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Titolo originale: The Prey , uscita: 05-10-2018. Regista: Jimmy Henderson.

The Prey | La recensione del film di Jimmy Henderson (NIFFF 2019)

12/07/2019 recensione film di Sabrina Crivelli

Il regista italiano torna sulle scene per portarci nella giungla cambogiana per seguire una spietata caccia all'uomo senza esclusione di colpi

the prey film jimmy henderson

La caccia è aperta e non resta che correre il più veloce possibile! Jimmy Henderson, filmmaker italiano basato tra Londra e la Cambogia (la nostra intervista), dopo Jailbreak (2017) torna ad ambientare nel Sudest asiatico un action thriller al cardiopalma: The Prey, in cui certo non si risparmiano scontri all’ultimo colpo, coltellate e sparatorie d’ogni genere. Forse, alcuni dettagli della trama scricchioleranno un poco e il finale potrebbe a taluni apparire rasente l’assurdo, ma a un film del genere certi eccessi creativi si perdonano, poiché in fondo è l’azione che conta…

the prey film Jimmy Henderson posterLe premesse sono indubbiamente intriganti. Xin (Gu Shangwei), agente di polizia sotto copertura in un’operazione internazionale a Phnom Penh tesa a fermare una truffa telefonica, si ritrova di colpo catapultato in una prigione cambogiana. Dopo una retata viene arrestato e rinchiuso nell’agghiacciante struttura di detenzione il cui Direttore (Vithaya Pansringarm) brilla per disumanità e corruzione. L’agente in incognito ci mette poco a scoprirne i metodi forti: appena arrivato è coinvolto in una rissa e per domare il suo spirito ribelle viene subito sottoposto a un bell’elettroshock con tanto di macchinario antidiluviano, peraltro mentre è sostanzialmente crocifisso a testa in giù. Insomma, sono passati una manciata di minuti dall’inizio di The Prey e subito il tasso di scabrosità e di violenza ci sono ben manifesti.

Tuttavia, la prigione è solo una tappa di passaggio per qualcosa di molto peggio. Il Direttore infatti è solito organizzare una battuta di caccia segreta nella giungla circostante per alcuni selezionati ospiti disposti a pagare profumatissime somme per avere la possibilità di braccare e uccidere alcuni sventurati. Vi ricordate l’Elite Hunting Club di Hostel? Trasferitelo en plein air nelle lussureggianti foreste asiatiche e utilizzate soltanto detenuti come prede; il concetto di base non è molto distante. Naturalmente, si tratta di una formula collaudatissima che ha origini piuttosto lontane, basti pensare al classico del 1932 Pericolosa partita di Ernest B. Schoedsack e Irving Pichel, a La preda nuda di Cornel Wilde, oppure al più recente Senza tregua, primo film americano di John Woo con un memorabile Jean-Claude Van Damme. Natrualmente, Xin è uno dei ‘fortunati’ candidati prescelti e dovrà provare in ogni modo a sopravvivere, e magari a vendicarsi dei sadici inseguitori.

Il fulcro narrativo di The Prey – che è anche il lungometraggio più costoso mai girato in Cambogia (1 milione di dollari di budget) – non è inedito, non v’è dubbio, ma l’ambientazione nella giungla e soprattutto le scene di combattimento ci regalano una declinazione della formula della manhunt decisamente accattivante. A costituire il maggiore punto di forza è difatti il modo in cui i plurimi scontri sono coreografati da Jean-Paul Ly, che torna a collaborare con Jimmy Henderson dopo Jailbreak e che architetta sequenze notevoli sia nelle violente scazzottate collettive che negli scontro corpo a corpo. Memorabile è ad esempio la lotta scatenata nel cortile della prigione per scegliere le future prede; si tratta di una caotica ammucchiata selvaggia in cui fulminei i pugni e calci calano da ogni dove. C’è chi scappa su un albero, chi cerca di ripararsi in qualche modo, chi ricambia con veemenza. Impossibile è capire l’origine del flusso e la fine degli scontri può essere determinata solo dall’arrivo delle guardie a sedare i combattenti.

The Prey jimmy henderson filmNon sono da meno i combattimenti tra due singoli sfidanti. Ne è un esempio la lotta ipercinetica tra Xin e uno dei suoi inseguitori: si incomincia sulla terraferma, per poi procedere in acqua e prevedere armi assolutamente non convenzionali, come un grosso sasso preso dal fiume. E non solo gli scontri a mani nude brillano per spettacolarità: nel finale c’è una pirotecnica sparatoria notturna in un villaggio in mezzo agli alberi, che prevede una pioggia di proiettili sparati da ogni dove senza soluzione di continuità. Il realismo non è probabilmente una delle qualità di The Prey, ma non viene lesinato nemmeno un pugno o una pallottola, né mancano dettagli cruenti, sangue e corpi carbonizzati.

Che poi la trama del film sia solo un mezzo per collegare un momento action a quello successivo non è certo una sorpresa. I dialoghi sono al limite del grottesco e via via che il minutaggio avanza la narrazione diventa sempre più assurda, fino all’apoteosi finale che tange il surreale. Ci sono personaggi totalmente folli e scelte di copione oltremodo ardite e poco approfondite (la questione della psicosi di uno dei villain in particolare), che sembrano inserite solo per portare avanti l’azione o aggiungere un tocco di estro a un format già più volte esplorato, giusto per differenziarsi.

Le peculiarità nella sceneggiatura e i cliché, che sembrano abbracciati senza problemi da Jimmy Henderson, non tolgono però nulla al fascino minimale e un po’ ingenuo del protagonista e dell’antagonista principale. Nonostante la loro caratterizzazione e le loro battute non siano proprio all’insegna dell’approfondimento psicologico, Xin funziona come tenace eroe action, ma a brillare è soprattutto l’eccentrico Vithaya Pansringarm, già memorabile nel ruolo di giudice e giustiziere del sottobosco criminale tailandese in Solo Dio perdona di Nicolas Winding Refn. L’attore 59enne ancora una volta dà vita a un personaggio eccentrico, un super cattivo che balla sulle note di una canzoncina locale mentre con un gesto invita una guardia a dare la scossa ad alto voltaggio al prigioniero di turno. Sovente, con un tocco di dark humor, oscilla tra servilità, avidità e pura malvagità, regalandoci un ritratto memorabile, che quasi da solo vale la visione.

Di seguito trovate intanto il trailer internazionale (con sottotitoli inglesi) di The Prey: