Voto: 6.5/10 Titolo originale: Unicorn Wars , uscita: 21-10-2022. Regista: Alberto Vázquez.
Unicorn Wars: la recensione del film animato NON per famiglie di Alberto Vázquez
05/05/2023 recensione film Unicorn Wars di William Maga
Il regista spagnolo torna sulle scene con un'opera che medita causticamente sulla condizione umana
Durante la passata ‘stagione dei premi’, mentre collezionava trofei per la sua matura rivisitazione di Pinocchio (la recensione), Guillermo del Toro ha ripetutamente sostenuto che l’animazione deve smettere di essere erroneamente designata come un genere, quando in realtà è un mezzo versatile ed efficacissimo per raccontare storie di ogni tipo e non solo per le famiglie.
Una prova esemplare di questa affermazione è allora Unicorn Wars, il secondo lungometraggio ipergrottesco e filosoficamente pregno dell’illustratore e animatore spagnolo Alberto Vázquez, presentato in anteprima al Festival di Sitges 2023.
Questa favola nera intrisa di sangue ha come protagonisti un branco di orsacchiotti color arcobaleno che compiono una carneficina contro gli unicorni che abitano una foresta ‘divina’ – pensate al giardino dell’Eden. Ma non lasciatevi ingannare dall’aspetto tenero di questi personaggi dalle facce tonde. Si cimentano in atti di violenza estrema, in una discesa nella follia alimentata da droghe psichedeliche, nudità e frasi al vetriolo.
La dissonanza tra il design adorabile degli animali antropomorfi e la caustica durezza del loro comportamento è la firma artistica di Vázquez fin dai suoi acclamati cortometraggi e dal suo primo lungometraggio Psiconautas, the Forgotten Children del 2015″. Eppure, l’intento di una contrapposizione così marcata è ancora più ambiziosa in Unicorn Wars, che illustra le atrocità della guerra, l’indottrinamento religioso e la natura ciclica dei conflitti.
Raccontata in una vibrante animazione disegnata a mano, la storia inizia in un campo militare dove i soldati orsi ricevono un addestramento fisico e un lavaggio del cervello ideologico da parte di un prete che alimenta le fiamme dell’odio.
Egli cita un testo sacro simile alla Bibbia come motivo per annientare tutti gli unicorni, presentati come creature dalle sagome oscure, e reclamare il bosco per tutti gli orsetti. Intonando il velenoso slogan “l’unico unicorno buono è l’unicorno morto“, il plotone di giovani, simpatici e impreparati combattenti partirà presto per una pericolosa missione in trincea.
Tra le reclute ci sono i fratelli Bluey / Azulin, un manipolatore perverso ed egocentrico (tra i personaggi più villi della storia dell’animazione), e Tubby / Gordi, dal cuore gentile e alla fine determinato. Sono i Caino e Abele di Alberto Vazquez. All’inizio, Bluey si distingue per la sua sfacciata malvagità e per il suo desiderio abrasivo e senza mezzi termini di diventare un leader rispettato e temuto.
I flashback rivelano in seguito che i suoi sadici maltrattamenti nei confronti dell’unico fratello sono iniziati già durante il periodo trascorso nel grembo della madre. E quando l’invidia di Bluey adulto degenera in crudeltà omicida, lo stesso fa la sua infernale convinzione di raggiungere il potere. Il fatto che il regista abbia concepito la bellicosa saga della discordia fraterna dal punto di vista di questa figura malvagia, anche se tutt’altro che semplicistica, sfocia in uno studio affascinante, anche se inquietante, sulla natura del Male.
Con chiari riferimenti a predecessori animati come La collina dei conigli, Bambi, gli Orsetti del Cuore e persino aspetti ambientalisti che richiamano l’opera di Hayao Miyazaki, Alberto Vazquez mira a una dicotomia visiva e tematica. Palette di colori e scelte estetiche diverse separano il regno degli orsi da quello degli unicorni: il primo mostra una sensibilità più cartoonesca, mentre l’altro presenta rappresentazioni più realistiche del regno animale.
Le parti in lotta coinvolte in questo raccapricciante conflitto, reso solo leggermente meno inquietante perché non è in live action, simboleggiano chiaramente la dualità che tormenta da sempre la condizione umana. Per quanto siamo inclini all’avidità e al risentimento, possiamo anche scegliere di abbandonarci ai nostri istinti migliori.
Ispirata epopea contro la guerra che ha recentemente vinto il Premio Goya per il miglior film d’animazione, Unicorn Wars culmina in immagini spaventosamente rivelatrici che rendono esplicito fuor di ogni allusione il ‘modello di distruzione’ che ha caratterizzato la storia umana.
Insomma, anche se è ancora presto, sembra impensabile che un’altra uscita possa detronizzare Unicorn Wars da film d’animazione più audace e senza compromessi del 2023.
Di seguito trovate il trailer internazionale con sottotitoli italiani di Unicorn Wars, già disponibile su IWONDERFULL.IT e su IWONDERFULL | PRIME VIDEO CHANNEL:
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