molto altro ancora.

Un percorso affascinante suddiviso in 6 densi capitoli tra il passato, il presente e il futuro della trilogia di Ritorno al futuro.

Abbiamo fatto una chiacchierata con l’autore per parlare allora della genesi di Ritorno al Futuro – I film, la scienza, le curiosità e della sua sconfinata passione per il lavoro di Robert Zemeckis:

Ritornoalfuturo.jpgQuando hai iniziato a lavorare sul volume, e perché hai pensato fosse ‘necessaria’ una pubblicazione del genere in Italia?

La trilogia di Ritorno al futuro fa ormai parte della storia del cinema di fantascienza e desideravo da tempo occuparmene iniziando a buttare giù qualche bozza già due anni fa. Poi, sai come funziona, ti cambiano le priorità e ti ritrovi a mettere da parte magari progetti che sono eccitanti, ma non urgenti, a favore di altri che “vanno fatti” e subito. Così ho dovuto prendere quei pochi fogli che avevo scritto e li ho ammucchiati in un cassetto, in attesa di tempi migliori insieme a tante altre idee.

L’incontro con l’editore Weird Book però ha sbloccato la situazione. Volevamo fare qualcosa insieme e dopo avergli parlato dell’intenzione di scrivere un libro tutto italiano sulla trilogia – perché in Italia non c’era nulla sull’argomento, tranne i romanzi pubblicati da Magazzini Salani sui tre film della saga – abbiamo deciso di provarci. Ho ripreso così quei vecchi fogli che avevo scritto e iniziato nuovamente a riordinare le idee. Il libro è nato dopo circa 15 mesi di lavorazioni

Tra l’altro, sul mio sito (www.giovannitoro.it) rilascio di tanto in tanto degli aggiornamenti e sto anche realizzando una sezione dedicata al libro.

A chi si rivolge Ritorno al Futuro – I film, la scienza, le curiosità?

Si tratta di un lavoro dedicato agli estimatori della saga, ma non è a mio avviso un libro assoluto di nicchia. Nel senso che il testo parla di come furono realizzati i film, delle difficoltà a cui gli autori dovettero andare incontro (e ce ne furono tanti), al successo della trilogia, del merchandising legato ai film e di tutto quello che ci gira attorno, ma può essere anche un buon compagno di viaggio per chi vuole saperne di più su come si realizza un film o su come funziona la cinematografia americana mainstream.

Alcuni capitoli poi sono dedicati alla scienza dei viaggi nel tempo, ai misteri e alle leggende che sono legate a possibili viaggiatori temporali, all’impatto culturale che ha avuto la trilogia sulla società americana. Infine potrei anche azzardare a definire questo libro come un testo formativo, perché leggendo delle vicende altrui legate alla realizzazione dei tre film, qualche lettore potrebbe arrivare anche a scoprire – come poi ho fatto io scrivendolo – una serie di regole fondamentali per la vita appresi proprio dalla lettura di quegli accadimenti.

Non è un manuale di crescita personale (non potrebbe esserlo), però a mio avviso ci sono storie che ci indicano delle soluzioni o atteggiamenti come il non mollare mai, l’importanza delle proprie scelte, il saper pazientare e così via.

Cosa ti ha dato più ‘problemi’ nella stesura del volume?

Sicuramente il reperimento delle fonti. Quando scrivo un saggio lo faccio basandomi su dei materiali esistenti e non inventati. Si chiama “saggio” e non “romanzo” proprio perché lo scrittore si basa su una serie di documenti “ufficiali” per imbastire un discorso e fare delle valutazioni che poi esporrà al lettore. Il primo film della trilogia è stato però realizzato nel 1985, ben 37 anni fa. Da allora si è scritto di tutto e di più su BTTF, e anche il contrario di tutto.

Trovare dunque fonti attendibili è stato per me un grande problema. Magari scopri un sito in cui, in una presunta intervista, Michael J. Fox dichiara qualcosa per poi scoprire invece che nel vecchio speciale di un dvd ne ha dichiarata un’altra! È in quel momento che devi fare delle scelte e decidere cosa riportare, cercando di capire dove stia l’eventuale errore. In questo caso “vince” ovviamente la dichiarazione dell’attore sul dvd perché ti fidi direttamente di quello che vedi e che senti, ma non è sempre così facile e decidere cosa inserire e cosa escludere.

In che modo la trilogia di Ritorno al futuro ti ha cambiato la vita e quando hai capito che questi film sarebbero stati così importanti per te?

Sono un ragazzo degli anni Ottanta e se devo confessartela tutta, sono molte le pellicole che mi hanno cambiato la vita. Nel senso che la passione per il cinema e gli studi dedicati ad esso nascono dall’aver visto i film degli anni Ottanta. Ritorno al futuro è per me sicuramente speciale perché presenta un personaggio – Marty McFly – con cui, da teenager, mi ci sono identificato moltissimo (ne parlo anche nell’introduzione del libro), ma non potrei mai voltare le spalle a pellicole come Ghostbusters, I Goonies, E.T. L’extra-terrestre, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Gremlins, Lo Squalo, Giochi Stellari, Navigator e tanti altri ce ne sarebbero da elencare che mi hanno dato, ciascuno a modo loro, un qualcosa che fa parte di me oggi. Diciamo che questo libro rappresenta una porzione di quell’amore incondizionato che nutro per queste pellicole. Oggi è toccato a BTTF, domani chissà, magari sarà direzionato a un’altra pellicola cult di quegli anni…

Ritornoalfuturo-ParteII.jpgC’è qualcosa che proprio non ti è piaciuta dei film Ritorno al futuro o che avrebbero dovuto sviluppare diversamente?

No, credo che i tre film siano perfetti così. Una trama costruita come un orologio svizzero, personaggi che agiscono esattamente come devono, una musica trascinante, effetti speciali degni di essere così chiamati. Non penso che si potesse fare di meglio in quel decennio.

Cos’hanno di speciale questi film e questi personaggi?

Credo che sia difficile rispondere a questa domanda perché ognuno di noi reagisce in maniera diversa alle storie del grande schermo. Posso solo parlarti di quello che BTTF è stato per me. Ho vissuto gli anni Ottanta da teenager e quindi ho assorbito tutto quello che quel periodo aveva da darmi e quel decennio è stato assolutamente ed emotivamente “a stelle e strisce”.

Accendevi la televisione e vedevi Michael Knight scorrazzare dentro la sua Supercar, poi cambiavi canale e un tizio di nome Ralph volava dentro un pigiamino regalato dagli alieni, in edicola Spiderman e Superman la facevano da padroni, nei giocattolai He-Man e i Dominatori dell’Universo ti facevano strabuzzare gli occhi e poi il Commodore 64 ti faceva sognare, la Harley Davidson di più, e ancora, andavi al cinema e dei ragazzi erano in cerca di Willy l’Orbo e tu ti sentivi come loro nelle campagne del tuo piccolo paesino oppure vedevi Rocky menare il sovietico e ti dicevi che prima o poi saresti dovuto andare a fare pugilato.

Insomma, potrei continuare ancora per molto parlandoti della musica e dei videoclip, delle pubblicità della Marlboro Country, delle feste a tema in stile college, del Wrestling e così via. Per quello che mi riguarda credo di aver vissuto una realtà in parallelo: stavo in Italia, ma “vivevo” e sognavo gli USA. Allora non c’era internet quindi molte cose arrivavano solo tramite il cinema, la televisione o i giornali. Immagino che se allora avessi avuto una connessione, com’ero affamato di informazioni sugli Stati Uniti, sono sicuro che sarei impazzito davanti a un monitor.

Gli anni Ottanta sono stati, per quello che mi riguarda, la tempesta perfetta perché hanno unito insieme la mia passione per il cinema (o comunque la produzione immaginifica americana a più livelli), la tecnologia e il mito americano. Quando dunque ho visto Ritorno al futuro per la prima volta, è stato per me amore a prima vista.

Il viaggio nel tempo soddisfaceva la mia voglia di fantascienza e del “posso cambiare le cose”, la DeLorean il desiderio di avere una macchina fighissima, Doc era l’amico “responsabile” ma pazzo come lo ero io in quel decennio e Marty…Marty aveva i miei stessi desideri e problemi. Non suonavo, ma avevo altri sogni che erano per me in salita, come lo erano quelli da musicista di Marty. Lui andava sullo skate, io ero un piccolo campioncino locale sui pattini.

Tra le altre cose indossavo sempre delle Nike con la striscia rossa. Questo è stato un caso, per la verità, ma ti assicuro che l’identificazione è stata molto, ma molto forte. La storia, le situazioni, l’elemento fantastico del primo film (e degli altri due poi) sono stati per me un vero e proprio detonante. Gli effetti speciali mi hanno colpito più di tutti. Non tanto però per come erano realizzati o perché migliori degli altri, ma perché avevano una loro stessa estetica che combaciava con gli effetti degli altri film del periodo.

Questo mi portava a vedere le tutte quelle pellicole, almeno i film di genere fantastico o fantascientifico, all’interno di una sorta di grande continuità visiva che mi affascinava e che poi mi ha portato a iniziare a studiare il cinema.

Hai provato a chiedere delle interviste a qualche protagonista (attore, troupe o affini)? Hai avuto modo di incontrarne qualcuno?

Nonostante i miei sforzi, non sono riuscito a contattare nessuno. Sembrerebbe assurdo al tempo delle connessioni digitali in cui è possibile connettersi con chiunque in ogni angolo della Terra, ma non è così semplice e infatti non ci sono riuscito. Ho tentato, per esempio, di intervistare Alan Silvestri. In Italia viene spesso, nonostante però ci fossero in mezzo contatti per così dire “ufficiali” non sono riuscito a cavare un ragno dal buco. Idem per Bob Gale e per alcuni della troupe.

O meglio, ad un paio della troupe sono riuscito anche a scrivergli, ma poi non c’è stato un seguito. Adesso è probabile che mi sia giocato le carte sbagliate o che non abbia suscitato interesse. Oppure è probabile ancora che io non abbia insistito più di tanto (a volte è condizione necessaria). Come vedi mi addosso tutte le colpe. Magari invece erano loro a non essere interessati all’intervista.

Ritornoalfuturo-ParteIII.jpgCredo però che, in simili casi, bisogna evitare di cercare l’incontro a tutti i costi. Anche perché – ma è una mia idea personale – spesso molti di quelli che hanno già rilasciato centinaia di interviste su un dato argomento poi si scocciano nel ripetere sempre le stesse cose. Per quanto mi riguarda avrei posto anche domande diverse, ma non sapremo mai le loro risposte. Almeno per il momento.

Pensi che un quarto film sia possibile? E una versione seriale in TV? Esistono già dei fumetti con storie ‘adattabili’ volendo …

Gli autori hanno sempre dichiarato di non voler fare un quarto film. I problemi poi di salute di Michael riducono queste possibilità allo zero assoluto. Una soluzione potrebbe essere quella di fare un film animato o “sintetizzato” alla Avatar, per capirci, dove i personaggi sono digitalizzati. A quel punto le voci sarebbero degli originali e i personaggi ricostruiti con l’uso di tecnologie attuali, ma l’appeal non sarebbe di certo lo stesso.

L’altra soluzione potrebbe essere quella di un reboot della saga con altri attori, ma c’è un “ma” immenso, grandissimo, insormontabile: per tutti Marty sarà solo e soltanto Michael J. Fox (com’è giusto che sia) e Doc il buon Christopher Lloyd. Se proprio dovessi azzardare una fantasia, remota, remotissima di vedere altri attori a loro posto, potrei dire di vedere bene nei panni di Doc l’attore Jim Carrey che da sempre riesce a dare una vena di follia ai suoi personaggi e penso che offrirebbe a Doc una nuova linfa, mantenendo nel contempo gli elementi del personaggio originale. Al posto di Marty la vedo dura.

Si potrebbe provare con qualche attore che ultimamente è saltato alla ribalta e che potrebbero prendere il posto di Michael, ma tenderei nell’evitare, in questo caso, di usare attori già “sfruttati” o che in qualche modo sono legati a personaggi importanti. Per me un buon Marty potrebbe essere il belloccio di Stranger Things, Joe Keery che di Michael ha molto, almeno da un punto di vista dell’atteggiamento, mettiamola così. E in ogni caso la storia potrebbe diventare “digeribile” solo se posta a livello di timeline alternative. Chi ha letto il libro sa di cosa parlo 😉

Hai visitato le location dei film di Ritorno al futuro?

Non ancora, ma sono un dottorando in Scienze della Comunicazione e Studi Sociali con una ricerca sul cinema degli effetti speciali. L’idea è quella di fare un soggiorno all’estero per approfondire questi argomenti. Che non sia quello il momento per andare in California e vedermi tutte le location? Chi lo sa! Prima però devo trovare i soldi. Magari un Grande Almanacco Sportivo del passato potrebbe aiutarmi nell’impresa…

Sei un collezionista di cimeli legati alla trilogia di Ritorno al futuro?

Non in senso stretto. Mi capita di tanto in tanto di comprare qualcosa. Ad esempio ultimamente ho acquistato i playset dei Playmobil dedicati a Ritorno al futuro, ma non vado oltre. C’è gente che fa invece solo questo e io li invidio, ma non potrei mai farlo sia per un discorso logistico che, soprattutto, economico. E poi ricordi quello che dicevo poco prima? Essendo un appassionato di cinema e in particolare di quello degli anni Ottanta dovrei allora comprare la qualunque, non solo oggetti su BTTF. Se vogliamo il divorzio…

Di seguito il trailer del primo Ritorno al futuro: