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Titolo originale: Big Trouble in Little China , uscita: 30-05-1986. Budget: $25,000,000. Regista: John Carpenter.

Riflessione | Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter: da flop a cult

18/02/2020 news di William Maga

Vediamo come, nonostante una campagna pubblicitaria sbagliata, critiche negative e flop al botteghino, il fanta-action del 1986 con Kurt Russell e Kim Cattrall è divenuto uno dei film più amati e citati del regista

grosso guaio a chinatown film 1986

È solo una questione di riflessi. L’1 luglio del 1986, Grosso guaio a Chinatown (Big Trouble in Little China) di John Carpenter – sua quarta collaborazione con la star Kurt Russell dopo Elvis, Fuga da New York e La Cosa – arrivava nei cinema americani. Questo film è stato – e rimane – molte cose, ma il successo al botteghino non è certo tra queste. Il pubblico, che era maggiormente preparato ad accettare i più tradizionali Aliens – Scontro Finale (la recensione) e Top Gun quell’estate, non aveva infatti idea di come reagire al film, che John Carpenter aveva definito di genere “action / avventuroso / comico / di kung fu / storia di fantasmi / monster movie”. E così, l’investimento di 25 milioni di dollari da parte della 20th Century Fox divenne velocemente una ‘oggetto misterioso’ che venne tolto dal cartellone prima che avesse la possibilità di raggiungere gli spettatori, che non ebbero alla fine modo di scoprire il suo peculiare fascino dato dalla mescolanza di generi.

Dopo oltre 30 anni, diamo allora uno sguardo alla storia di Grosso guaio a Chinatown, esplorando come le peripezie che ha dovuto affrontare prima di raggiungere l’inaspettato status di cult di cui gode oggi.

grosso guaio a chinatown pubblicità 1986Sissignore, non si preoccupi, il suo assegno è nella buca delle lettere!

Originariamente, Grosso guaio a Chinatown nacque, stranamente, come un western. La prima bozza degli sceneggiatori Gary Goldman (in seguito su Atto di Forza) e David Z. Weinstein vedeva infatti il protagonista Jack Burton nel Vecchio West, alla ricerca della Chinatown del 1880. Per aggiustare le cose e ambientarlo ai giorni nostri, il noto sceneggiatore W. D. Richter, reduce dalla regia di Le avventure di Buckaroo Banzai nella quarta dimensione, fu allora chiamato per un’operazione di drastica riscrittura. Goldman e Weinstein si rifiutarono, e alla fine le loro lamentele finirono addirittura in una contesa con la Writers Guild che portò la coppia a ricevere ugualmente una menzione nei crediti del film per il loro lavoro iniziale, con Richter che ottenne invece sullo schermo un “adattato da …”.

Questo non fu certo l’unico problema che Grosso guaio a Chinatown ebbe prima della sua uscita nelle sale – compresa una corsa per battere sul tempo il vagamente affine Il Bambino d’Oro con Eddie Murphy. Il più famigerato problema di produzione fu l’auto manomissione da parte dello studio, che tentò di alleviare il “problema” con il suo personaggio principale, il volutamente non eroico Jack Burton. Nel corso degli anni successvi, sia John Carpenter che Kurt Russell hanno più volte parlato dell’inettitudine generale di Burton, menzionando quanto invece sia interessante notare come sia il Wang Chi interpretato da Dennis Dunn ad essere il vero eroe di Grosso guaio a Chinatown.

Nel commento audio presente su DVD e Blu-ray al film, il regista osserva che Jack Burton “pensa di essere molto più capace di Wang Chi“, con Kurt Russell che fa eco a questa affermazione con il molto più definitivo “crede che lui sia inutile“. Con un pubblico degli anni ’80 che ormai aveva preso familiarità con l’eroe macho e letale alla John Rambo piuttosto che con lo spocchioso bellimbusto alla Jack Burton, lo studio iniziò prevedibilmente a innervosirsi, con l’allora capo della Fox Barry Diller che istruì John Carpenter su come filmare il prologo di Grosso guaio a Chinatown inserendo il personaggio di Egg Shen (Victor Wong) che dice un avvocato: “Dobbiamo tutto a Jack Burton”. Tuttavia, una volta che il film inizia davvero, il protagonista viene ancora tratteggiato come uno spaccone senza troppo sale in zucca, sebbene alla fine il male venga ugualmente sconfitto.

Con quella preoccupazione circa la reale forza del personaggio di Jack Burton, sicuramente lo studio fece allora di tutto per suscitare interesse ‘preventivo’ nella gente, giusto?

programmazione cinema USA 1986Tranquillizzatevi tutti, sono vivo!

“Esiste un mondo nascosto in cui un male antico tesse un mistero moderno”. Queste parole sono pronunciate nel fuorviante trailer originale di Grosso guaio a Chinatown, che minimizza l’umorismo insito nel film prima della tagline “Jack Burton sta arrivando per salvare la vostra estate”. Naturalmente, a questo punto della promozione nessuno sapeva chi diavolo fosse Jack Burton, ma ciò non impedì ai dirigenti dell’ufficio marketing della Fox di intraprendere una campagna pubblicitaria da 3 milioni di dollari chiedendo proprio ai potenziali spettatori: “Chi è Jack Burton?” (una domanda a cui John Carpenter e Kurt Russell rispondono deliziosamente all’inizio del commento audio con un laconico “Chi cazzo se ne frega??”). Potete vedere uno di questi annunci sopra. È interessante notare come la Universal ebbe un successo leggermente migliore quattro anni dopo, quando ricorse ad una campagna simile per Darkman di Sam Raimi.

Nel frattempo, più veloce di quanto si possa dire “fantastico progetto della vanità”, i Coupe De Villes – un gruppo composto da John Carpenter e dai suoi frequenti collaboratori Tommy Lee Wallace (Halloween III) e Nick Castle (interprete di Michael Myers nel primo Halloween del 1978) avevano pubblicato un delizioso video musicale per la title track di Grosso guaio a Chinatown. Stranamente, non ottenne una rotazione fortissima sulle TV americane.

Nonostante i dubbi sforzi promozionali da parte della Fox, comunque, Jack Burton non era riuscito per niente a far breccia nell’immaginario collettivo quando il Pork Chop Express arrivò nei cinema come stabilito.

Sì lo so, c’è il problema che ti conoscono

Come detto, il 1° luglio 1986, Grosso guaio a Chinatown fece il suo debutto accompagnato dalle disastrose recensioni da parte di noti critici americani come Gene Siskel e Roger Ebert, che si lamentavano “della quantità ridicola di effetti speciali” o del “perché mai dovrei preoccuparmi di questi personaggi?”.

Ahia.

Allora, a parte il marketing fallimentare di uno studio che non aveva compreso del tutto il film che stava lanciando, quali altri motivi possono essere attribuiti al fallimento iniziale di Grosso guaio a Chinatown? Sicuramente era in anticipo sui tempi, senza contare un affollatissimo mercato cinematografico estivo, che certo non gli facilitò l’emersione. Nell’immagine d’epoca sopra, potete vedere alcuni dei concorrenti coi quali il film di John Carpenter dovette scontrarsi nel 1986:

grosso guaio a chinatown happy meal 1986Karate Kid II – La storia continua …, Una pazza giornata di vacanza, Commando, Labyrinth, Corto circuito e … Pirati.

Ebbene, quasi tutti i titoli citati incassarono benissimo e divennero successi al botteghino. Una concorrenza abbastanza brutale di per sé. Poi, come se non bastasse, a dare il colpo di grazia arrivò Aliens – Scontro Finale di James Cameron due settimane dopo, diventando il film di genere col miglior incasso dell’anno.

Non che questa sia stata la fine di Grosso guaio a Chinatown, neanche un po ‘.

Sarà necessario un tempismo al decimo di secondo!

Apparentemente realizzando che il loro studio a cui facevano capo aveva fatto un pessimo lavoro, CBS Fox home video decise di inviare contenitori per alimenti da ristorante cinese promozionali interamente decorati con le immagini del film nei negozi di tutta la nazione. Dopotutto, questa era l’era del boom dell’home video e il noleggio combinato con le frequenti trasmissioni televisive via cavo di Grosso guaio a Chinatown significava che le persone potevano finalmente rispondere alla domanda su chi fosse Jack Burton!

Il passaparola, gli articoli su fanzine e popolari pubblicazioni come Starlog e Cinefantastique aiutarono così il film di John Carpenter a trovare altri fan. La fama stava crescendo e, esattamente come Jack Burton e gli altri dopo aver bevuto la misteriosa pozione preparata da Egg Shen, era pronta a diventare inarrestabile.

… e che le ali della libertà, non perdano mai le piume!

Nel 1986, gli unici gadget disponibili di Grosso guaio a Chinatown era una spilletta promozionale e un poster, che si potevano però trovare soltanto alla Convention sulla fantascienza, così come la citata colonna sonora. Nemmeno un pressbook tascabile o una versione romanzata del film erano disponibili.

Incredibilmente, per, venne messo sul mercato un videogioco.

grosso guaio a chinatown videogiocoDisponibile per la console Commodore 64, il gioco era un mix di Kung Fu Master e degli eventi raccontati nel film (ma non era così bello come potrebbe sembrare dalla descrizione …). Fortunatamente, il merchandising di Grosso guaio a Chinatown è via via aumentato di pari passo con la sua reputazione.

Una serie di action figure ora piuttosto difficili da trovare distribuite da Mirage / N2 Toys arrivò nei negozi per un breve periodo nel 2002, prima di sparire e ricomparire su eBay a prezzi elevati. Poi c’è stato nel 2014 il fumetto della BOOM!, che funge da sequel e che è andato bene nelle vendite (e si trova ancora facilmente.

Infine, la beneamata Funko ha provveduto qualche tempo dopo a realizzare una linea delle sue popolari Re-Action figure e delle Pop!, senza dimenticare le t-shirt e tutte le pubblicazioni tematiche uscite per celebrare i 30 anni del film.

Abbiamo fatto tremare i pilastri del cielo! Non ti pare?

In definitiva, Grosso guaio a Chinatown di John Carpenter rimane una ‘stranezza’ cinematografica, una gioiosa e irripetibile miscela di stili e generi vari con un eroe niente affatto tradizionale e dall’infinito numero di battute da citare a memoria, oltre che un iconico villain (il temibile Davi Lo Pan di James Hong rimane ancora oggi il soggetto preferito di moltissimi street artist negli Stati Uniti).

Anche se il remake a lungo minacciato con Dwayne Johnson dovesse alla fine arrivare nei cinema, nulla può ormai esser fatto per intaccare minimamente la genialità dell’originale.

Ai link trovate invece 47 curiosità sulla lavorazione e l’intervista esclusiva a Craig Caton, effettista che ha lavorato alla costruzione dell’Inferno dei peccatori a testa in giù.

Vi lasciamo con i saggi consigli del vecchio Jack Burton: