Voto: 7/10 Titolo originale: 雲のむこう、約束の場所 , uscita: 20-11-2004. Regista: Makoto Shinkai.
Oltre le nuvole, il luogo promessoci | La recensione del film animato di Makoto Shinkai
04/04/2017 recensione film Oltre le nuvole, il luogo promessoci di Sabrina Crivelli
Primo lungometraggio animato del regista giapponese, troviamo nella pellicola le radici della meravigliosa e poetica produzione successiva
Primo lungometraggio animato scritto e diretto di Makoto Shinkai, insieme a Yoshio Suzuki (Il gatto con gli stivali), Oltre le nuvole, il luogo promessoci (Kumo no mukô, yakusoku no basho) risale al lontano 2004, troviamo in questo lavoro ancora in parte acerbo le radici della meravigliosa e poetica produzione successiva. Inedito in Italia, dopo l’incredibile e meritato successo di Your Name (la recensione), il film verrà distribuito per la prima volta nelle sale italiane l’11 e 12 aprile per un evento speciale di due giorni via Nexo Digital e Dynit.
Come sovente nei suoi lavori, protagonisti sono dei ragazzi in età scolare, Hiroki Fujisawa, Takuya Shirakawa e Sayuri Sawatari; i tre vivono in un futuro alternativo, in cui il Giappone è stato spartito tra l’Unione, al Nord, e una zona controllata dagli USA, al Sud, un po’ come successe per la Germania nel Secondo Dopoguerra. In particolare, dopo anni di separazione il territorio viene riunito negli anni ’90 e la sola zona circostante Hokkaido rimane isolata e occupata dalla prima fazione, che mantiene il proprio presidio grazie a una torre dalle dimensioni smisurate, che racchiude una misteriosa arma al suo interno capace di proiettare il mondo intero in un universo parallelo.
Tale misteriosa creazione umana è oggetto delle curiosità di Hiroki e Takuya, che nel tempo libero si incontrano per costruire un aereo, sorvolarlo e scoprire cosa celano le sue altissime mura. Al duo si aggiunge poi Sayuri e si ripromettono di compiere insieme il viaggio nel cielo, ma la ragazza ad un certo punto scompare nel nulla. Se inizialmente sembra che il trio si sia inevitabilmente separato con lo scorrere degli anni, come naturale effetto della crescita, il destino li riconduce infine a vivere quell’avventura che avevano vagheggiato molti anni prima.
Il fato, legami indissolubili e un lirismo nostalgico, Oltre le nuvole, il luogo promessoci mostra tutti quegli aspetti che poi gli estimatori di Shinkai hanno imparato ad apprezzare nel tempo. La fanciullezza è delineata sin dalla sua prima pellicola dal maestro nipponico come un poetico luogo promesso, quello del ricordo irripetibile e perduto per sempre, che si staglia lontano nella mente e si contrappone a un presente vuoto, grigio, disperato. Ammantato di quell’impalbabile romanticismo tipico delle pellicole giapponesi, la tenerezza del rapporto d’amore fanciullesco, meglio un’amicizia speciale in attese di tramutarsi in altro fatta di lievi rossori del viso e dialoghi impacciati su un treno regala quell’innocenza qui ormai perduta nel tratteggiare un sentimento così puro da essere disarmante e così duraturo da sconfiggere il tempo, la distanza e perfino un coma terribile, quanto misterioso nelle cause.
Come in 5 centimetri al secondo (la recensione), suo capolavoro assoluto, la vita in tutta la sua crudeltà allontana due anime affini legate da un vincolo però indissolubile, la lontananza porta ad una disperata apatia, come se l’altro fosse l’epicentro dei sentimenti possibili e la nostalgia divorasse ogni possibile futuro. Differenti nell’epilogo, amarissimo il suddetto, più lieto quello di Oltre le nuvole, il luogo promessoci, c’è tuttavia in nuce un affine sensazione di fondo, quel rimpianto per un passato che non si può dimenticare.
Per ciò che concerne infine estetica del film, non sono ancora stati raggiunti gli apici del disegno visto in alcune opere come Il giardino delle parole (Kotonoha no niwa), dove viene tratteggiato un luogo magico, peraltro davvere esistente nella metropoli nipponica (potete dare uno sguardo alle foto dei luoghi di Tokyo che hanno ispirato le tavole di Shinkai), in cui viene riprodotto ogni dettaglio fino alle gocce di pioggia sulle foglie d’un verde intenso, in una composizione lirica e incredibilmente realistica.
Nel film del 2003 il regista non è ancora giunto a un tale livello tecnico, si percepisce ancora qualche insicurezza nel tratto, soprattutto nei personaggi, al contempo si vede già l’amore per i paesaggi sconfinati, l’attenzione e la meraviglia nel rappresentare la natura, o i giochi luminosi dei raggi solari al tramonto luce del sole. Dal ricorso alla CGI integrata con grafica 2D vettoriale risulta comunque un ottimo effetto complessivo, il cui unico vero appunto sta nella rappresentazione dall’alto un po’ posticcia della torre misteriosa, che al suo interno contiene una sorta di vortice non proprio riuscitissimo.
Nell’insieme un ottimo debutto nel lungometraggio anime, Oltre le nuvole, il luogo promessoci ci fornisce un ulteriore importante sguardo sul corpus di Shinkai ed è una pellicola che per essere goduta appieno andrebbe vista su grande schermo; encomiabile dunque il lavoro di recupero portato avanti da Nexo Digital e Dynit che permette l’approdo al cinema di una tappa comunque fondamentale del maestro giapponese.
Di seguito il trailer ufficiale italiano:
© Riproduzione riservata