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Voto: 5/10 Titolo originale: Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem , uscita: 31-07-2023. Budget: $75,000,000. Regista: Jeff Rowe.

Tartarughe Ninja: Caos Mutante, la recensione del film animato di Jeff Rowe

30/08/2023 recensione film di William Maga

Il franchise torna al cinema in una versione destinata esclusivamente ai giovanissimi, astenersi maggiorenni e nostalgici

Tartarughe Ninja - Caos mutante (2023) film

A quanto pare, non c’è proprio modo di obliare la bizzarra e storica collaborazione con Vanilla Ice, come dimostrano i deludenti sforzi cinematografici e televisivi del franchise delle Tartarughe Ninja visti negli ultimi tre decenni.

Tartarughe Ninja: Caos Mutante (Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem) è ora l’ennesimo tentativo di rivitalizzare il brand e le sue espressive animazioni riescono quasi nell’intento, conferendo uno stile distintivo all’ultima fatica per il grande schermo del quartetto mascherato che combatte il crimine di NYC.

Tuttavia, un tale brio estetico non può riabilitare completamente le sorti di una saga che non è mai stata particolarmente ‘cool’ fin dall’inizio e che non è invecchiata benissimo da allora, né può farlo una sceneggiatura co-scritta da Seth Rogen e Evan Goldberg che si sforza vanamente di aggiornare le scorribande degli eroi dalla pelle verdastra per il pubblico di giovanissimi del 21° secolo.

L’unico biglietto da visita che Tartarughe Ninja: Caos Mutante ha da spendere col pubblico over 10 è la sua estetica: il lavoro dei tecnici della Mikros Animation è di una qualità iper-reale che mette in risalto le pennellate (artificiali) che tratteggiano i personaggi e gli ambienti.

Il film diretto da Jeff Rowe è infatti realizzato interamente in una CGI che imita il disegno tradizionale a mano, con le sue superfici (i muri delle fogne, i grattacieli, le nuvole di fumo esplosive) abbellite da linee audaci e ‘scarabocchiate’.

Tartarughe Ninja - Caos mutante (2023) posterTale approccio ricorda – a prima vista e solo superficialmente – quello clamoroso di Spider-Man: Across the Spider-Verse (la recensione) ma, purtroppo, il paragone si rivela presto non esattamente lusinghiero: mentre il kolossal di Dos Santos, Powers & Thompson è una bizzarra e avanguardistica amalgama degli stili più disparati, questo ennesimo reboot di TMNT opta per un’unica idea e tira dritto, salvo una breve sequenza fantasy che ha l’estetica dei disegni di un bambino.

Sebbene Tartarughe Ninja: Caos Mutante tenti qualcosa di formalmente ‘nuovo’, per il resto è molto meno avventuroso del precedente I Mitchell contro le macchine di Jeff Rowe (la recensione).

Un breve prologo racconta come, 15 anni fa, il dottor Baxter Stockman cercò di alleviare la sua solitudine creando una nuova famiglia grazie a un siero mutante verde – successivamente chiamato “ooze” – in grado di trasformare insetti e animali in bestie umanoidi.

Sfortunatamente, la sua malvagia rivale Cynthia bramava quella pozione e, in un’incursione violenta e caotica delle sue forze speciali nel laboratorio di Stockman, l’amata mosca dello scienziato riuscì a sfuggire alla morte e una fiala di ooze rotolò attraverso una grata e poi nelle fogne, dove ricoprì quattro tartarughine neonate e il ratto adulto, Splinter, che le trovò.

Nel 2023, Splinter è adesso l’apprensivo padre surrogato di Leonardo, Donatello, Michelangelo e Raffaello, tartarughe adolescenti che prendono il nome da alcuni grandi del Rinascimento, anche se Tartarughe Ninja: Caos Mutante non allude minimamente a queste radici storico-artistiche (i nomi dei protagonisti sono abbreviati in Leo, Donnie, Mikey e Rafi). Piuttosto, sceglie di concentrarsi sui riferimenti moderni che il suo pubblico di adolescenti conoscerà, da Beyoncé e Chris Pine a Batman e gli Avengers, passando per L’Attacco dei Giganti, Tokyo Drift e Wendy Williams.

Le Tartarughe Ninja sono sempre state ‘giovanili’ e il film di Jeff Rowe asseconda ovviamente il suo target demografico, con una Tartaruga che fa twerking e con la loro nuova amica umana April O’Neill – una reporter liceale alle prime armi – che vomita incontrollatamente davanti alla telecamera a causa del nervosismo. Data l’immaturità generale del tutto, il fatto che non ci sia umorismo becero dovrebbe essere preso come una piccola vittoria.

Se non fosse ancora chiaro, gli adulti non troveranno molto a cui aggrapparsi qui, a meno che non siano di quelli che si dilettano con i personaggi che usano gerghi contemporanei; l’unico appiglio di Tartarughe Ninja: Caos Mutante per gli spettatori over 10 che non sono al cinema per accompagnare figli o nipotini è così la colonna sonora, che – abbastanza inspiegabilmente comunque – utilizza brani anni ’90 (“No Diggity” dei Blackstreet, “I Like It Raw” degli Ol’ Dirty Bastard, “Can I Kick It?” degli A Tribe Called Quest ecc.) per evitare che si addormentino già prima del secondo atto. In ogni caso, il tono estremamente infantile non è la campana a morto per il film, e il suo stile da graphic-novel è vivace a minuti alterni.

L’azione orchestrata da Jeff Rowe è dinamica e fa quanto basta per scolpire la personalità dei suoi protagonisti: Leonardo, il leader imbranato e bonaccione; Michelangelo, il simpaticone chiassose; Donatello, il fratello secchione con il bastone; e Raffaello, quello grosso e testardo. Nessuno di loro è particolarmente accattivante, ma sono fedeli alle loro origini.

La sceneggiatura di Seth Rogen ed Evan Goldberg (scritta insieme a Jeff Rowe, Dan Hernandez e Benji Samit) è verbalmente iperattiva e narrativamente lineare nel trattare il tema evergreen del ‘diverso’ (colore della pelle, genere, orientamento sessuale o religioso scegliete voi) che chiede soltanto di essere amato e non più deriso e ostracizzato.

Ardentemente desiderose di far parte del mondo umano di cui Splinter non si fida per niente, le Tartarughe fanno ugualmente amicizia con April, assecondano i loro impulsi eroici e si imbattono presto in un grosso signore del crimine, la cui banda ha fatto notizia ai notiziari rubando attrezzature ad alta tecnologia.

tartarughe ninja caos mutante film 2023 splinterIl cattivo in questione si rivela essere proprio il cresciuto Superfly, l’ex cavia di Stockman, che condivide il desiderio di accettazione e ‘normalità’ delle Tartarughe. Il problema sono i suoi metodi, perché Superfly intende costruire una macchina che trasformerà ogni umano del pianeta in un mutante. Ne conseguono combattimenti caotici, tra cui un inseguimento in auto per le strade trafficate di New York e una resa dei conti finale nell’affollata Midtown tra il quartetto e un Superfly orribilmente potenziato in versione kaiju.

Considerando la partecipazione primaria di Seth Rogen sia come sceneggiatore che come doppiatore (dà la voce al facocero Bebop), è sorprendente che Tartarughe Ninja: Caos Mutante ci vada così piano sui colpi bassi, non solo in termini di trama ma anche per quanto riguarda la sua vena comica.

Non viene pronunciata infatti una sola battuta ispirata nel corso dei 100 minuti; piuttosto, la maggior parte delle energie  viene blandamente spesa in accenni di routine all’amore delle Tartarughe per la pizza, in un’unica occasione in cui viene urlato il loro tormentone “Cowabunga” e in ripetute battutine sulla paura del quartetto di essere ‘munto’ dagli umani.

Nel frattempo, la narrazione procede approssimativa, tanto che Cynthia viene tratteggiata a malapena e messa da parte senza troppe cerimonie, e gli eterogenei compagni di Superfly – che si tratti dell’amante dello skate Mondo Gecko, della manta canterina Ray o del pipistrello Wingnut – sono appena abbozzati.

Nonostante l’abbondanza di confusione, Tartarughe Ninja: Caos Mutante appare notevolmente modesto, grazie a un’avventura che si svolge in uno spazio geografico limitato e a un conflitto che inizia e finisce in modo rapido e assai semplicistico. La gag più divertente arriva durante un flashback iniziale sull’educazione alle arti marziali delle Tartarughe, impartita attraverso la visione della Guida all’autodifesa di Kerry Li, di filmati su YouTube e di vecchi film di Hong Kong degli Shaw Brothers, tra cui spicca Jackie Chan in persona (che in originale doppia Splinter).

Queste simpatiche intuizioni però scarseggiano altrove, con Jeff Rowe e compagni che evitano diligentemente di deviare da una formula fin troppo consolidata e pulitina dimenticandosi che, in un panorama post-Across the Spider-Verse, per distinguersi e lasciare una sana impressione è necessario osare un bel po’ di più (e anche il box office sta parlando chiaro: 136 milioni di dollari incassati fino ad ora a fronte di 70 di budget; oltre 500 milioni in meno del ‘cugino’ di casa Marvel/Sony …).

Naturalmente, non alzatevi appena partono i titoli di coda, ci sono scene mid e post credits.

Di seguito trovate il trailer italiano di Tartarughe Ninja: Caos Mutante, nei cinema dal 30 agosto: