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Recensione libro | Zodd. Alba di sangue di Gabriele Campagnano

16/04/2020 news di Raffaele Picchio

Il primo volume della saga 'grimdark' è un esaltate e imperdibile mix di ultraviolenza senza freni che mescola le più disparate influenze estreme in un furioso fantasy sconvolgente e nero come la pece come raramente si è letto prima. Si tengano però a debita distanza tutte le anime candide

Zodd. Alba di sangue di Gabriele Campagnano

Esiste un regno spaccato da una sorta di atroce guerra tra fazioni religiose di fanatici impazziti e assassini. Violenza, caos e disperazione trionfano su ogni cosa. E c’è un male assoluto proveniente da altre dimensioni, raccapricciante e totale che sta per esplodere investendo chiunque. In tutto questo seguiamo quattro personaggi ognuno di estrazione diversa, ognuno convivente con un proprio orrore indicibile che professa e che in qualche modo saranno per quanto distanti si troveranno ad incrociare le strade. Ma non c’è salvezza, non ci sono eroi (tanto meno anti eroi): c’è solo il male puro che trionfa su ogni cosa.

Sono queste le coordinate su cui si muove Zodd. Alba di sangue, esaltante lavoro di Gabriele Campagnano, fondatore del seguitissimo sito Zhistorica e grande studioso e appassionato di storia (su cui vertono le sue prime pubblicazioni), qui al suo esordio in un contesto di fantasia puramente “grimdark”: ma scordatevi roba tipo George R. R. Martin e compagnia bella, perché il suo Zodd. Alba di sangue è qualcosa di assolutamente deflagrante e che richiede uno stomaco che dire di ferro è un eufemismo per essere affrontato.

Zodd. Alba di sangue di Gabriele Campagnano (2)Provate ad immaginare un mix tra il Devilman di Go Nagai, il Berserk di Kentaro Miura, La Cosa carpenteriana, le visioni infernali di Hieronymus Bosch, il medioevo nichilista di L’amore e il sangue, i mondi di Hidetaka Miyazaki, gli scritti di Brian Keene o di Edward Lee, il Conan e il Solomon Kane di Robert Ervin Howard, tutto frullato insieme e compresso in un solo lavoro: ecco solo così, forse, si può appena percepire cosa può trovarsi all’interno di questo di lavoro che spazza via ogni immaginario precedente di fantasy “horror”conosciuto con una furia belluina che lascia tramortiti.

Le quasi 500 pagine di cui è composto questo primo volume (prepariamoci a una saga) scorrono via velocissime come i fiumi di sangue che racconta, e se la scelta narrativa adottata da Gabriele Campagnano di iniziare la sua avventura in medias res frammentando punti di vista senza dare alcuna coordinata introduttiva iniziale può inizialmente spiazzare il lettore, nel momento in cui si cominciano a mettere insieme tutte le tessere del puzzle il libro ti è già entrato dentro come un virus scatenando una fame insaziabile che non si placa mai fino all’ultima pagina. E non parlo di “fame” a sproposito, perché in Zodd. Alba di sangue il cannibalismo più atroce è uno dei tanti elementi cardine su cui rotea l’intero romanzo.

Anche il meccanismo di empatia verso dei personaggi bestiali e inconcepibili è gestito in modo intelligente, perché se nelle prime fasi si prova quasi una repulsione nei confronti di ogni loro azione, con l’avanzare della storia si rimarrà sorpresi quanto invece abilmente sono stati costruiti bene questi “mostri” e di quanto ci ritrovi letteralmente a sanguinare con loro. Gabriele Campagnano utilizza uno stile molto duro, cinico e sboccato, pieno di blasfemie e bestemmie, ma mai che tutto questo suoni una volta di troppo gratuito per il mondo che costruisce.

Certo ogni tanto la furia iconoclasta sfugge un pochino di mano e qualche margine di miglioramento nella “gestione” di questi elementi è auspicabile, sopratutto per quanto riguarda l’efficacia stessa dello “shock” in cui spesso si arriva a quel limite dove oltre si può rischiare di ottenere una certa “assuefazione” da parte del lettore che potrebbe depotenziare l’opera. Fortunatamente questo viene perlopiù scongiurato, anche perché Gabriele Campagnano riesce a far convivere tutto questo anche con la sua profonda conoscenza di Storia e battaglie militari (ad occhio si può notare qualche parallelismo tra Impero Imadiano e i suoi culti politeisti con l’Impero Romano, il monoteista culto di Muriel e la sua legione con il cristianesimo, ecc.) senza che questa sua passione primaria in qualche modo vada ad appesantire il racconto con lungaggini che possono rompere il ritmo anzi, l’epica che improvvisamente esplode nella furiosissima battaglia finale lascia veramente senza fiato.

zodd libroCerto, durante la lettura di Zodd. Alba di sangue non ci si ferma davanti a niente e nulla è lasciato all’immaginazione del lettore: cannibalismo, pedofilia, stupri, torture, umiliazioni, disprezzo e ultraviolenza verso ogni forma di vita trasudano copiose e continue senza risparmiare nessuno, e mai come questa volta chi decide di avventurarsi deve essere VERAMENTE predisposto mentalmente a leggere qualcosa che supera ogni confine possibile di quanto si sia visto e letto negli ultimi anni. Ad impreziosire ulteriormente il gran valore del libro è giusto citare anche le illustrazioni di Francesco Saverio Ferrara che accompagnano di tanto in tanto la narrazione.

Alla fine si rischia di provare una vera e propria astinenza in attesa di un secondo volume (attualmente in lavorazione) che porti avanti la storia che ahimè si conclude con un cliffhanger incredibile proprio sul più bello, ma la soddisfazione di avere tra le mani finalmente un fantasy così puro, anarchico e libero da ogni costrizione o freno “commerciale” capace di piegare a suo favore l’indipendenza che sceglie di abbracciare così con orgoglio, è qualcosa di assolutamente esaltante e che merita ogni supporto possibile. “Fottuti gli Dei!”.

È possibile acquistare Zodd. Alba di sangue direttamente sul sito Zhistorica assieme alle prime 140 pagine in anteprima gratuita.