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Voto: 6.5/10 Titolo originale: 악인전 , uscita: 15-05-2019. Budget: $6,500,000. Regista: Lee Won-tae.

The Gangster, the Cop, the Devil: la recensione del buddy thiller di Lee Won-tae

25/07/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

Il secondo film del regista coreano rimastica e ibrida in modo inedito le convenzioni del genere, avvalendosi delle grandi prove della strana coppia formata da Kim Mu-yeol e Dong-seok Lee

The Gangster, the Cop and the Devil - 2

Il thriller è indubbiamente un genere che il cinema sudcoreano da tempo ormai coltiva e maneggia con risultati mediamente più che soddisfacenti. I serial killer e la detective story sono poi due elementi cruciali di tale nutrita filmografia che, seppur tra alti e bassi, raggiunge spesso risultati encomiabili, come nell’indimenticabile I saw the Devil di Jee-woon Kim del 2010. Da allora certo sono trascorsi diversi anni, ma la produzione pare non avere ancora esaurito la sua vena creativa, reinventandosi e rielaborando stilemi noti. Ne è un esempio The Gangster, the Cop and the Devil di Lee Won-tae, che scrive anche la sceneggiatura di quello che è il suo secondo film (dopo Man of Will del 2017) e che innesta parecchio dark humor nel sottogenere.

Jung Tae-seok (Kim Mu-yeol) è un rampante e spaccone agente di polizia che cerca di combattere il crimine come può. Nonostante il suo distretto sia parecchio corrotto, si dà da fare per ripristinare la legalità e un giorno decide che è giunta l’ora di chiudere una bisca clandestina. Così facendo, pesta però i piedi a Jang Dong-su (Ma Dong-seok), boss che unge copiosamente il sistema elargendo mazzette nei posti giusti, creando non poco malcontento tra le fila dei ‘colleghi’ del crimine organizzato.

Tuttavia, quando una notte il criminale, mentre torna a casa senza scorta, viene aggredito da uno sconosciuto che prima lo tampona e poi lo accoltella più volte lasciandolo in fin di vita sull’asfalto, i suoi interessi e quelli dello sbirro iniziano inaspettatamente a coincidere.

Mentre lui cerca vendetta per riaffermare il proprio status (l’onore è ben più importante di qualche cicatrice), quest’ultimo è infatti intento in una caccia all’uomo, dopo aver intuito che dietro ad alcuni omicidi apparentemente scollegati potrebbe celarsi invece la stessa mano di un serial killer. Quindi, i due decidono di stipulare un’improbabile patto in vista di un fine comune e di inseguire il diabolico e sfuggente omicida seriale (che si firma come ‘K’ ed è incarnato da Sung-kyu Kim), il quale, naturalmente, è tutt’altro che disposto a farsi catturare con facilità e ha preparato una serie di trappole per i suoi inseguitori.

The Gangster, the Cop and the Devil richiama evidentemente il connazionale Il buono il matto il cattivo di Jee-woon Kim (che a sua volta omaggia lo spaghetti western Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone). Oltre al titolo, immediato punto in comune tra i due film è la presenza nel cast di entrambi dell’attore Dong-seok Lee (o Dong-seok Ma), che interpretava una parte minore nell’action del 2008 e che qui incarna uno dei protagonisti, ovvero uno dei vertici del ‘dinamico trio’ su cui l’intera azione è giocata, Jang Dong-su, minaccioso capo di una cosca amante della boxe e della tortura che cerca di gestire al meglio le sue plurime attività illecite, stando attento a non mostrare segni di debolezza. A volte con l’intelligente mediazione, altre con la forza bruta, è un villain che, sotto sotto, ha una sua qualche etica.

The Gangster, the Cop and the Devil - 3Suo complementare è un eroe imperfetto: Jung Tae-seok, un giovane agente di polizia che non ha grossi problemi a sporcarsi le mani pur ottenere i risultati sperati. Incarnato con grande verve da Kim Moo Yul  (Forgotten), è un soggetto disincantato e ironico, disposto a ricorrere anche alla violenza e ad ogni tipo di escamotage quando serve, sapendo bene la feccia con cui ha a che fare ogni giorno. Insomma, non proprio un paladino senza macchia (integerrimi quelli, ma anche un po’ noiosi …).

Terzo e ultimo elemento è lo sfuggente e imprevedibile ‘K’. Che sia dovuto al copione, o alla recitazione di Sung-kyu Kim, questo è di fatto il personaggio meno potente di The Gangster, the Cop and the Devil; al contrario degli altri due, il ritratto del ‘Diavolo’ è quello di uno psicopatico un po’ troppo stereotipato, poco sfaccettato e non particolarmente approfondito o torbidamente affascinante. Dà invece la sensazione di essere solo un avversario insidioso, messo lì apposta come sinistra e caotica nemesi, contro cui la coppia di strani alleati deve più volte scontrarsi. Più che essere un individuo a tutto tondo, le cui motivazioni e la cui psicologia vengono approfondite e scandagliate, il ‘mostro’ funge da mero meccanismo narrativo che conferisce un tocco macabro e che rappresenta l’origine di una collaborazione altrimenti impossibile. Ma, per alcuni, questo suo essere tratteggiato in modo così sfuggente potrà certo essere un pregio.

The Gangster, the Cop and the Devil - 5In ogni caso, ciò non inficia sul lato cupo di The Gangster, the Cop and the Devil, seppur sia piuttosto convenzionale. Le sequenze in cui ‘K’ aggredisce la vittima di turno non lesinano dettagli cruenti e colluttazioni veementi. Un esempio su tutti è lo scontro corpo a corpo nato dall’aggressione proprio ai danni del massiccio Jang Dong-su: dopo averlo costretto a fermarsi con un escamotage, lo assale rapido sferrando ripetute coltellate; l’altro si difende con forza, abituato a essere assalito ‘per lavoro’ e lo scaglia a terra e contro la sua macchina, rispondendo all’attacco.

L’apice – il meglio – viene toccato però in altri frangenti, meno foschi e più pirotecnici: nelle scene action di gruppo ben sopra e righe, in cui tutto è concesso dove volano senza sosta pugni, calci, bastoni, lame, proiettili e altro. Memorabile è in tal senso l’imboscata di un nutritissimo manipolo di nemici al boss e al poliziotto nel magazzino dove è stata nascosta l’automobile usata dal serial killer per i suoi spostamenti.

L’aspetto più riuscito di The Gangster, the Cop and the Devil non è pertanto quello morboso o scioccante. Su tale fronte – come pure nella costruzione tradizionale della suspense – potrebbe infatti deludere chi si avvicini in cerca di un certo tipo di thriller coreano. Won-Tae Lee si concentra più che altro sugli aspetti da insolita e rocambolesca buddy commedy ibridata nella detective story dalla morale ambigua, in cui si porta avanti tra imprevisti e colpi di scena più o meno efficaci l’indagine, tra la scoperta di un nuovo indizio e la ricerca alla cieca di ‘K’.

Certo, alcune svolte sono poco convincenti e spesso bisogna sospendere l’incredulità (tra incursioni del serial killer a un funerale e rapimenti inverosimilmente legati al caso, lasciando stare la resistenza alle botte), ma ciò che davvero funziona è il singolare mix di umorismo nero e l’irriverenza che permeano sia il poliziotto gradasso che il corpulento gangster. Più di una volta, i due personaggi, la loro caratterizzazione, le loro battute rasentano l’assurdo, ma l’ironia che ammanta le loro parole, come pure le loro azioni, è sempre ilarizzante e divertente nel suo essere così impensabile. E questo basta a rendere The Gangster, the Cop and the Devil una gradita sorpresa e boccata d’aria per il genere.

Di seguito trovate il trailer internazionale: